Potrebbe essere il nuovo punto di riferimento, non solo del Pd, ma dell’intero centrosinistra. Come d’altronde già fa nell’ambito del Consiglio provinciale.
L’ex consigliere regionale Giuseppe Stellato, tra i più noti penalisti del foro sammaritano, attuale capo dello schieramento di centrosinistra nel “Parlamentino provinciale” , è uno dei più seri candidati alla leadership, anche in senso lato, dell’area di opposizione. Insomma, Stellato che ieri ha anche avuto, nel corso di un appening politico nel suo giardino di casa a Santa Maria Capua Vetere, la consacrazione di un vasto schieramento di base per un suo eventuale impegno di vertice politico. Insomma, Stellato potrebbe svolgere lo stesso ruolo che esplicò De Franciscis.
Stellato è cosciente di questo ruolo che già sta svolgendo in Provincia e dichiara la sua disponibilità a fungere da “primus inter pares” nella politica del Pd e dell’intero centrosinistra. Sempre bagarre nel Pd.
Stellato è cosciente di questo ruolo che già sta svolgendo in Provincia e dichiara la sua disponibilità a fungere da “primus inter pares” nella politica del Pd e dell’intero centrosinistra. Sempre bagarre nel Pd.
La base del partito contesta la ricetta del segretario regionale Enzo Amendola che per il ‘risanamento del Pd’ casertano indica la strada della classe dirigente fresca, riorganizzazione e profilo programmatico. Ma, intanto, il commissario provinciale non arriva. Come mai?
“La prima notizia del commissariamento l’ho appresa proprio da Buongiorno Caserta. Chiamai immediatamente il segretario regionale Amendola per alcune spiegazioni. Gli dissi pure che io, in quanto già capogruppo provinciale del centrosinistra, sarei dovuto essere invitato. Manifestai le mie perplessità circa il commissariamento. Così come pure gli dissi che eravamo stanchi di essere colonizzati da Napoli. Oltretutto Napoli non può dare lezioni, visto che sta peggio di noi”.
Il sindaco di San Marco Evangelista Gabriele Zitiello, in polemica con Amendola, replica: “Sto ancora cercando di convincermi dell’opportunità della reggenza. La reggenza significa ritenere fallimentare anche la gestione collettiva di cui fanno parte ben due parlamentari, due consiglieri regionali, un capogruppo consiliare in Provincia. Il congresso si deve fare e subito. Facciamola una buona volta questa resa dei conti”.
“Cose che dico da sempre. Basta con gli inciuci, bisogna fare un congresso vero, con un voto vero. Ed eleggere un segretario vero che batta in modo serio tutto il territorio provinciale”.
Lei, in qualità di massimo punto di riferimento provinciale dell’intero centrosinistra, ha tenuto ieri sera, a casa sua, un’assemblea provinciale per il rilancio del partito.
“Mi sono incontrato con gli amici che mi sono stati vicini nella campagna elettorale, visto che è il partito mi ha lasciato solo. Un incontro dove si è parlato di Politica vera che ha affrontato i problemi veri della comunità provinciale. Ho riscontrato una grande volontà di costruire e di ripartire”.
Tutti in fuga dal Pd. Perché? Ma la cosa che fa più notizia è il fatto incontestabile che il vecchio nucleo Pci-Ds si sia dissolto.
“Si avverte un vuoto di politica, perché in Campania si è solo gestito. I voti regionale per De Luca e provinciale per me hanno chiaramente voluto punire le gestioni Bassolino e De Franciscis che fu artefice di interruzione di legislatura che ha creato un trauma., ha segnato la rottura traumatica di una gestione. Certo episodi di fuga mi lasciano sempre più amareggiato. Nel partito nessuno mi ha mai dato niente. Eppure, penso che ultimamente sia stato il sottoscritto a dare più di qualcosa al partito che mi ha lasciato solo. Eppure non ho mai pensato di lasciare il partito”.
Si vanno disegnando nuovi scenari nel Pd Campano. Si va delinaendo uno scontro tra Bassoliniani e Deluchiani.
“Questo scontro è sotto gli occhi di tutti. Ma fermiamoci perché siamo veramente stanchi di una conflittualità permanente. Bisogna trovare una sintesi che inglobi anche la posizione Bassoliniana. Altrimenti non si va da nessuna parte”.
Ma mi dica la verità: lei obiettivamente chi vede bene, per caratterischiche specifiche, come segretario provinciale capace di traghettare il partito fuori dal tunnel della crisi?
“Noi siamo da sempre bloccati da Napoli. Ma è mai possibile che siamo senza circoli nelle grandi città? Urge sintesi. Meglio arrivare ad un segretario con la conta che stare paralizzati”.
L’ex segretario provinciale Enzo Iodice, suo compaesano, ha così tuonato: “Sono stato costretto ad interloquire con gente con cui non prenderei più nemmeno un caffè. Il fatto che si renda necessario un commissario esterno per superare le divisioni ed arrivare ad congresso unitario, certifica il fallimento dell’intero gruppo dirigente”.
“Iodice non può fare ragionamenti del genere. Certamente io non ho concorso alla degenerazione del partito. Il criterio per far risorgere il partito è premiare chi ha vera rappresentanza territoriale”.
E sempre Iodice: “Molti se ne sono andati. Il timore è che rimangano solo quelli che hanno un incarico o qualcosa da gestire”.
“Una logica che ha portato il Pd a svilirsi. C’è stata una grande concentrazione di incarichi. Tante prebende date agli amici degli amici. Troppe distrazioni di potere”.
L’ex Pd Pasquale De Lucia, attuale consigliere regionale dell’Udc, ha così dipinto il suo ex partito: “Nel Pd ci sono personaggi che hanno uno squallore unico”.
“Lo squallore non è appannagio del solo Pd. Lo squallore è bipartisan”
Come giudica l’attuale Giunta Zinzi? Sarà in grado di risolvere le ataviche emergenze di Terra di Lavoro, considerata la provincia più disastrata d’Italia? Come sarà la sua opposizione?
“Una opposizione che lavorerà sui temi e sugli obiettivi. Faremo un’opposizone non preconcetta , ma costruttiva e finalizzata alla tutela degli interessi esclusivi del nostro territorio provinciale. Però, penso che i punti di convergenza non siano molti. Noi, per esempio, non siamo d’accordo sugli aumenti esorbitanti sui rifiuti. Sono preoccupato per la massima acrimonia da parte dei suoi alleati, come l’Udeur”.
Nella foto il sindaco di Piedimonte Matese Vincenzo Cappello, saldamente “ancorato al Pd” e il consigliere provinciale Giuseppe Stellato