Natalizio: decisione in 48 ore. Iodice: niente fretta Api e Sinistra disertano il tavolo di coalizione. Il sindaco Cappello punta alla Regione?di Pietro Falco
Un parte del Pd è intenzionata a rompere gli indugi e a definire la candidatura per la presidenza della Provincia «entro 48 ore». E il nome su cui puntano è quello del consigliere regionale Giuseppe Stellato, che gode dell’appoggio degli ex Margherita e dei bassoliniani. Ma non incontra i favori dell’altra parte del partito, altrettanto consistente, che lo considera un candidato troppo debole, citando a suffragio i risultati di un sondaggio. Pole position Il consigliere regionale Giuseppe Stellato In realtà, la candidatura di Stellato — che pure è un penalista tra i più noti ed affermati del territorio — sembra soddisfare soprattutto la logica degli equilibri interni del partito, perché sottrarrebbe alla lista per le regionali un consigliere uscente di peso, lasciando spazio ad altri concorrenti.
E così, ad esempio, il sindaco di Piedimonte Matese, Enzo Cappello, potrebbe prenderne il posto in lista in quota ex dielle; mentre il bassoliniano Enrico Fabozzi, sindaco di Villa Literno, potrebbe ereditarne una parte dell’elettorato. Intanto, però, quello che accade in casa Pd suscita sempre maggiori malumori tra i cespugli e rischia di compromettere le possibilità di alleanza all’interno di un centrosinistra che rischia ulteriori lacerazioni. «Non crediamo di poter aderire alle proposte rinunciatarie e di basso profilo provenienti dal Pd — si legge in una nota ufficiale di Sinistra ecologica e Libertà firmata da Pietro Di Sarno ed Enzo Falco— sembra che qualcuno abbia già rinunciato a vincere. In tutta la coalizione di centrosinistra è ormai opinione largamente diffusa che il Pd con senso di responsabilità debba fare un deciso passo indietro, rinunciando ai tanti nomi interni che si ostina a proporre e che continuano a dividere. Diversamente, noi siamo decisi a continuare senza di loro insieme agli altri partiti della coalizione, impegnandoci da subito a costruire un’alleanza diversa, guidata da un candidato autorevole che possa esprimere la necessità di rifondare il centrosinistra su basi etiche e politiche».
Poi l’avvertimento di SeL: «Non possiamo certo immaginare di rinunciare a combattere in provincia di Caserta. Siamo comunque ben oltre il punto di non ritorno. Nelle prossime ore incontreremo tutte le forze politiche che credono in un’alternativa vera e politicamente forte alla destra». L’Api di Rutelli, invece, attraverso Piero Squeglia, il candidato per la presidenza della Provincia designato dai rutelliani, conferma che continuerà a disertare le riunioni dell’interpartitico di centrosinistra. «Ritengo siano del tutto inutili— dice Squeglia— siamo a pochi giorni dalla presentazione delle liste e la coalizione risulta completamente impantanata». Per Achille Natalizio, leader dei bassoliniani, «il Pd ha il dovere di definire la candidatura entro 48 ore: non si più temporeggiare e in questo momento chi aggrega maggiormente è l’avvocato Stellato».
Ma il coordinatore provinciale Enzo Iodice, obietta: «Non conta fare in fretta, ma fare bene. Dobbiamo provare a vincere. E per farlo, occorre trovare un nome che raccolga consensi veri ed unanimi. Inoltre, non si può prescindere da quello che avviene nell’altro schieramento tra Udc e Pdl: se ci sarà rottura non possiamo farci trovare impreparati».
E così, ad esempio, il sindaco di Piedimonte Matese, Enzo Cappello, potrebbe prenderne il posto in lista in quota ex dielle; mentre il bassoliniano Enrico Fabozzi, sindaco di Villa Literno, potrebbe ereditarne una parte dell’elettorato. Intanto, però, quello che accade in casa Pd suscita sempre maggiori malumori tra i cespugli e rischia di compromettere le possibilità di alleanza all’interno di un centrosinistra che rischia ulteriori lacerazioni. «Non crediamo di poter aderire alle proposte rinunciatarie e di basso profilo provenienti dal Pd — si legge in una nota ufficiale di Sinistra ecologica e Libertà firmata da Pietro Di Sarno ed Enzo Falco— sembra che qualcuno abbia già rinunciato a vincere. In tutta la coalizione di centrosinistra è ormai opinione largamente diffusa che il Pd con senso di responsabilità debba fare un deciso passo indietro, rinunciando ai tanti nomi interni che si ostina a proporre e che continuano a dividere. Diversamente, noi siamo decisi a continuare senza di loro insieme agli altri partiti della coalizione, impegnandoci da subito a costruire un’alleanza diversa, guidata da un candidato autorevole che possa esprimere la necessità di rifondare il centrosinistra su basi etiche e politiche».
Poi l’avvertimento di SeL: «Non possiamo certo immaginare di rinunciare a combattere in provincia di Caserta. Siamo comunque ben oltre il punto di non ritorno. Nelle prossime ore incontreremo tutte le forze politiche che credono in un’alternativa vera e politicamente forte alla destra». L’Api di Rutelli, invece, attraverso Piero Squeglia, il candidato per la presidenza della Provincia designato dai rutelliani, conferma che continuerà a disertare le riunioni dell’interpartitico di centrosinistra. «Ritengo siano del tutto inutili— dice Squeglia— siamo a pochi giorni dalla presentazione delle liste e la coalizione risulta completamente impantanata». Per Achille Natalizio, leader dei bassoliniani, «il Pd ha il dovere di definire la candidatura entro 48 ore: non si più temporeggiare e in questo momento chi aggrega maggiormente è l’avvocato Stellato».
Ma il coordinatore provinciale Enzo Iodice, obietta: «Non conta fare in fretta, ma fare bene. Dobbiamo provare a vincere. E per farlo, occorre trovare un nome che raccolga consensi veri ed unanimi. Inoltre, non si può prescindere da quello che avviene nell’altro schieramento tra Udc e Pdl: se ci sarà rottura non possiamo farci trovare impreparati».