Oggi pomeriggio alle ore 16.30 inaugurazione della mostra storica che sarà aperta fino al 9 novembre. E domani la commemorazione dei caduti di tutte le guerre. Il sindaco Cappello ai giovani studenti: “Mai più guerre!”
In occasione della seconda edizione della settimana della memoria, indetta dal Comune di Piedimonte Matese dal 3 al 9 novembre, in collaborazione con l’Associazione nazionale Combattenti e Reduci presieduta dal cav. Stefano Micelli, stamani tutti gli studenti, unitamente ai membri dell’Associazione e alle Autorità Militari, Civili e Religiose daranno vita ad un raduno alle 9.30 in Piazza Roma presso la sede municipale, ove depositeranno una corona in onore dei cittadini illustri della città. Successivamente alle 10.00 si sposteranno in corteo per le vie cittadine e quindi recarsi in piazza Giovanni Caso dove è situato il monumento ai Caduti di tutte le guerre e dar corso alla cerimonia commemorativa che prevede l’alzabandiera e deposizione della corona di alloro; successivamente ci sarà il saluto del Presidente dell’Associazione Combattenti e Reduci cav. Stefano Micelli e del sindaco di Piedimonte Matese avv. Vincenzo Cappello. Subito dopo una allocuzione del Presidente della Comunità Montana del Matese dott. Fabrizio Pepe e la recita della preghiera, con la lettura del bollettino della vittoria e l’appello dei Caduti. Infine il Parroco don Salvatore Zappulo celebrerà la Santa Messa e la seconda giornata della settimana della memoria avrà fine. Il sindaco di Piedimonte Matese Cappello, in merito alla ricorrenza del 4 Novembre ha voluto lanciare un breve messaggio alla cittadinanza, con particolare riguardo ai più giovani: “ Mi rifaccio alle parole del Santo Padre Giovanni Paolo II che durante uno dei suoi tanti meravigliosi discorsi, rivolgendosi ai giovani disse: ‘Mai più guerre!’ In occasione di questa solenne giornata rivolgo ai giovani lo stesso appello, e chiedo di impegnarci tutti insieme acché la guerra sia solo un libro nero e remoto della nostra storia. Tutti abbiamo il dovere di impegnarci per preservare la pace, uomini e donne che abbiano essi un ruolo minore o maggiore in politica non ha importanza, uomini e donne di religione, qualunque essa sia e soprattutto voi, giovani ma uomini del domani…”