La signora Adele Tartaglia, cittadina di Piedimonte Matese, classe 1915, ha spento il 26 febbraio le sue cento candeline circondata dall’affetto dei familiari e dei sentiti auguri dell’Amministrazione Comunale della città.
Un evento che non capita tutti i giorni di festeggiare, ma che proprio per questo assume un significato particolare, alla luce di una lunga esperienza di vita condivisa con i propri cari. La signora Adele Tartaglia, cittadina di Piedimonte Matese, classe 1915, ha spento il 26 febbraio le sue cento candeline circondata dall’affetto dei familiari e dei sentiti auguri dell’Amministrazione Comunale della città. Un traguardo raggiunto attraversando gioie e difficoltà in un secolo di storia italiana, dimostrandosi donna forte e coraggiosa, instancabile lavoratrice, soprattutto nei duri anni della Seconda Guerra Mondiale, quando il marito Nicola fu fatto prigioniero per fare poi ritorno dopo sette anni, mentre lei si occupò da sola del figlioletto di appena 15 giorni. Nel corso della loro vita, Adele e suo marito hanno lavorato come coltivatori diretti, con passione e dedizione, soprattutto per quanto riguarda la coltivazione di viti e ulivi da cui sono stati ricavati sempre ottimi prodotti locali. Oggi Adele, ormai vedova, può godere dell’amore della sua famiglia, dei figli Vittorio, Mario e Luigi, e di sei nipoti: Nadia, Loredana, Adelma, Lorella, Nicola e Laura. La nonnina centenaria ha pure una pronipote di 7 anni, Matilde. Assieme ai familiari e al sacerdote don Emilio Salvatore, c’erano con la signora il sindaco Vincenzo Cappello e Costantino Leuci, che alla festeggiata hanno voluto donare una pergamena ricordo. “Per la nostra comunità lei è un esempio di vita – le parole di augurio del Sindaco – ci stringiamo attorno a lei signora Adele, e ci promettiamo di fare tesoro della sua testimonianza di vita e del patrimonio di valori che porta con sé, affinché la sua ‘lunga giovinezza’ sia per la città motivo di compiacimento”.
Cronache di Caserta