Ad intimare lo stop allo spreco del prezioso liquido fino al prossimo 30 settembre è stato il sindaco Vincenzo Cappello che, con propria ordinanza, ha espressamente vietato di usare l’acqua erogata dalle condutture idriche comunali per irrigare terreni, innaffiare prati ed orti o per il riempimento di piscine sprovviste del depuratore.
Divieto di utilizzare l’acqua per fini diversi da quelli domestici durante i mesi estivi. Ad intimare lo stop allo spreco del prezioso liquido fino al prossimo 30 settembre è stato il sindaco Vincenzo Cappello che, con propria ordinanza, ha espressamente vietato di usare l’acqua erogata dalle condutture idriche comunali per irrigare terreni, innaffiare prati ed orti o per il riempimento di piscine sprovviste del depuratore. La decisione di limitare ai soli usi domestici l’utilizzo dell’acqua è stata adottata dal vertice dell’amministrazione comunale poiché “con il sopraggiungere della stagione estiva e delle persistenti condizioni mete”, si sta verificando “l’insorgenza di temporanei fenomeni di carenza idrica su tutto il territorio comunale, con conseguentemente disagio alle utenze, sia per quanto concerne l’uso domestico che, in particolare, per quanto attinente le esigenze igienico-sanitarie”. La causa fondamentale che crea la predetta carenza idrica maggiormente nelle zone limitrofe del territorio comunale, deriva proprio dall’utilizzo dell’acqua erogata dall’acquedotto comunale per irrigazione e non per usi esclusivamente domestici, con conseguente dispersione di acqua potabile. Pertanto, al fine di scongiurare il verificarsi di situazioni “di pericolo sia per l’ordine pubblico che per quello privato, stabilendo idonee sanzioni pecuniarie per chi utilizza l’acqua potabile per usi diversi da quello idropotabile, specialmente nei periodi di maggiore carenza idrica”, come quello attuale in cui ogni utente è “consapevole dell’utilizzo dell’acqua potabile per sole necessità domestiche, non solo in osservanza delle predette norme, ma ancor di più per un responsabile senso civico nel rispetto delle effettive esigenze di tutta la collettività”. In caso di violazione dell’ordinanza sindacale emanata da Cappello, su cui vigilerà la polizia municipale, potrà scattare una sanzione pecuniaria fino a 500 euro che si raddoppierà in caso di recidiva.
Cronache di Caserta