Il rimpasto? Non c’è fretta. La questione dei cambiamenti da apportare all’interno della maggioranza di “Piedimonte Democratica” dalla primavera 2007 (centro sinistra) sembra dilatarsi almeno in riferimento alle aspettative suscitate , dopo l’annuncio del sindaco Vincenzo Cappello (tra l’altro in posizione critica verso la conduzione del partito a livello provinciale) ai partiti che fanno parte della maggioranza di voler mettere mano alla “manovra” di metà mandato.
In predicato di essere revisionata è non solo la composizione della giunta esecutiva, in senso stretto, ma anche delle deleghe assessorili e consiliari. Dall’annuncio di “rimpastare” al mettere in pratica l’azzeramento , nel giro di boa, è intervenuta l’approvazione in giunta dello schema di bilancio di previsione per l’esercizio 2010 , dopo la proroga concessa dal ministero dell’interno che ha differito la data al 30 giugno, quindi tra poco più di un mese . Quasi tutta l’attenzione adesso, e nei prossimi giorni , sarà concentrata sull’esame di questo atto fondamentale di programmazione non solo sul piano contabile- finanziario ma anche da gestione dell’intera attività amministrativa Proseguono i soliti incontri settimanali per monitorare le varie scadenze/priorità . Tuttavia, dopo l’incontro di due settimane fa, la questione non è stata più affrontata in sede di confronto politico con i tre partiti che fanno parte della coalizione di governo in cui il PD è il partito egemone dopo il passaggio degli indipendenti nel partito , oltre alla presenza dei Socialisti e di Rifondazione con due assessori ciascuno, rispettivamente Fernando Catarcio verso cui la sezione PSI ha rinnovato la fiducia e Augusto Massi impegnato nella messa a punto di un progetto intercomunale di politiche giovanili. Da una parte garantire la rappresentanza politica e dall’altro porre in essere il rilancio/miglioramento, ove necessario od opportuno, dell’azione amministrativa , superando le difficoltà incontrate ed i ritardi accumulati in alcuni settori . Da definire anche la questione della presidenza del consiglio che rientra nel pacchetto di modifiche: una figura quella del presidente del consiglio esercitata dall’ex assessore provinciale Renato Ricca, eletto politicamente dalla sola maggioranza. Insomma un rimpasto ad andamento lento.
Nella foto una seduta di Consiglio comunale
Michele Martuscelli