Nel vertice svoltosi tra i sindaci e il commissario Asl, il noscomio cittadino esce rafforzatodi Michele Menditto
Si muovono passi in avanti verso il piano di riorganizzazione del sistema sanitario del casertano. Proseguono come da programma infatti gli incontri tra i vertici dell’Asl Caserta e gli amministratori locali della Provincia, focalizzati sulla discussione partecipativa volta ad individuare le strategie più opportune nell’ambito di una razionalizzazione della sanità locale, anche rispetto alla normativa regionale vigente, strategie che coinvolgeranno, chiaramente, anche l’ospedale “Ave Gratia Plena” di Piedimonte Matese.
Dopo un primo rendez-vous tenutosi la scorsa settimana, i colloqui sono proseguiti ieri e l’altro ieri: il commissario Antonio Gambacorta e il sub commissario Oreste Perrella hanno incontrato martedì i direttori sanitari dei presidi ospedalieri, mentre il giorno successivo, ieri, è stata la volta dei primi cittadini dei rispettivi comuni. Agli appuntamenti presenti anche il direttore sanitario dell’ospedale di Piedimonte Alessandro Accinni, e il sindaco Vincenzo Cappello.
In queste occasioni è stata sottoposta all’attenzione degli amministratori una proposta di modello organizzativo dei presidi ospedalieri, approvata ventiquattro ore prima dai direttori sanitari, che si concentra tanto sulle condizioni generali del sistema sanitario, quanto su quelle particolari relative alle singole strutture. Un documento non definitivo che da un lato informa sulle criticità, di grande o lieve entità, riscontrate nell’Asl Caserta, come unità operative non sempre conformi agli standard previsti dalla legge, oppure problematiche relative alla gestione del personale operante nelle strutture (ad esempio un numero elevato di personale non si occupa della normale routine dell’assistenza); dall’altro mette su carta possibili soluzioni alle lacune che oggi si presentano.
La situazione che emerge riguardo al presidio ospedaliero di Piedimonte è molto rosea. La proposta organizzativa dell’Asl Caserta difatti sottolinea che, in virtù della sua posizione geografica, l’ospedale “A.g.p.” ha necessità di mantenere inalterate le risorse di cui al momento dispone, e anzi si arricchiranno le fila del personale a seguito degli esuberi in altre strutture. “Siamo contenti – afferma il direttore sanitario Accinni – perché per noi la situazione resta immutata rispetto alla legge regionale 16/2008, le unità operative non varieranno e ci hanno promesso nuovi arrivi nel personale”. Anche il sindaco Cappello ha manifestato soddisfazione: mi compiaccio per la competenza e la professionalità del commissario Gambacorta, che ha ascoltato le richieste dell’Alto Casertano, dando a noi amministratori l’opportunità di concordare e condividere un provvedimento di razionalizzazione della sanità casertana, provvedimento provvisorio ma che a gennaio diventerà più restrittivo. E’ stato fondamentale per questo risultato l’apporto di tutti i sindaci, al di là di ogni colore politico, e mi complimento col direttore Accinni e tutti i suoi primari per le capacità e l’impegno dimostrati nel lavorare insieme verso un obiettivo comune”. Resta da attendere ora l’atto definitivo del commissario Gambacorta per l’applicazione delle soluzioni di razionalizzazione, dopo il quale sono già previsti ulteriori interventi che interesseranno altri servizi di carattere sanitario, compreso quello fornito dal 118.
Dopo un primo rendez-vous tenutosi la scorsa settimana, i colloqui sono proseguiti ieri e l’altro ieri: il commissario Antonio Gambacorta e il sub commissario Oreste Perrella hanno incontrato martedì i direttori sanitari dei presidi ospedalieri, mentre il giorno successivo, ieri, è stata la volta dei primi cittadini dei rispettivi comuni. Agli appuntamenti presenti anche il direttore sanitario dell’ospedale di Piedimonte Alessandro Accinni, e il sindaco Vincenzo Cappello.
In queste occasioni è stata sottoposta all’attenzione degli amministratori una proposta di modello organizzativo dei presidi ospedalieri, approvata ventiquattro ore prima dai direttori sanitari, che si concentra tanto sulle condizioni generali del sistema sanitario, quanto su quelle particolari relative alle singole strutture. Un documento non definitivo che da un lato informa sulle criticità, di grande o lieve entità, riscontrate nell’Asl Caserta, come unità operative non sempre conformi agli standard previsti dalla legge, oppure problematiche relative alla gestione del personale operante nelle strutture (ad esempio un numero elevato di personale non si occupa della normale routine dell’assistenza); dall’altro mette su carta possibili soluzioni alle lacune che oggi si presentano.
La situazione che emerge riguardo al presidio ospedaliero di Piedimonte è molto rosea. La proposta organizzativa dell’Asl Caserta difatti sottolinea che, in virtù della sua posizione geografica, l’ospedale “A.g.p.” ha necessità di mantenere inalterate le risorse di cui al momento dispone, e anzi si arricchiranno le fila del personale a seguito degli esuberi in altre strutture. “Siamo contenti – afferma il direttore sanitario Accinni – perché per noi la situazione resta immutata rispetto alla legge regionale 16/2008, le unità operative non varieranno e ci hanno promesso nuovi arrivi nel personale”. Anche il sindaco Cappello ha manifestato soddisfazione: mi compiaccio per la competenza e la professionalità del commissario Gambacorta, che ha ascoltato le richieste dell’Alto Casertano, dando a noi amministratori l’opportunità di concordare e condividere un provvedimento di razionalizzazione della sanità casertana, provvedimento provvisorio ma che a gennaio diventerà più restrittivo. E’ stato fondamentale per questo risultato l’apporto di tutti i sindaci, al di là di ogni colore politico, e mi complimento col direttore Accinni e tutti i suoi primari per le capacità e l’impegno dimostrati nel lavorare insieme verso un obiettivo comune”. Resta da attendere ora l’atto definitivo del commissario Gambacorta per l’applicazione delle soluzioni di razionalizzazione, dopo il quale sono già previsti ulteriori interventi che interesseranno altri servizi di carattere sanitario, compreso quello fornito dal 118.