Il dispositivo numero 1502 del 2008 rende note le decisioni dei Giudici. La controparte ora, potrebbe fare ricorso al Consiglio di Stato, allungando ulteriormente i tempi per l’apertura della struttura in via Canneto
Autorizzazione legittima. Il Tar Campania ha, in parte, respinto ed, in parte, dichiarato inammissibile la serie di ricorsi che si sono succeduti per l’annullamento del provvedimento dell’ufficio tecnico comunale di Piedimonte Matese , rilasciati nella primavera del 2007, per la messa in sicurezza ed il cambiamento di destinazione d’uso del complesso dell’ex cotonificio in via Canneto per la realizzazione di un centro produttivo polivalente. A presentare il ricorso undici operatori commerciali. Il Tar ha in sostanza bocciato a 360 gradi le tesi e le argomentazioni predisposte contro la Seri( nel giudizio si sono costituiti in giudizio sia il comune che la regione la quale a sua volta aveva commissariato il comune per la mancata adozione sin dal 2000 del piano commerciale) . In particolare il TAR ha accolto la tesi che nelle aree interessate dal giudizio si possono realizzare insediamenti ed impianti commerciali : “…Ne consegue- dicono i giudiici dell’ottava sezione del TAR- che, in definitiva nell’esaminare le interrelazioni tra programmazione/pianificazione urbanistica e commerciale, la scelta di intervenire nelle forme dell’adeguamento e non della variante correttamente risulta motivata in considerazione della genericità della previsione urbanistica di individuazione di impianti industriali, della piena conformità di localizzazioni commerciali in ragione delle accertate caratteristiche socio-economiche, funzionali e strutturali delle singole zone d’insediamento, senza comportare variazioni degli indici edificatori delle aree e l’aumento dei volumi esistenti; ed, infine, indipendentemente dalla terminologia codificata, della assenza di un espresso divieto installare nella zona D funzioni commerciali, in quanto complementari a quella industriale……”. Parimenti i giudizi hanno dato torto ai ricorrenti in ordine al commissariamento del SIAD, lo strumento generale di distribuzione commerciale già oggetto di autonomo ricorso dei consiglieri comunali di minoranza del centro destra respinto sempre dal tribunale in un altro procedimento. Questo tipo di censure sull’atto di nomina del commissario ad acta e sulla procedura sono stati dichiarati inammissibili. A difendere l’impresa gli avvocati Carlo Grillo ed Umberto Gentile mentre il comune è stato difeso dall’avvocato Luigi D’Angiolella.