Da questo preciso momento, tutti i fondi previsti per il sostegno a 18.000 famiglie campane vengono cancellati, così come non viene più prorogato il progetto del “Reddito di cittadinanza”.
Il reddito di cittadinanza, per anni il fiore all’occhiello dell’ex governatore, finisce in naftaliana. «È una misura inadeguata», annuncia l’assessore alle Politiche sociali Ermanno Russo. La decisione è della giunta. «A partire da Caldoro. Ed è univoca e inequivoca: il mero sostegno al reddito non può bastare per l’emersione dalla povertà», aggiunge Russo. Il taglio è immediato perchè la Regione interrompe da pagamenti. «I 39 milioni di euro stanziati per il 2010 – spiega l’assessore – non bastano a coprire l’attuale fabbisogno». La legge per il reddito di cittadinanza fu fortemente voluta da Bassolino e fu approvata a febbraio 2004 per il triennio 2004-2006. La giunta stanziò 77 milioni di euro. Con questo provvedimento la Regione intese aiutare, con un contributo mensile di 350 euro per nucleo familiare, le famiglie con un reddito annuo inferiore ai 5.000 euro. Nel 2005 furono individuate oltre 18.000 famiglie, per un totale di circa 49.000 persone. Dal 2006, terminata la fase sperimentale, si è andati avanti attraverso proroghe annuali previste nella Finanziaria regionale, per quanto ci fosse un problema di reperimento di risorse perchè gli auspicati cofinanziamenti statali non sono mai arrivati. L’ultima proroga risale alla Finanziaria 2010, mediante lo stanziamento di 30 milioni. Ma al 31 dicembre non si arriverà perchè la Regione annuncia la fine della legge. Spiega l’assessore Russo: «Il reddito di cittadinanza è una misura inefficace e va ripensata. La drammaticità dei conti regionali, compromessi dallo sforamento del patto di stabilità e gravati dai vincoli nazionali, non consente il protrarsi di un sussidio fine a se stesso». Per la giunta Caldoro, dunque, il reddito di cittadinanza non può essere la soluzione per il sostegno al reddito. «A quella misura – dice Russo – dovrà sostituirsi una seria politica di welfare, fatta di misure di assistenza sociale sempre più concrete e di interventi mirati per l’insediamento lavorativo dei soggetti indigenti. La strategia dei finanziamenti a pioggia e delle misure una tantum ha fallito». Con questa decisione la Regione non solo cancella la legge ma sospende ad horas i sussidi per il 2010. «La proroga voluta nell’ultima Finanziaria dal centrosinistra – sostiene l’assessore – appare oggi grave, illusoria e fortemente improntata a una logica di tipo elettorale». I 30 milioni stanziati a dicembre per coprire l’anno in corso non bastano a soddisfare: per il 2010 si stima che siano circa 18.000 gli aventi diritto. «La giunta Bassolino – accusa Russo – ha lasciato un ”buco” di 44 milioni rispetto alla misura scaricando in maniera irresponsabile sul governo nazionale il problema del reperimento delle risorse». Proprio ieri i dirigenti dell’assessorato hanno incontrato i rappresentanti del Comune di Napoli per comunicargli che per il 2010 non saranno più corrisposti i sussidi. «I limiti di spesa dovuti allo sforamento del patto e ai vincoli del governo – osserva l’assessore – non ci consentono di impegnare risorse se non in modo finalizzato e concreto». Il centrosinistra non condivide la scelta della Regione. «È un errore», sostiene l’ex assessore alle Politiche sociali Rosetta D’Amelio, oggi consigliere regionale del Pd. «Dopo sei anni – dice – è giusto fare un bilancio su cosa ha prodotto la legge ma una misura di sostegno va mantenuta perchè in Campania una famiglia su tre è al di sotto della soglia di povertà. Io avrei tramutato il reddito di cittadinanza in misura di sostegno al lavoro impiegando chi ha diritto al sussidio in lavoro di pubblica utilità».
Una legge innovativa, secondo il Governatore Bassolino. Intanto 18.000 famiglie restano senza preavviso alcuno senza sussidio…
«Una legge innovativa»; «una legge da estendere a tutte le regioni». Così Antonio Bassolino ha definito negli anni il Reddito di cittadinanza. L’ex governatore volle la legge nel 2004 per caratterizzare da sinistra la sua giunta di centrosinistra e la difese non solo dagli attacchi del centrodestra ma anche dai dubbi dell’allora Margherita. La legge fu approvata a febbraio 2004. Doveva avere un carattere sperimentale, per il triennio 2004-2006. L’avvio fu in salita. Furono stanziati 77 milioni di euro però solo nel 2005 la legge divenne operativa. Il Reddito di cittadinanza consiste in un contributo mensile di 350 euro per nucleo familiare che la Regione assegna alle famiglie con reddito annuo inferiore ai 5000 euro. Nel 2005 furono individuate, in una graduatoria di circa 103mila aventi diritti, oltre 18.000 famiglie – per un totale di circa 49.000 persone – come beneficiarie del sussidio e altrettanti – tra residenti comunitari ed extracomunitari – furono chiamati a beneficiarne per i successivi due anni. Al sussidio mensile si affiancano una serie di altre misure, tutte miranti a contrastare la povertà e l’esclusione sociale attraverso il sostegno al lavoro, all’istruzione, alla formazione, ai servizi socio-sanitari, ai trasporti e alle attività culturali. Una delle misure innovative introdotte è l’Autoimpiego, attraverso la quale la Regione intendeva favorire l’accesso al lavoro sostenendo l’imprenditorialità e cercando di contrastare la disoccupazione. I soggetti attuatori della legge furono individuati nei Comuni: il progetto interessa i 46 ambiti territoriali della regione, nei quali sono stati inseriti tutti i 551 Comuni rispettando la suddivisione dei distretti sanitari che fanno capo alle rispettive Asl di competenza. Il percorso è stato travagliato. Terminato il triennio, la giunta volle proseguire la sperimentazione nonostante la difficoltà nel reperimento delle risorse. Nel 2006 ai 77 milioni iniziali furono aggiunti altri 11 (derivanti dall’aumento dell’Irap) a favore dei soggetti con ridotta mobilità. La prima proroga fu prevista nella Finanziaria 2007: la giunta stanziò 30 milioni. Il provvedimento fu prorogato anche per l’anno successivo grazie a un residuo di 15 milioni. A dicembre 2008, in sede di approvazione del Bilancio la legge fu cancellata per la mancanza delle risorse. Ma la protesta di Rifondazione e l’intervento di Bassolino portarono a un rifinanziamento del Reddito di cittadinanza attraverso uno stanziamento di 30 milioni. La stessa cifra è stata appostata per il 2010. Per anni Bassolino ha auspicato un cofinanziamento dello Stato ma nè i governi di centrosinistra nè di centrodestra hanno mai cacciato un euro. Ma da ieri è tutto finito. Per la giunta Caldoro il reddito di cittadinanza non è altro che un sussidio una tantum che alimenta l’assistenzialismo e non incide sul recupero delle fasce deboli. «La misura è inefficace e va ripensata», ha detto senza mezzi termini l’assessore alle Politiche sociali Ermanno Russo.
Paolo Maniero – Il Mattino
GIOVEDI 24 GIUGNO 2010 migliaia di famiglie si recheranno presso la sede regionale del cdn per avere una risposta concreta e rassicurante sulla questione reddito di cittadinanza visto che circa 500 comuni devono ancora percepire i soldi dell'anno 2008 ,tutti uniti per manifestare e farsi sentire dal governo campano caldoro quale sorte spetta a queste famiglie gia in situazioni pietose ,interverrano varie testate giornalistiche e media .visto e considerato che molti politici stanno gia preparando le valigie per le vacanze.
SONO UNA MAMMA DISPERATA AIUTATEMI
CHIAMATE AL NUMERO 800550506 CON UN PO DI PAZIENZA INSISTETE E CHIEDETE DEL REDDITO DI CITTADINANZA E IL NUMERO DELLA REGIONE .
il PdL fa ricadere i pesi maggiori sulle fasce più deboli della popolazione. In questo caso non si tratta nemmeno di sacrifici, qui si tratta di mettere a rischio la dignitosa sopravvivenza di migliaia di persone che senza sussidio si troveranno catapultate nella povertà piena. Togliere 350 euro al mese ad una famiglia bisognosa è come staccare l'aria ad un malato grave. E' una misura che sfiora la disumanità. Ci auguriamo – concludono Porfidia e Giordano – che la giunta Caldoro si renda conto che quei soldi valgono la vita di migliaia di persone e che è doveroso vengano recuperati da altri settori della società, magari dai ceti benestanti che un sacrifico possono si permetterselo senza rischiare di perdere il pane quotidiano"
sono un genitore disperato…aiuto
noi non possiamo portare i nostri figli al mare per colpa di caldoro e compagni mentre loro se ne fregano di noi e se ne stanno con il culo sulle migliri spiagge
SONO UN PADRE DISPERATO…..HO 3 FIGLI ,DI CUI UNO INVALIDO,SENZA LAVOROE CON UN AFFITTO DA PAGARE.VORREI DIRE AI NS POLITICI CHE DI NOI APPARTENENTI ALLE FASCE DEBOLI SI RICORDONO SOLO QUANDO CI SONO LE ELEZIONI …MA C'è L'HANNO UNA COSCIENZA….CREDO DI NO AUGURO A TUTTI LORO DI TROVARSI NELLE NS CONDIZIONI …..CHE SCHIFO DI PERSONE VERGOGNATEVI
Si fa presto a dire che è una misura inutile!é chiaro che i politici non sanno cosa significa arrivare a fine mese con un solo stipendio,2 figli studenti e una moglie,senza parlare delle spese di fitto e bollette varie!!!Sarà anche un'utopia ma mi piacerebbe farvi trovare anche solo per un po' dalla parte opposta!!Vergognatevi a voi non manca nulla!!!!!
Che schifo siete degli egoisti come fate a campare con tutte le bestemmie della povera gente addosso…..pensate, una mamma che non puo' mettere nemmeno il piatto a tavola cosa pensa in quel momento? A chi bestemmia? A voi! Che avete tolto il reddito di cittadinanza……Vi dovete vergognare siete la rovina di tante famiglie che non sanno come fare per andare avanti.
Perchè state facendo cassa su noi poveri?
Purtroppo tutto e finito anche la speranza del reddito di cittadinanza di chi aspettava di avere il restante e di chi ne aspettava il nuovo CALDORO ED ERMANNO RUSSO hanno definitivamente chiuso il capitolo assistenzialismo per i piu deboli e la ragioneria conferma apertamente di rassegnarsi a questa ennesima sconfitta della povera gente. niente piu soldi e mai piu sussidi. ORA E IL MOMENTO DI REAGIRE MANDIAMO VIA BERLUSCONI E I SUOI SUDDITI