Alla presenza dei
sindaci e dei rappresentanti delle amministrazioni comunali di Alife,
Alvignano, Dragoni, Caiazzo, Castel Campagnano, Castello del Matese,
Gioia Sannitica, Piana di Monte Verna, Raviscanina, Ruviano, San Potito
Sannitico, Sant’Angelo d’Alife e San Gregorio Matese, è stato ribadito
da tutti i comuni l’impegno ad accollarsi le spese al fine di mantenere
in vita il Giudice di Pace sul territorio dell’alto casertano.
sindaci e dei rappresentanti delle amministrazioni comunali di Alife,
Alvignano, Dragoni, Caiazzo, Castel Campagnano, Castello del Matese,
Gioia Sannitica, Piana di Monte Verna, Raviscanina, Ruviano, San Potito
Sannitico, Sant’Angelo d’Alife e San Gregorio Matese, è stato ribadito
da tutti i comuni l’impegno ad accollarsi le spese al fine di mantenere
in vita il Giudice di Pace sul territorio dell’alto casertano.
Numero di abitanti
e distanza chilometrica rispetto
al capoluogo matesino: saranno
questi i criteri da utilizzare per
determinare la quota in capo ad
ogni comune per sostenere i costi
di funzionamento dell’ufficio del
Giudice di Pace di Piedimonte
Matese. Ad individuarli il vertice
dei sindaci dei Comuni rientranti
nella giurisdizione convocato dal
primo cittadino Vincenzo Cappello
e tenutosi nella tarda mattinata
di ieri presso il Municipio per la
definizione della problematica
relativa al mantenimento dell’ufficio
salvato dal recente decreto del
ministro della Giustizia Andrea
Orlando sulla base dell’impegno
assunto lo scorso anno da 5 comuni
di accollarsi le spese di funzionamento
della sede di via Don
Bosco. Alla presenza dei sindaci e
dei rappresentanti delle amministrazioni
comunali di Alife, Alvignano,
Dragoni, Caiazzo, Castel
Campagnano, Castello del Matese,
Gioia Sannitica, Piana di Monte
Verna, Raviscanina, Ruviano, San
Potito Sannitico, Sant’Angelo d’Alife
e San Gregorio Matese, è stato
ribadito da tutti i comuni l’impegno
ad accollarsi le spese al fine di
mantenere in vita il Giudice di
Pace sul territorio dell’alto casertano.
Sulla scorta di tanto, si è passati
a discutere delle modalità con le
quali le amministrazioni dovranno
contribuire al raggiungimento della
somma totale necessaria al pagamento
sia degli stipendi agli operatori
giudiziari da formare nei prossimi
due mesi, sia delle spese
occorrenti per il funzionamento
della sede, tra utenze varie e necessità
diverse. Il sindaco Cappello ha
ribadito l’impegno del comune di
Piedimonte a mettere disposizione
gratuita i locali sede dell’ufficio
giudiziario, le spese di gestione ed
una unità lavorativa, mentre per gli
altri due dipendenti lo stesso primo
cittadino ha inviato proprio ieri
mattina una richiesta ai colleghi
sindaci contenente una scheda
dove poter indicare eventualmente
l’unità di personale da distaccare, le
sue generalità e la qualifica professionale
con relative mansioni ricoperte
all’interno della pianta organica
per poi poterle trasmettere al
ministero della Giustizia che dovrà
avviare il percorso di formazione
degli stessi. Un’urgenza questa dettata
anche dalla decisione della
Corte di Appello di Napoli di trasferire,
la scorsa settimana, il personale
ministeriale fino ad ora
assegnato all’ufficio matesino presso
la sede centrale di Santa Maria
Capua Vetere, causando l’immediata
reazione degli avvocati del
foro di Piedimonte che hanno chiesto
nelle ultime ore il ripristino dell’organico
pieno con il ritorno degli
altri due operatori giudiziari, analogamente
a quanto avvenuto per il
primo dipendente riassegnato al
Giudice di Pace piedimontese già
il giorno dopo il provvedimento
del presidente Alberico Bonajuto.
Nei prossimi giorni, come concordato
nel corso del tavolo istituzionale
di ieri mattina, ci sarà la formalizzazione
del consorzio tra i
comuni per sostenere i costi di funzionamento
del Giudice di Pace.
e distanza chilometrica rispetto
al capoluogo matesino: saranno
questi i criteri da utilizzare per
determinare la quota in capo ad
ogni comune per sostenere i costi
di funzionamento dell’ufficio del
Giudice di Pace di Piedimonte
Matese. Ad individuarli il vertice
dei sindaci dei Comuni rientranti
nella giurisdizione convocato dal
primo cittadino Vincenzo Cappello
e tenutosi nella tarda mattinata
di ieri presso il Municipio per la
definizione della problematica
relativa al mantenimento dell’ufficio
salvato dal recente decreto del
ministro della Giustizia Andrea
Orlando sulla base dell’impegno
assunto lo scorso anno da 5 comuni
di accollarsi le spese di funzionamento
della sede di via Don
Bosco. Alla presenza dei sindaci e
dei rappresentanti delle amministrazioni
comunali di Alife, Alvignano,
Dragoni, Caiazzo, Castel
Campagnano, Castello del Matese,
Gioia Sannitica, Piana di Monte
Verna, Raviscanina, Ruviano, San
Potito Sannitico, Sant’Angelo d’Alife
e San Gregorio Matese, è stato
ribadito da tutti i comuni l’impegno
ad accollarsi le spese al fine di
mantenere in vita il Giudice di
Pace sul territorio dell’alto casertano.
Sulla scorta di tanto, si è passati
a discutere delle modalità con le
quali le amministrazioni dovranno
contribuire al raggiungimento della
somma totale necessaria al pagamento
sia degli stipendi agli operatori
giudiziari da formare nei prossimi
due mesi, sia delle spese
occorrenti per il funzionamento
della sede, tra utenze varie e necessità
diverse. Il sindaco Cappello ha
ribadito l’impegno del comune di
Piedimonte a mettere disposizione
gratuita i locali sede dell’ufficio
giudiziario, le spese di gestione ed
una unità lavorativa, mentre per gli
altri due dipendenti lo stesso primo
cittadino ha inviato proprio ieri
mattina una richiesta ai colleghi
sindaci contenente una scheda
dove poter indicare eventualmente
l’unità di personale da distaccare, le
sue generalità e la qualifica professionale
con relative mansioni ricoperte
all’interno della pianta organica
per poi poterle trasmettere al
ministero della Giustizia che dovrà
avviare il percorso di formazione
degli stessi. Un’urgenza questa dettata
anche dalla decisione della
Corte di Appello di Napoli di trasferire,
la scorsa settimana, il personale
ministeriale fino ad ora
assegnato all’ufficio matesino presso
la sede centrale di Santa Maria
Capua Vetere, causando l’immediata
reazione degli avvocati del
foro di Piedimonte che hanno chiesto
nelle ultime ore il ripristino dell’organico
pieno con il ritorno degli
altri due operatori giudiziari, analogamente
a quanto avvenuto per il
primo dipendente riassegnato al
Giudice di Pace piedimontese già
il giorno dopo il provvedimento
del presidente Alberico Bonajuto.
Nei prossimi giorni, come concordato
nel corso del tavolo istituzionale
di ieri mattina, ci sarà la formalizzazione
del consorzio tra i
comuni per sostenere i costi di funzionamento
del Giudice di Pace.
Enzo Perretta Cronache di Caserta