Vincenzo Cappello lo conosciamo. E non solo perchè è il primo cittadino pedemontano ma perchè è un esponente politico provinciale essendo il presidente del partito democratico di Caserta.
Cosa pensa dunque Cappello su Renzi? La domanda non è semplice e non è semplice rispondere anche in virtù degli ultimissimi accadimenti in base ai quali il personaggio renziano ha assunto una sorta di ambiguità. C’è chi lo sostiene un pugnalatore, chi un traditore, chi invece asserisce che, dalla politica, nulla di buono in fondo possa trarsi e quindi il segretario del Pd ha agito in un’ottica meramente machiavellica per cui “il fine giustifica i mezzi”. Proprio in virtù di questo scenario nazionale, inedito e imprevedibile, Cappello, intervistato in esclusiva, alla domanda di cui sopra va franato.
Non dimostra, infatti, soddisfazione al cento per cento per la situazione nazionale posta la metodologia poco delicata utilizzata dal sindaco di Firenze, ma, d’altro canto non disconosce il coraggio che lo stesso ha avuto considerata l’innegabile esigenza riformatrice che preme da più fronti.
“Vedremo cosa accadrà. Certamente Renzi ha avuto coraggio, ha avuto spirito di iniziativa anche se forse poteva comportarsi diversamente” – dichiara Cappello il quale se, come abbiamo capito, non è pienamente soddisfatto per la situazione nazionale, lo è invece per quella regionale. Lo stesso, infatti, dichiara: “è appena terminata la riunione del PD e devo dire che sono davvero felice per la candidatura di Assunta Tartaglione. E’la persona giusta, è l’espressione della candidatura dal basso a differenza di tutti coloro i quali, invece, si sono imposti”. In merito alla candidatura del fratello, Piero Cappello, il Sindaco di Piedimonte scongiura ogni possibile imbarazzo, rispondendo “perchè mai dovrei sentirmi in imbarazzo? Io sono felice che mio fratello abbia fatto questa scelta. Noi siamo trasparenti.
Ci mettiamo la faccia quando dobbiamo fare qualcosa e, soprattutto, siamo uniti, compatti e solidali a differenza di coloro i quali, all’interno di un medesimo nucleo familiare scelgono di frazionare le preferenze in modo tale che, vada come vada, alla fine mai perderanno del tutto. Preferiamo rischiare piuttosto che non perdere la coerenza dimostrando così la responsabilità sia verso il nostro elettorato che verso noi stessi.”