A far chiarezza sul punto – e quindi ad inserire delle deroghe resesi necessarie – è intervenuto il sindaco di Piedimonte Matese Vincenzo Cappello che – tramite un’opera magistrale di attenzione verso i lavoratori penalizzati da una legge generale – ha autorizzato il taglio e la combustione di materiale agricolo in quantità e casi accettabili.
Aveva fatto molto discutere il divieto di abbruciamenti con il quale non si faceva un distinguo tra quei roghi che potevano essere davvero pericolosi per la salute quelli che, invece, si rivelavano al contempo inoffensivi e necessari ai lavoratori per svolgere le loro mansioni e proseguire quindi nelle attività. Si pensi, ad esempio, a coloro i quali, lavorando al taglio del legname, hanno necessario bisogno di disboscare via via il percorso tagliando e bruciando il materiale di scarto (costituito da fronde, rami e foglie secche) per poter proseguire nel loro impiego. Si pensi anche a giardinieri e, più in generale, a chi lavora “a tu per tu” con il verde.
A far chiarezza sul punto – e quindi ad inserire delle deroghe resesi necessarie – è intervenuto il sindaco di Piedimonte Matese Vincenzo Cappello che – tramite un’opera magistrale di attenzione verso i lavoratori penalizzati da una legge generale – ha autorizzato il taglio e la combustione di materiale agricolo in quantità e casi accettabili. Così come si legge nell’ordinanza de quo: “ è consentita la combustione di materiale agricolo e forestale derivante da sfalci, potature o ripuliture in loco nel caso di combustione in loco delle stesse, in piccoli cumuli e in quantità giornaliere non superiori a tre metri steri per ettaro”.
Gli spazi e i periodi per cui si potrà godere della concessione sono puntualmente definiti dall’ordinanza n.105/2014 nella quale si può leggere che: “le aree su cui è consentita la combustione è il territorio comunale, esclusi boschi o aree a distanza minore di metri 50 dai medesimi; dal 15 giugno al 30 settembre è vietato accendere fuoco a distanza minore di mt 103, fatta eccezione per coloro che per motivi di lavoro sono costretti a soggiornare nei boschi; ad essi è consentito accendere con le necessarie cautele, negli spazi vuoti preventivamente ripuliti da foglie, da erbe secche e da altre materie facilmente infiammabili, il fuoco strettamente necessario per ii riscaldamento o per la cottura delle vivande con I’obbligo di riparare il focolare in modo da impedire la dispersione della brace e delle scintille e di spegnere completamente il fuoco prima di abbandonarlo.”
Leggendo l’atto amministrativo di cui trattasi ci si rende conto che sono state apprestate una serie di cautele al fine di non danneggiare l’ambiente circostante prestando attenzione e consentendo un ordinato esercizio del lavoro boschivo.
A far chiarezza sul punto – e quindi ad inserire delle deroghe resesi necessarie – è intervenuto il sindaco di Piedimonte Matese Vincenzo Cappello che – tramite un’opera magistrale di attenzione verso i lavoratori penalizzati da una legge generale – ha autorizzato il taglio e la combustione di materiale agricolo in quantità e casi accettabili. Così come si legge nell’ordinanza de quo: “ è consentita la combustione di materiale agricolo e forestale derivante da sfalci, potature o ripuliture in loco nel caso di combustione in loco delle stesse, in piccoli cumuli e in quantità giornaliere non superiori a tre metri steri per ettaro”.
Gli spazi e i periodi per cui si potrà godere della concessione sono puntualmente definiti dall’ordinanza n.105/2014 nella quale si può leggere che: “le aree su cui è consentita la combustione è il territorio comunale, esclusi boschi o aree a distanza minore di metri 50 dai medesimi; dal 15 giugno al 30 settembre è vietato accendere fuoco a distanza minore di mt 103, fatta eccezione per coloro che per motivi di lavoro sono costretti a soggiornare nei boschi; ad essi è consentito accendere con le necessarie cautele, negli spazi vuoti preventivamente ripuliti da foglie, da erbe secche e da altre materie facilmente infiammabili, il fuoco strettamente necessario per ii riscaldamento o per la cottura delle vivande con I’obbligo di riparare il focolare in modo da impedire la dispersione della brace e delle scintille e di spegnere completamente il fuoco prima di abbandonarlo.”
Leggendo l’atto amministrativo di cui trattasi ci si rende conto che sono state apprestate una serie di cautele al fine di non danneggiare l’ambiente circostante prestando attenzione e consentendo un ordinato esercizio del lavoro boschivo.
Elèna Italiano – Nuova Gazzetta di Caserta