E’ in fase di partenza il nuovo progetto di “Contrasto alla povertà” varato dal Comune di Piedimonte Matese. La graduatoria provvisoria dei trenta nuclei familiari ammessi al programma di recupero socio-lavorativo è stata infatti approvata con delibera di giunta comunale ed è visionabile presso gli uffici del settore dei servizi sociali.
di Pietro Rossi
Il progetto dovrebbe partire entro la fine di questo mese, alla scadenza dei termini per la presentazione e l’esame dei ricorsi e per la pubblicazione della graduatoria definitiva. I destinatari dell’intervento sociale seguiranno per sei mesi i programmi personalizzati di recupero appositamente redatti, che prevedono, per un preciso monte ore mensile, servizi quali la custodia degli edifici comunali (comune, biblioteca, etc.); la salvaguardia e la manutenzione del verde pubblico, degli edifici scolastici e della segnaletica stradale; l’accompagnamento dei bambini nello scuolabus; il controllo dell’area mercatale; la pulizia della casa comunale, della biblioteca e degli edifici pubblici individuati dall’amministrazione comunale. Siamo soddisfatti di poter avviare anche quest’anno un progetto di grande impatto sociale sul territorio comunale. Un progetto che, contrariamente a quanto fatto negli anni scorsi, mira a caratterizzare in modo dignitoso il contributo economico che mensilmente sarà erogato ai beneficiari inseriti nei percorsi socio-lavorativi. L’Amministrazione Comunale vuole, perciò, continuare a investire in questi progetti socio-lavorativi, più volte utilizzati come strumento di elemosina negli anni passati, per restituire dignità ai beneficiari. “Anche quest’anno – dichiarano il Sindaco Vincenzo Cappello e l’Assessore alle Politiche Sociali Augusto Massi (nella foto) l’amministrazione comunale si è impegnata a migliorare l’intervento personalizzato di recupero socio-lavorativo di trenta nuclei familiari indigenti, apportando delle modifiche al regolamento attuativo della misura tese a rendere ancora più realistiche le proiezioni del reddito stimato. Diversamente dallo scorso anno, quando era l’attestazione Isee a determinare il punteggio di partenza, abbiamo ridotto al minimo i margini di valore di dichiarazioni ‘in nero’, affidando il calcolo del punteggio ad una formula che tiene conto della situazione del nucleo familiare (numero di componenti; presenza di minori, di disabili e di anziani; presenza di persone affette da gravi patologie; nuclei monogenitoriali etc.), della proprietà di immobili, della proprietà di autoveicoli e motoveicoli, dei consumi di gas, corrente elettrica e acqua. Rispetto alle più di 200 domande pervenute l’anno scorso, quest’anno, nonostante la crescente crisi economica e occupazionale che affligge il nostro territorio sono state protocollate 115 domande: segno, questo, che i controlli (effettuati da Carabinieri, Centro per l’impiego e Guardia di Finanza), la minuziosità e la trasparenza del lavoro effettuato dalla commissione esaminatrice ha avuto i suoi effetti sulla veridicità delle attestazioni prodotte dai richiedenti”.