L’assessore regionale: “Tagliati 20 miliardi al meridione e il sottosegretario Cosentino non ha fiatato…”di Pietro Falco
Ripartire dai programmi, per evitare la trappola dei personalismi che rischiano solo di danneggiare la coalizione. E’ il messaggio lanciato dall’assessore regionale ai Trasporti, Ennio Cascetta, che ha fatto tappa a Caserta, ieri pomeriggio, per porre le basi di una sua candidatura a governatore della Campania nelle elezioni di primavera. «Sarebbe gravissimo creare lacerazioni sui nomi – ha sottolineato Cascetta – perché le divisioni preludono alle sconfitte: bisogna evitare di commettere anche qui da noi gli errori che stanno penalizzando il centrosinistra in Puglia o nel Lazio».
L’obiettivo, quindi, è la definizione di una piattaforma programmatica sulla quale cercare il consenso degli alleati: quelli attuali, come l’Idv, e quelli potenziali come l’Udc. L’assessore ai trasporti è partito dalle 12 “proposte” che metterà sul tavolo per “rendere la Campania protagonista dello sviluppo del Mezzogiorno e del Mediterraneo”: partendo dall’occupazione (“occorre legare sempre più gli investimenti ai posti di lavoro: lavoro vero, non assistenzialismo”) e dalla lotta per la legalità e contro la criminalità organizzata, attraverso i cardini della ricerca, dell’innovazione, delle infrastrutture (“in questi anni abbiamo fatto moltissimo, soprattutto per la mobilità su ferro”), delle energie rinnovabili. Ma senza trascurare la solidarietà e l’aiuto alle fasce più deboli.
«Caserta – ha detto – deve tornare al centro della pianificazione regionale: le potenzialità per rimettere in moto lo sviluppo ci sono tutte: grazie alla grande disponibilità di aree industriali ed alle fondamentali sinergie con i centri di ricerca che abbiamo creato sul territorio”. E tra le priorità ha additato le bonifiche dei siti inquinati, il rilancio del litorale domizio e quello del trasporto pubblico. “Col federalismo – ha concluso – le regioni diventeranno piccoli Stati: ma la Campania, se vince il centrodestra dell’asse Berlusconi-Bossi, resterà una colonia del Nord. Il governo ha appena tagliato 20 miliardi al Sud, eppure il sottosegretario con delega al Cipe, Nicola Cosentino, non ha speso una parola».
L’obiettivo, quindi, è la definizione di una piattaforma programmatica sulla quale cercare il consenso degli alleati: quelli attuali, come l’Idv, e quelli potenziali come l’Udc. L’assessore ai trasporti è partito dalle 12 “proposte” che metterà sul tavolo per “rendere la Campania protagonista dello sviluppo del Mezzogiorno e del Mediterraneo”: partendo dall’occupazione (“occorre legare sempre più gli investimenti ai posti di lavoro: lavoro vero, non assistenzialismo”) e dalla lotta per la legalità e contro la criminalità organizzata, attraverso i cardini della ricerca, dell’innovazione, delle infrastrutture (“in questi anni abbiamo fatto moltissimo, soprattutto per la mobilità su ferro”), delle energie rinnovabili. Ma senza trascurare la solidarietà e l’aiuto alle fasce più deboli.
«Caserta – ha detto – deve tornare al centro della pianificazione regionale: le potenzialità per rimettere in moto lo sviluppo ci sono tutte: grazie alla grande disponibilità di aree industriali ed alle fondamentali sinergie con i centri di ricerca che abbiamo creato sul territorio”. E tra le priorità ha additato le bonifiche dei siti inquinati, il rilancio del litorale domizio e quello del trasporto pubblico. “Col federalismo – ha concluso – le regioni diventeranno piccoli Stati: ma la Campania, se vince il centrodestra dell’asse Berlusconi-Bossi, resterà una colonia del Nord. Il governo ha appena tagliato 20 miliardi al Sud, eppure il sottosegretario con delega al Cipe, Nicola Cosentino, non ha speso una parola».