L’opera
di sensibilizzazione sui deputati è stata svolta da Assunta
tartaglione, segretaria regionale del Pd in Campania. Ecco la mozione
numero 1/00403 dei parlamentari Colonnese, Silvia Giordano, Luigi Gallo,
Sibilia, Tofalo, Micillo, Mantero, Segoni, Terzoni, Busto, De Rosa,
Zolezzi, Daga, Mannino.
di sensibilizzazione sui deputati è stata svolta da Assunta
tartaglione, segretaria regionale del Pd in Campania. Ecco la mozione
numero 1/00403 dei parlamentari Colonnese, Silvia Giordano, Luigi Gallo,
Sibilia, Tofalo, Micillo, Mantero, Segoni, Terzoni, Busto, De Rosa,
Zolezzi, Daga, Mannino.
La Camera premesso che:
il territorio del comune di Piedimonte Matese è stato l’epicentro di un
forte terremoto, in data 29 dicembre 2013, di magnitudo 4,9, localizzato
tra le province di Caserta e Benevento, che ha colpito molti comuni
dell’area, producendo significative compromissioni statiche di
molteplici edifici pubblici e privati rimasti danneggiati in maniera
consistente;
il 20 gennaio 2014 si è verificata un’ulteriore forte scossa di
terremoto di magnitudo 4,2 che è stata avvertita non solo nelle zone già
colpite in data 29 dicembre 2013 ma anche a Napoli e nella provincia di
Campobasso;
nelle aree dell’alto Matese, le scosse di terremoto hanno provocato
ingenti danni sia ad abitazioni private che ad immobili non residenziali
e ad edifici pubblici, come scuole, strutture sanitarie, immobili di
valore storico monumentale e chiese; molte chiese sono state dichiarate
inagibili e chiuse al culto;
i terremoti hanno arrecato, quindi, notevoli danni e disagi alla
popolazione residente, anche a causa dell’inagibilità di strade ubicate
in un territorio impervio e montano;
è improrogabile garantire agli abitanti dei territori dell’alto Matese
l’esecuzione delle opere che ripristinino una situazione che riporti
alla normalità e, ove necessario, con l’occasione procedere ad
interventi strutturali antisismici, tenuto conto dell’alto grado di
sismicità del territorio interessato nell’ambito di un approccio
organico alla gestione dei terremoti;
è necessario procedere ad una mappatura aggiornata periodicamente in
quanto la cronaca conferma l’alta sismicità del territorio italiano, in
cui eventi disastrosi, come quello del 2012 in Pianura Padana o del 2009
in Abruzzo, sono intervallati da un numero consistente e costante di
fenomeni di entità più lieve, ma comunque in grado di causare danni a
persone, cose e infrastrutture;
è, altresì, necessario procedere ad interventi di due tipi: interventi
successivi ai sismi, da indirizzare specificatamente nelle aree colpite;
interventi di prevenzione e riduzione del rischio sismico, da estendere
su scala nazionale alle aree maggiormente esposte;
la ricerca scientifica e lo sviluppo tecnologico nel campo del
telerilevamento mettono a disposizione strumenti capaci di effettuare
mappature rapide post evento, sia di dettaglio che su vaste aree,
utilizzabili come metodi speditivi per individuare le criticità maggiori
e le priorità d’intervento;
si evidenzia che lo Stato italiano, tramite diversi Ministeri, può
servirsi liberamente di banche dati come ad esempio quella del Piano
straordinario di telerilevamento ambientale (PST-A);
nell’ottica di individuare finanziamenti congrui, al fine di dare
continuità agli interventi anche strutturali che necessitano gli
immobili pubblici e privati per ottenere una sensibile riduzione del
rischio sismico, si evidenzia come il Cresme (Centro ricerche
economiche, sociali e di mercato per l’edilizia e il territorio)
intervenendo in audizione presso la VIII Commissione (Ambiente,
territorio e lavori pubblici) della Camera dei deputati, ha presentato
uno studio in cui veniva dimostrato analiticamente come il meccanismo
del cosiddetto «eco-bonus» (esteso attualmente anche agli interventi di
adeguamento antisismico) produce, tra imposte e tasse immediatamente
riscosse a fronte di un bonus fiscale dilazionato nel tempo, un bilancio
nettamente positivo per le casse dello Stato, in particolare nel breve
periodo;
la Protezione civile ha stilato delle norme di comportamento in caso di
terremoto, che evidenziano il ruolo attivo del singolo cittadino ed
indicano i comportamenti da tenere prima, durante e dopo il sisma per
ridurre al minimo la probabilità di subire danni,
il territorio del comune di Piedimonte Matese è stato l’epicentro di un
forte terremoto, in data 29 dicembre 2013, di magnitudo 4,9, localizzato
tra le province di Caserta e Benevento, che ha colpito molti comuni
dell’area, producendo significative compromissioni statiche di
molteplici edifici pubblici e privati rimasti danneggiati in maniera
consistente;
il 20 gennaio 2014 si è verificata un’ulteriore forte scossa di
terremoto di magnitudo 4,2 che è stata avvertita non solo nelle zone già
colpite in data 29 dicembre 2013 ma anche a Napoli e nella provincia di
Campobasso;
nelle aree dell’alto Matese, le scosse di terremoto hanno provocato
ingenti danni sia ad abitazioni private che ad immobili non residenziali
e ad edifici pubblici, come scuole, strutture sanitarie, immobili di
valore storico monumentale e chiese; molte chiese sono state dichiarate
inagibili e chiuse al culto;
i terremoti hanno arrecato, quindi, notevoli danni e disagi alla
popolazione residente, anche a causa dell’inagibilità di strade ubicate
in un territorio impervio e montano;
è improrogabile garantire agli abitanti dei territori dell’alto Matese
l’esecuzione delle opere che ripristinino una situazione che riporti
alla normalità e, ove necessario, con l’occasione procedere ad
interventi strutturali antisismici, tenuto conto dell’alto grado di
sismicità del territorio interessato nell’ambito di un approccio
organico alla gestione dei terremoti;
è necessario procedere ad una mappatura aggiornata periodicamente in
quanto la cronaca conferma l’alta sismicità del territorio italiano, in
cui eventi disastrosi, come quello del 2012 in Pianura Padana o del 2009
in Abruzzo, sono intervallati da un numero consistente e costante di
fenomeni di entità più lieve, ma comunque in grado di causare danni a
persone, cose e infrastrutture;
è, altresì, necessario procedere ad interventi di due tipi: interventi
successivi ai sismi, da indirizzare specificatamente nelle aree colpite;
interventi di prevenzione e riduzione del rischio sismico, da estendere
su scala nazionale alle aree maggiormente esposte;
la ricerca scientifica e lo sviluppo tecnologico nel campo del
telerilevamento mettono a disposizione strumenti capaci di effettuare
mappature rapide post evento, sia di dettaglio che su vaste aree,
utilizzabili come metodi speditivi per individuare le criticità maggiori
e le priorità d’intervento;
si evidenzia che lo Stato italiano, tramite diversi Ministeri, può
servirsi liberamente di banche dati come ad esempio quella del Piano
straordinario di telerilevamento ambientale (PST-A);
nell’ottica di individuare finanziamenti congrui, al fine di dare
continuità agli interventi anche strutturali che necessitano gli
immobili pubblici e privati per ottenere una sensibile riduzione del
rischio sismico, si evidenzia come il Cresme (Centro ricerche
economiche, sociali e di mercato per l’edilizia e il territorio)
intervenendo in audizione presso la VIII Commissione (Ambiente,
territorio e lavori pubblici) della Camera dei deputati, ha presentato
uno studio in cui veniva dimostrato analiticamente come il meccanismo
del cosiddetto «eco-bonus» (esteso attualmente anche agli interventi di
adeguamento antisismico) produce, tra imposte e tasse immediatamente
riscosse a fronte di un bonus fiscale dilazionato nel tempo, un bilancio
nettamente positivo per le casse dello Stato, in particolare nel breve
periodo;
la Protezione civile ha stilato delle norme di comportamento in caso di
terremoto, che evidenziano il ruolo attivo del singolo cittadino ed
indicano i comportamenti da tenere prima, durante e dopo il sisma per
ridurre al minimo la probabilità di subire danni,
impegna il Governo:
a fornire alle competenti Commissioni parlamentari a tre mesi dagli
eventi sismici l’ammontare complessivo dei danni, gli interventi
sostenuti, il numero di immobili pubblici e privati che sono stati
interessati dall’evento sismico, riportando i danni strutturali che ne
hanno impedito l’utilizzo, i tempi necessari al ripristino degli
immobili e le risorse fino ad oggi individuate e utilizzate;
a verificare, di concerto con la regione Campania, entro quindici giorni
dall’approvazione del presente documento, la sussistenza di
finanziamenti statali, regionali e comunitari che possano essere
utilizzati nell’immediato per procedere ai lavori strutturali necessari
al ripristino degli immobili pubblici e privati danneggiati e al
sostegno delle famiglie e aziende che hanno subito danni a causa degli
eventi sismici;
a verificare in primis in ordine ai fondi comunitari se si sia proceduto
ad accedere ai finanziamenti del Fondo di solidarietà dell’Unione
europea per le grandi calamità e, in caso affermativo, ad informare le
competenti Commissioni parlamentari dell’entità dei finanziamenti ai
quali si è avuto accesso;
a valutare, in virtù della necessità e dell’emergenza, l’ulteriore
opportunità di individuare risorse su fondi europei della programmazione
2007-2013, ancora non spesi o su fondi europei della programmazione
2014-2020;
nel caso di fondi ancora insufficienti, a seguito della verifica
effettuata, ad assumere iniziative normative che prevedano la
possibilità di reperire fondi adeguati, in relazione in primo luogo ai
danni derivanti dagli eventi sismici richiamati in premessa, anche
attraverso l’aumento della tassazione sui giochi d’azzardo e sui
superalcolici, e attraverso la riduzione ulteriore delle indennità di
parlamentari, sindaci, presidenti di regione, consiglieri comunali e
regionali;
a richiedere alla Banca europea per gli investimenti un finanziamento
finalizzato alla realizzazione di un piano per il recupero, la
conservazione, la tutela e la valorizzazione del patrimonio storico,
artistico e culturale danneggiato dagli eventi richiamati in premessa,
nonché da altre calamità naturali;
a valutare l’opportunità di ricavare dai sopra detti interventi risorse
per la creazione di un fondo nazionale per fronteggiare le varie
emergenze che dovessero presentarsi su tutto il territorio nazionale a
seguito di calamità naturali;
in tale contesto, a predisporre, all’ambito di ogni programma di
intervento su edifici pubblici, criteri di priorità di finanziamento
basati su evidenze tecnico-scientifiche della stabilità degli edifici,
ricavate dall’analisi di dati già in possesso dei vari Ministeri, come,
ad esempio, i dati di interferometria satellitare;
ad assumere iniziative per stabilizzare il bonus fiscale del 65 per
cento per l’adeguamento antisismico degli edifici, nell’ottica di
mitigare il rischio sismico, innanzitutto nelle aree territoriali in
questione, riducendo l’impatto dei futuri terremoti sul patrimonio
edilizio pubblico e privato;
a utilizzare lo strumento della «pubblicità progresso» attraverso reti
televisive, radio e siti web, per diffondere, periodicamente, le norme
di comportamento da tenersi prima, durante e dopo un terremoto,
utilizzando per la copertura economica di tale campagna informativa il
fondo già a bilancio al capitolo 563 «Finanziamento di progetti di
comunicazione a carattere pubblicitario delle amministrazioni dello
Stato, ritenuti di particolare utilità sociale o di interesse pubblico»
inserito nel bilancio di previsione 2013 della Presidenza del Consiglio
dei ministri, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale 16 gennaio 2013,
supplemento ordinario n. 5;
a rendere pubblici e consultabili i dati di rischio sismico riferiti in
particolare ad attività in corso nelle regioni interessate dal sisma;
ad inviare una relazione alle competenti Commissioni parlamentari su
quale sia lo stato di redazione e conoscenza della popolazione, in
particolare delle province di Caserta e Benevento, dei piani di
emergenza in caso di evento sismico, nonché sull’attendibilità dei piani
di evacuazione e prima accoglienza in caso di evento sismico.
eventi sismici l’ammontare complessivo dei danni, gli interventi
sostenuti, il numero di immobili pubblici e privati che sono stati
interessati dall’evento sismico, riportando i danni strutturali che ne
hanno impedito l’utilizzo, i tempi necessari al ripristino degli
immobili e le risorse fino ad oggi individuate e utilizzate;
a verificare, di concerto con la regione Campania, entro quindici giorni
dall’approvazione del presente documento, la sussistenza di
finanziamenti statali, regionali e comunitari che possano essere
utilizzati nell’immediato per procedere ai lavori strutturali necessari
al ripristino degli immobili pubblici e privati danneggiati e al
sostegno delle famiglie e aziende che hanno subito danni a causa degli
eventi sismici;
a verificare in primis in ordine ai fondi comunitari se si sia proceduto
ad accedere ai finanziamenti del Fondo di solidarietà dell’Unione
europea per le grandi calamità e, in caso affermativo, ad informare le
competenti Commissioni parlamentari dell’entità dei finanziamenti ai
quali si è avuto accesso;
a valutare, in virtù della necessità e dell’emergenza, l’ulteriore
opportunità di individuare risorse su fondi europei della programmazione
2007-2013, ancora non spesi o su fondi europei della programmazione
2014-2020;
nel caso di fondi ancora insufficienti, a seguito della verifica
effettuata, ad assumere iniziative normative che prevedano la
possibilità di reperire fondi adeguati, in relazione in primo luogo ai
danni derivanti dagli eventi sismici richiamati in premessa, anche
attraverso l’aumento della tassazione sui giochi d’azzardo e sui
superalcolici, e attraverso la riduzione ulteriore delle indennità di
parlamentari, sindaci, presidenti di regione, consiglieri comunali e
regionali;
a richiedere alla Banca europea per gli investimenti un finanziamento
finalizzato alla realizzazione di un piano per il recupero, la
conservazione, la tutela e la valorizzazione del patrimonio storico,
artistico e culturale danneggiato dagli eventi richiamati in premessa,
nonché da altre calamità naturali;
a valutare l’opportunità di ricavare dai sopra detti interventi risorse
per la creazione di un fondo nazionale per fronteggiare le varie
emergenze che dovessero presentarsi su tutto il territorio nazionale a
seguito di calamità naturali;
in tale contesto, a predisporre, all’ambito di ogni programma di
intervento su edifici pubblici, criteri di priorità di finanziamento
basati su evidenze tecnico-scientifiche della stabilità degli edifici,
ricavate dall’analisi di dati già in possesso dei vari Ministeri, come,
ad esempio, i dati di interferometria satellitare;
ad assumere iniziative per stabilizzare il bonus fiscale del 65 per
cento per l’adeguamento antisismico degli edifici, nell’ottica di
mitigare il rischio sismico, innanzitutto nelle aree territoriali in
questione, riducendo l’impatto dei futuri terremoti sul patrimonio
edilizio pubblico e privato;
a utilizzare lo strumento della «pubblicità progresso» attraverso reti
televisive, radio e siti web, per diffondere, periodicamente, le norme
di comportamento da tenersi prima, durante e dopo un terremoto,
utilizzando per la copertura economica di tale campagna informativa il
fondo già a bilancio al capitolo 563 «Finanziamento di progetti di
comunicazione a carattere pubblicitario delle amministrazioni dello
Stato, ritenuti di particolare utilità sociale o di interesse pubblico»
inserito nel bilancio di previsione 2013 della Presidenza del Consiglio
dei ministri, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale 16 gennaio 2013,
supplemento ordinario n. 5;
a rendere pubblici e consultabili i dati di rischio sismico riferiti in
particolare ad attività in corso nelle regioni interessate dal sisma;
ad inviare una relazione alle competenti Commissioni parlamentari su
quale sia lo stato di redazione e conoscenza della popolazione, in
particolare delle province di Caserta e Benevento, dei piani di
emergenza in caso di evento sismico, nonché sull’attendibilità dei piani
di evacuazione e prima accoglienza in caso di evento sismico.
Cronache di Caserta – Nuova Gazzetta di Caserta