A Piedimonte Matese hanno votato 196 iscritti, dei quali 193 il ticket Bersani – Amendola. Successo condiviso con tutta la sezione dai neo cinque eletti delegati provinciali, Vincenzo Cappello, Ernesto Lonardo, Anna Fusco, Maria Rosaria Fidanza e Luca Mattei
Una maggioranza bulgara a Piedimonte Matese ha decretato Pier Luigi Bersani il candidato ideale alla segreteria nazionale del Pd, col quale si accompagnava la figura di Enzo Amendola a quella regionale. A Piedimonte Matese hanno votato 196 iscritti ed il risultato è stato inequivoco: 193 pro Bersani e 3 pro Franceschini. Inoltre sono stati designati i cinque delegati provinciali, il sindaco Vincenzo Cappello, Ernesto Lonardo, Anna Fusco, Maria Rosaria Fidanza e Luca Mattei. La mozione di Pier Luigi Bersani, candidato alla segreteria nazionale del Partito democratico e collegato a livello regionale al candidato Enzo Amendola ha raggiunto, in provincia di Caserta, la percentuale di circa l’80%; il dato sarà confermato oggi quando saranno chiusi definitivamente tutti i congressi di circolo. Dalla lettura dei primi numeri si evince anche la netta affermazione di Amendola su Leonardo Impegno (mozione Franceschini) e Franco Vittoria (mozione Marino) racimolando voti anche dalle altre mozioni. Ad Aversa l’ex ministro raggiunge il 70,04%, il segretario uscente Dario Franceschini il 25,99% e il senatore Ignazio Marino il 3,97%, qui Amendola supera Bersani, portando a casa l’83,53%, Impegno il 12,90% e Vittoria il 3,57%; per Bersani ci sono dieci delegati, mentre per Franceschini 3. A Santa Maria a Vico la mozione di Marino (23 voti) supera quella di Franceschini (4) ma si impone ancora una volta Bersani (52). Questi i numeri per i candidati regionali: Amendola (51) Impegno (5) e Vittoria (21). Netta affermazione di Bersani a Villa Literno, con 123 preferenze su due per Franceschini; a Gricignano d’Aversa, dove il congresso si è aperto con una manifestazione di solidarietà per il sindaco Andrea Lettieri, con 113 e quattro per il segretario in carica; a Casal di Principe, dove la sfida Bersani-Franceschini finisce 70 a 12; a Sant’Arpino dove lo spoglio è finito assegnando 147 voti a Bersani, dieci a Franceschini e quattro a Marino; a Parete pro Bersani ci sono 78 preferenze,9 per Franceschini e 2 per Marino; nella città del segretario provinciale Enzo Iodice, del sindaco Giancarlo Giudicianni e del consigliere regionale Giuseppe Stellato, Santa Maria Capua Vetere, la mozione di Pier Luigi Bersani raccoglie 565 preferenze, la mozione di Franceschini 139, mentre quella di Marino una sola preferenza; qui Amendola fa il pieno con 629, togliendo qualche voto alla mozione del segretario uscente e così Impegno raccoglie 75 voti e Vittoria conferma la preferenza di Marino. A Pignataro Maggiore il segretario nazionale in carica si afferma su Bersani con 31 a 26 voti, anche Impegno (30) ha la meglio su Amendola (27). La macchina organizzativa del comitato pro Bersani ha avuto la sua sede presso la segreteria politica del deputato Stefano Graziano che, dati alla mano ha affermato: «Il successo incondizionato, ampio e condiviso che la mozione Bersani ha ottenuto in queste settimane di congressi dei vari territori della provincia di Caserta apre definitivamente la strada al rilancio del Pd». Un risultato che avrà peso il 25 ottobre, per il responsabile nazionale dei giovani del Pd, Giuseppe Razzano. Il deputato Pina Picierno esponente della mozione Franceschini ha rimarcato: «Il dato che emerge è incoraggiante e significativo riferito a tutta la provincia ma anche a Caserta, dove la penalizzazione è stata data dalla scarsa affluenza degli iscritti a votare e dal fatto che la città capoluogo non era strutturata in circoli».
A Caserta l’onda Bersani si conferma, come in tutta la provincia e raggiunge quota 311 voti; alla mozione Franceschini vanno 113 preferenze e 3 a Marino. Il totale dei delegati è ventisette: venti all’area dell’ex ministro e sette al segretario uscente. Si tratta di numeri che, per la città capoluogo hanno un senso politico che va esaminato. Il primo dato è che a Caserta per il ticket Bersani-Amendola sono state messe in campo due liste: Laicità per un’Italia più civile e Riformisti e moderati per Bersani. La prima guidata dal consigliere comunale Rosa Bonavolontà, tra gli ispiratori Mauro Desiderio e Carlo Scatozza e nella quale si riconoscono, tra gli altri, gli assessori comunali Ubaldo Greco e Arturo Gigliofiorito e ha puntato su nomi nuovi; la seconda ha messo dentro come sostegno gli outsider Carlo Marino, Rosa Suppa (presidente provinciale del Pd), Enzo Cappello (sindaco di Piedimonte Matese) senza dimenticare il deputato Stefano Graziano ed ha segnato soprattutto il ritorno alla vita politica di Franco Capobianco, è stato lui a presentare la lista. In difficoltà il sindaco di Caserta Nicodemo Petteruti che ieri, sostenuto dal presidente del Consiglio Arturo Di Palo e dal consigliere comunale Andrea Boccagna non ha mai lasciato il seggio, presso l’auditorium della chiesa di Puccianiello e che, secondo le previsioni avrebbe dovuto portare alla mozione di Franceschini più di 113 voti. Nel pomeriggio di ieri è passata, per il seggio di Caserta, anche il deputato Pina Picierno. Si è notata l’assenza tra gli iscritti, dei consiglieri comunali Paolo Marzo, Massimo Russo e Pasquale Toscano, una coincidenza che però riporta l’attenzione alle polemiche dopo la conclusione della verifica al Comune e la nomina della nuova giunta comunale. Adesso si apre per il Pd di Caserta una nuova fase politica che, percentuali alla mano, assegna alla mozione Franceschini il 26,5% a quella di Bersani il 72,8% (divisa in 40% e 32% tra le due liste) e lo 0,7% a Marino; numeri che peseranno successivamente e segneranno il riposizionamento delle diverse componenti del Pd. Per Bonavolontà è stata ripristinata la partecipazione e la democrazia «il risultato è stato che la politica ha iniziato di nuovo a far parlare la gente, che si è espressa votando». La lista dei riformisti è la prima lista del Pd a Caserta ed è la lista per Carlo Marino «che non governa la città, ci siamo confrontati in modo corretto e democratico».
Nella foto il sindaco di Piedimonte Matese Vincenzo Cappello