Cantone ha incitato i primi cittadini a resistere e soprattutto collaborare nella lotta alla corruzione.
‘Misure straordinarie anticorruzione e antimafia negli appalti pubblici. Operatività della Stazione Unica Appaltante’, queste le tematiche affrontate nel convegno tenutosi stamattina al Teatro Garibaldi di Santa Maria Capua Vetere ed organizzato da Camilla Sgambato, deputata del Partito Democratico, per creare un’occasione di confronto tra il presidente dell’Anac, Raffaele Cantone e i sindaci di Terra di Lavoro. Il presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione ha avuto modo di dibattere in particolar modo con Pio Del Gaudio, sindaco di Caserta, Giovanni Schiappa, sindaco di Mondragone, Michele Griffo, sindaco di Trentola Ducenta, Raffaele Vitale, sindaco di Parete, Antonio Papa, sindaco di Santa Maria la Fossa, Patrizia Vestini, sindaco di Recale, Tommaso Sgueglia (foto in basso a sx), sindaco di Caiazzo, e Vincenzo Cappello (foto in basso a dx), sindaco di Piedimonte Matese, su un terreno delicato e fondamentale come quello degli appalti pubblici. Raffaele Cantone ha sottolineato come la lotta alla criminalità organizzata e alla corruzione non possa essere sostenuta né dalla Autorità Nazionale Anticorruzione, né dalla magistratura senza il contributo degli amministratori locali. Per quanto riguarda la posizione favorevole del presidente dell’Autorità Nazionale Anti Corruzione, rispetto alla S.U.A. (Stazione Unica Appaltante), che dovrebbe assicurare la trasparenza della gestione dei contratti pubblici e prevenire il rischio di infiltrazione mafiose, è evidente che in Italia esiste un numero elevatissimo di Stazioni Uniche Appaltanti ed è inevitabile una riduzione delle stesse, dopo aver necessariamente stabilito dei rilevanti criteri di qualificazione, questione che Cantone porrà mercoledì in Commissione al Senato. Al termine del convegno il magistrato ha evidenziato l’importanza delle regole di trasparenza e dei Piani Anticorruzione, spesso erroneamente considerati dagli amministratori come mero adempimento burocratico. “Durante l’ispezione all’ospedale di Caserta – ha dichiarato il presidente dell’Anac - è emerso che il Piano di Prevenzione Anticorruzione era identico a quello dell’ospedale di Cuneo, questo perché molte amministrazioni non considerano l’utilità dell’adozione del Piano in quanto strumento che consente di agire contro la burocrazia. In ospedale a Caserta – ha continuato Cantone – comandava Franco Zagaria, che ogni mattina andava lì e decideva addirittura chi doveva ricoverarsi e chi no”. Spazio anche alla politica e all’offerta del premier Renzi per la candidatura a governatore per il centrosinistra: “Non è stata un’occasione sprecata, assolutamente. Ho spiegato a Renzi che non sarebbe stato serio lasciare, e che intendevo continuare a fare al meglio quello che avevo appena iniziato sei mesi fa”.
Il Mattino – Nuova Gazzetta di Caserta