Iniziate le manifestazioni per ricordare l’omicidio del sacerdote assassinato in chiesa quindici anni fa
Sono iniziate a Principe le manifestazioni per ricordare il sacrificio del sacerdote don Peppe Diana assassinato in chiesa alle 7,35 del 19 marzo del 1994. La camorra «bisogna combatterla sempre» soprattutto ora che «i Casalesi stanno fallendo». È emozionato Gennaro Diana che oggi Casal di Principe, la terra dei Casalesi e di Gomorra, ricorda suo figlio don Giuseppe, ucciso proprio dalla camorra 15 anni fa. Gennaro Diana non usa mezzi termini e sui Casalesi dice: «Stanno peggio dei morti, uccidendo mio figlio si erano illusi di aver conquistato la libertà ed invece è iniziata la loro fine». Sorride a tutti il padre di Don Peppe e oggi che a Casal di Principe ha organizzato cortei e manifestazioni per ricordare la figura del prete anticamorra, è soprattutto ai giovani che rivolge un appello: «Non bisogna mai fermarsi nella lotta alla camorra, dobbiamo vincere, altrimenti vincono sempre loro». Suo figlio lo chiama sempre Don Peppe. Dice che è sempre vivo, soprattutto, quando parla dei Casalesi. «Sai quante volte si sono pentiti di aver ucciso don Peppe – ha concluso – don Peppe è morto ma loro stanno anche peggio di lui».