Il giornalista del Corriere della Sera è intervenuto stamani per ricordare le vittime della follia delle Foibe
In occasione del Giorno del Ricordo, istituito con la legge n. 92 del 30 marzo 2004 per favorire la conoscenza e la memoria della tragedia delle foibe, l’Assessorato alla Cultura e alla Pubblica Istruzione ha organizzato un incontro con gli studenti delle scuole superiori della città, svoltosi questa mattina 11 febbraio, alle ore 11.00, presso la Biblioteca comunale.
All’incontro ha partecipato il giornalista del Corriere delle Sera, Giuliano Gallo, che ha parlato della tragedia degli “infoibati” ossia le cosiddette vittime delle foibe e dell’esodo cui furono costrette le popolazioni italiane dell’Istria e della Dalmazia dopo la fine delle seconda guerra mondiale. Dopo la proiezione di documenti video e contributi storici, Gallo in qualità di studioso e di testimone, essendo anch’egli di origini istriane e appartenente a una famiglia di profughi costretta a lasciare la propria terra ha raccontato alla platea la sua personalissima esperienza.
All’incontro ha partecipato il giornalista del Corriere delle Sera, Giuliano Gallo, che ha parlato della tragedia degli “infoibati” ossia le cosiddette vittime delle foibe e dell’esodo cui furono costrette le popolazioni italiane dell’Istria e della Dalmazia dopo la fine delle seconda guerra mondiale. Dopo la proiezione di documenti video e contributi storici, Gallo in qualità di studioso e di testimone, essendo anch’egli di origini istriane e appartenente a una famiglia di profughi costretta a lasciare la propria terra ha raccontato alla platea la sua personalissima esperienza.
Il termine “foiba” è una corruzione dialettale del latino “fovea”, che significa “fossa”; le foibe, infatti, sono voragini rocciose, a forma di imbuto rovesciato, create dall’erosione di corsi d’acqua; possono raggiungere i 200 metri di profondità. Agghiacciante è l’affermazione del prof. R. Battaglia, che scrive in proposito: “Il sottosuolo dei vasti altipiani carsici nasconde un mondo di tenebre: abissi verticali e cupi cunicoli che si perdono nel silenzio delle profondità terrestri, caverne immense, tortuose gallerie percorse da fiumane urlanti, sale incantate rivestite di cristalli, antri selvaggi che la fantasia del volgo popolò di paurose leggende”. In Istria sono state registrate più di 1.700 foibe. Le foibe furono utilizzate in diverse occasioni e, in particolare, subito dopo la fine della seconda guerra mondiale per infoibare (“spingere nella foiba”) migliaia di italiani, antifascisti e fascisti, colpevoli di opporsi all’espansionismo comunista slavo propugnato da Josip Broz meglio conosciuto come “Maresciallo Tito”. A riguardo è interessante riportare quanto affermato da Kardelj (vice di Tito) il quale poté affermare che “ci fu chiesto di far andar via gli Italiani con tutti i mezzi e così fu fatto”. Nessuno sa quanti siano stati gli infoibati: alcune stime parlano di 10-15.000 sfortunati.
Le vittime dei titini venivano condotte, dopo atroci sevizie, nei pressi della foiba; qui gli aguzzini, non paghi dei maltrattamenti già inflitti, bloccavano i polsi e i piedi tramite filo di ferro ad ogni singola persona con l’ausilio di pinze e, successivamente, legavano gli uni agli altri sempre tramite il fil di ferro. I massacratori, nella maggior parte dei casi, sparavano al primo malcapitato del gruppo che ruzzolava rovinosamente nella foiba spingendo con sé gli altri. Nel corso degli anni questi martiri sono stati vilipesi e dimenticati. Considerate che, sfogliando il “Vocabolario della lingua italiana” edito dalla Treccani, ci si imbatte in una definizione parecchio evasiva di foiba: “In geologia fisica, tipo di dolina; in partic., nella regione istriana, grande conca chiusa (derivante da doline fuse assieme) sul cui fondo si apre un inghiottitoio. Vedi anche infoibare”. Sapete cosa significa infoibare? “Gettare in una foiba, e più in part. ammazzare una persona e gettarne il cadavere in una foiba, o farla morire gettandola in una foiba (il verbo è nato e s’è diffuso alla fine della seconda guerra mondiale)”.