Out -out del primo cittadino del capoluogo matesino al partito: ” Ho rivolto la richiesta di commissariamento del partito ad Amendola, anche a nome di altri colleghi sindaci”
Il Pd sempre più una “prova d’orchestra di Fellini” il famoso film in cui si metteva in evidenza, con chiara allusione alla società in genere, che ogni orchestrale suonava un suo spartito. Allora, mentre dovrebbero partire i provvedimenti propedeutici alla celebrazione del congresso provinciale che, per ora, è già slittato in autunno, ancora un autorevole esponente del partito chiede al segretario regionale Enzo Amendola ( che in verità già da tempo pilota il Pd casertano, anche se con risultati negtaivi) di commissariare il partito casertano, a Roma, nel corso dell’assemblea nazionale del partito, sono state approvate le nuove norme sulle incompatibilità che poi è una norma anti-cumulo cariche.Questi tre fatti una correlazione tra loro e possono disegnare il nuovo scenario del partito casertano di cui la componente bassoliniana, non va dimenticato, ha una sua rappresentanza da cui non si può prescindere. Ma andiamo con ordine, perché, come al solito, all’interno de Pd la materia è aggrovigliata. Ancora un secondo incontro del sindaco di Piedimonte Matese Vincenso Cappello (nella foto), cè l’emblema di tutta la provincia alta, con il segretario regionale Enzo Amendola a cui, a nome anche di altri sindaci, ha chiesto la nomina di un commissario. In sostanza si tratta della seconda richiesta di commissariamento, dopo quella del consigliere regionale Nicola Caputo, responsabile provinciale dell’area Bindy. Da ricordare che Cappello è risultato il secondo non eletto, dopo Lucia Esposito, nella lista regionale del Pd con 7.643 preferenze. Indubbiamente una buona performance elettorale che ha dimostrato soprattutto il suo alto tasso di radicamento sul territorio matesino.
Cappello è stato, durante le elezioni europee, un grande elettore dell’eurodeputato Cozzolino. “ La richiesta di commissariamento – ha detto chiaramente Cappello – l’ho rivolta personalmente al segretario regionale Amendola, anche a nome di altri colleghi sindaci”. Ma è vero che anche lei abbandonerà il partito perché ha subito più di una delusione? “A suffragare la mia richiesta di commissariamento, fase che dovrebbe realizzare una fase di pacificazione del partito, ho tenuto a sottolineare ad Amendola che se non ci sarà nel partito il tanto invocato rinnovamento, in senso generazionale e soprattutto per un nuovo costume politico, abbandonerò il partito.” Un altro dei punti che Cappello contesta vibratamente è il tesseramento, da sempre fonte di brogli e di scontri furibondi. “Ma lei s’immagini – continua Cappello – perché una persona che si vuole iscrivere al partito per la prima volta dovrebbe sborsare 15 euro, per poi non poter votare né in sede di circolo territoriale, né in sede di congresso provinciale. Cioè, non sembra assolutamente democratico che un neo tesserato al partito non possa scegliere la nuova classe dirigente”.
Insomma, si ha il rischio che il Pd casertano perda altri pezzi importanti e significativi. Una diaspora inarrestabile! Intanto, altri elementi innovativi anche dall’assemblea nazionale di Roma dove sono state varate le nuove norme sulle incompatibilità. Secondo queste a Caserta per la corsa alla segreteria provinciale non potranno concorrere i due deputati in carica Pina Picierno e Stefano Graziano, i due consiglieri regionali Enrico Fabozzi e Nicola Caputo, i presidenti del consorzio idrico Pasquale Di Biasio e dell’Asi Piero Cappello ed i sindaci ed assessori di Comuni con più di 5mila abitanti. Quindi, anche Vincenzo Cappello non potrebbe essere candidato, mentre Lucia Esposito, al contrario di quanto dice erroneamente qualche sito, è candidabile ed eleggibile in quanto è consigliere comunale del Comune di San Nicola La Strada. Insomma, allo stato rimarrebbero in corsa per la segreteria provinciale: Lucia Esposito, Nicola Ucciero, Michele Zannini, Dario Abbate.
A prescindere da tesseramento che comincerà quanto prima (hanno diritto al voto nelle assemblee di circolo e nel congresso provinciale), la componente bersaniana-dalemiana-bassoliniana ha detto chiaro e tondo che non seppellitrà le armi ed il prossimo segretario provinciale dovrà essere espressione di questa corrente interna. Negli ultimi tempi era in pole position l’ex sindaco di Mondragone Michele Zannini, presidente provinciale delle Acli. Intanto, il tesoriere del partito Felice Del Monaco, che è segretario di ambedue le commissioni provinciali del tesseramento e del congresso, ha inviato a tutti i coordinatori dei circoli territoriali la circolare che dà l’avvio alla fase precongressuale, ciò l’inizio del tesseramento che dovrebbe chiudersi entro la fine del mese di giugno. Dopo che si è acclarata la platea congressuale, si potrà partire con in congressini di circolo che dovranno eleggete 250 delegati al congresso provinciale.
Il Pd sempre più una “prova d’orchestra di Fellini” il famoso film in cui si metteva in evidenza, con chiara allusione alla società in genere, che ogni orchestrale suonava un suo spartito. Allora, mentre dovrebbero partire i provvedimenti propedeutici alla celebrazione del congresso provinciale che, per ora, è già slittato in autunno, ancora un autorevole esponente del partito chiede al segretario regionale Enzo Amendola ( che in verità già da tempo pilota il Pd casertano, anche se con risultati negtaivi) di commissariare il partito casertano, a Roma, nel corso dell’assemblea nazionale del partito, sono state approvate le nuove norme sulle incompatibilità che poi è una norma anti-cumulo cariche.Questi tre fatti una correlazione tra loro e possono disegnare il nuovo scenario del partito casertano di cui la componente bassoliniana, non va dimenticato, ha una sua rappresentanza da cui non si può prescindere. Ma andiamo con ordine, perché, come al solito, all’interno de Pd la materia è aggrovigliata. Ancora un secondo incontro del sindaco di Piedimonte Matese Vincenso Cappello (nella foto), cè l’emblema di tutta la provincia alta, con il segretario regionale Enzo Amendola a cui, a nome anche di altri sindaci, ha chiesto la nomina di un commissario. In sostanza si tratta della seconda richiesta di commissariamento, dopo quella del consigliere regionale Nicola Caputo, responsabile provinciale dell’area Bindy. Da ricordare che Cappello è risultato il secondo non eletto, dopo Lucia Esposito, nella lista regionale del Pd con 7.643 preferenze. Indubbiamente una buona performance elettorale che ha dimostrato soprattutto il suo alto tasso di radicamento sul territorio matesino.
Cappello è stato, durante le elezioni europee, un grande elettore dell’eurodeputato Cozzolino. “ La richiesta di commissariamento – ha detto chiaramente Cappello – l’ho rivolta personalmente al segretario regionale Amendola, anche a nome di altri colleghi sindaci”. Ma è vero che anche lei abbandonerà il partito perché ha subito più di una delusione? “A suffragare la mia richiesta di commissariamento, fase che dovrebbe realizzare una fase di pacificazione del partito, ho tenuto a sottolineare ad Amendola che se non ci sarà nel partito il tanto invocato rinnovamento, in senso generazionale e soprattutto per un nuovo costume politico, abbandonerò il partito.” Un altro dei punti che Cappello contesta vibratamente è il tesseramento, da sempre fonte di brogli e di scontri furibondi. “Ma lei s’immagini – continua Cappello – perché una persona che si vuole iscrivere al partito per la prima volta dovrebbe sborsare 15 euro, per poi non poter votare né in sede di circolo territoriale, né in sede di congresso provinciale. Cioè, non sembra assolutamente democratico che un neo tesserato al partito non possa scegliere la nuova classe dirigente”.
Insomma, si ha il rischio che il Pd casertano perda altri pezzi importanti e significativi. Una diaspora inarrestabile! Intanto, altri elementi innovativi anche dall’assemblea nazionale di Roma dove sono state varate le nuove norme sulle incompatibilità. Secondo queste a Caserta per la corsa alla segreteria provinciale non potranno concorrere i due deputati in carica Pina Picierno e Stefano Graziano, i due consiglieri regionali Enrico Fabozzi e Nicola Caputo, i presidenti del consorzio idrico Pasquale Di Biasio e dell’Asi Piero Cappello ed i sindaci ed assessori di Comuni con più di 5mila abitanti. Quindi, anche Vincenzo Cappello non potrebbe essere candidato, mentre Lucia Esposito, al contrario di quanto dice erroneamente qualche sito, è candidabile ed eleggibile in quanto è consigliere comunale del Comune di San Nicola La Strada. Insomma, allo stato rimarrebbero in corsa per la segreteria provinciale: Lucia Esposito, Nicola Ucciero, Michele Zannini, Dario Abbate.
A prescindere da tesseramento che comincerà quanto prima (hanno diritto al voto nelle assemblee di circolo e nel congresso provinciale), la componente bersaniana-dalemiana-bassoliniana ha detto chiaro e tondo che non seppellitrà le armi ed il prossimo segretario provinciale dovrà essere espressione di questa corrente interna. Negli ultimi tempi era in pole position l’ex sindaco di Mondragone Michele Zannini, presidente provinciale delle Acli. Intanto, il tesoriere del partito Felice Del Monaco, che è segretario di ambedue le commissioni provinciali del tesseramento e del congresso, ha inviato a tutti i coordinatori dei circoli territoriali la circolare che dà l’avvio alla fase precongressuale, ciò l’inizio del tesseramento che dovrebbe chiudersi entro la fine del mese di giugno. Dopo che si è acclarata la platea congressuale, si potrà partire con in congressini di circolo che dovranno eleggete 250 delegati al congresso provinciale.