Oltre al capoluogo matesino, capofila nel progetto, a beneficiarne saranno San Potito Sannitico, San Gregorio Matese, Castello Matese, Gioia Sannitica e Alife. Da Napoli, infatti, è arrivato il via libera al piano condiviso che vede impegnati sul territorio i gruppi di volontari che fanno capo ai diversi centri matesini. La graduatoria definitiva è stata resa nota attraverso un decreto dirigenziale che prevede la ripartizione dei fondi Por Campania Fesr 2007-2013.
Protezione
civile, il coordinamento sarà
a Piedimonte Matese,
nell’ ex complesso dei Salesiani
e i fondi, messi a disposizione
della Regione, sono pari a 132
mila euro da ripartire tra sei Comuni.
Oltre a Piedimonte, capofila,
a beneficiarne saranno San
Potito Sannitico, San Gregorio
Matese, Castello Matese, Gioia Sannitica
e Alife. Da Napoli, infatti, è
arrivato il via libera al piano
condiviso che vede impegnati
sul territorio i gruppi di volontari che fanno capo ai diversi centri matesini.
La graduatoria
definitiva è stata
resa nota attraverso un
decreto dirigenziale
che prevede la ripartizione
dei fondi Por
Campania Fesr
2007-2013. Il totale delle
risorse ammonta a
15 milioni di euro ma i
Comuni sono 530. A
questi devono aggiungersi,
come destinatari
delle risorse, anche le
quattro province.
I sei Comuni matesini,
proprio durante
l’emergenza terremoto
del dicembre 2013 e
gennaio 2014, poterono condividere l’esperienza di coordinamento unendo le energie di
intervento
e le attività nel Centro
Operativo Misto. Quell’esperienza
è servita per dare il via a
un’organizzazione in forma associata
per un Piano di Protezione civile omogeneo per territori
comunali diversi ma accomunati
dagli stessi rischi ambientali.
È stata, quindi, avviata
una collaborazione volta a
usufruire di un unico organismo di
intervento e protezione
del cittadino. Il Piano di Protezione
civile punta a identificare
tutte quelle procedure e
quelle attività da mettere in
pratica per fronteggiare le
emergenze che sorgono al verificarsi
di calamità naturali.
La condizione indispensabile
per definire e coordinare gli
interventi di soccorso e il ripristino
delle normali condizioni
di sicurezza diventa, perciò, essenziale
rispetto alle comunità
dei sei centri matesini. Il progetto
è concepito appunto per
poter contare, in caso di emergenza,
su di un efficace sistema
di intervento e coordinamento
dei diversi nuclei di Protezione
civile.
Un’occasione importante
per il comprensorio matesino
che non è esente da rischi di varia
natura, come il dissesto
idrogeologico oppure quello
connesso alla
sismicità, di cui si è avuta
esperienza proprio
nell’ultimo anno. E difatti
le risorse sono state stanziate dalla Regione
dopo l’emergenza
terremoto,così da consentire
ai Comuni di
adeguarsi alle prescrizioni
della Legge 100
del 2012 e di dotarsi di
strumenti e procedure
per la difesa da rischi
naturali, incluse nuove
attrezzature per aumentare l’efficacia
delle
attività dei volontari.
Soddisfatto il sindaco
di Piedimonte Matese, Vincenzo
Cappello, per il risultato
raccolto grazie alla sinergia istituzionale
tra i sindaci matesini.
«Queste preziose risorse –
ha affermato- ci danno la possibilità
di intervenire insieme
per incrementare la sicurezza
nel nostro territorio e saranno
fondamentali per assicurare la
nascita della sede del Centro
Operativo Misto che sorgerà
nel complesso degli ex Salesiani
».
civile, il coordinamento sarà
a Piedimonte Matese,
nell’ ex complesso dei Salesiani
e i fondi, messi a disposizione
della Regione, sono pari a 132
mila euro da ripartire tra sei Comuni.
Oltre a Piedimonte, capofila,
a beneficiarne saranno San
Potito Sannitico, San Gregorio
Matese, Castello Matese, Gioia Sannitica
e Alife. Da Napoli, infatti, è
arrivato il via libera al piano
condiviso che vede impegnati
sul territorio i gruppi di volontari che fanno capo ai diversi centri matesini.
La graduatoria
definitiva è stata
resa nota attraverso un
decreto dirigenziale
che prevede la ripartizione
dei fondi Por
Campania Fesr
2007-2013. Il totale delle
risorse ammonta a
15 milioni di euro ma i
Comuni sono 530. A
questi devono aggiungersi,
come destinatari
delle risorse, anche le
quattro province.
I sei Comuni matesini,
proprio durante
l’emergenza terremoto
del dicembre 2013 e
gennaio 2014, poterono condividere l’esperienza di coordinamento unendo le energie di
intervento
e le attività nel Centro
Operativo Misto. Quell’esperienza
è servita per dare il via a
un’organizzazione in forma associata
per un Piano di Protezione civile omogeneo per territori
comunali diversi ma accomunati
dagli stessi rischi ambientali.
È stata, quindi, avviata
una collaborazione volta a
usufruire di un unico organismo di
intervento e protezione
del cittadino. Il Piano di Protezione
civile punta a identificare
tutte quelle procedure e
quelle attività da mettere in
pratica per fronteggiare le
emergenze che sorgono al verificarsi
di calamità naturali.
La condizione indispensabile
per definire e coordinare gli
interventi di soccorso e il ripristino
delle normali condizioni
di sicurezza diventa, perciò, essenziale
rispetto alle comunità
dei sei centri matesini. Il progetto
è concepito appunto per
poter contare, in caso di emergenza,
su di un efficace sistema
di intervento e coordinamento
dei diversi nuclei di Protezione
civile.
Un’occasione importante
per il comprensorio matesino
che non è esente da rischi di varia
natura, come il dissesto
idrogeologico oppure quello
connesso alla
sismicità, di cui si è avuta
esperienza proprio
nell’ultimo anno. E difatti
le risorse sono state stanziate dalla Regione
dopo l’emergenza
terremoto,così da consentire
ai Comuni di
adeguarsi alle prescrizioni
della Legge 100
del 2012 e di dotarsi di
strumenti e procedure
per la difesa da rischi
naturali, incluse nuove
attrezzature per aumentare l’efficacia
delle
attività dei volontari.
Soddisfatto il sindaco
di Piedimonte Matese, Vincenzo
Cappello, per il risultato
raccolto grazie alla sinergia istituzionale
tra i sindaci matesini.
«Queste preziose risorse –
ha affermato- ci danno la possibilità
di intervenire insieme
per incrementare la sicurezza
nel nostro territorio e saranno
fondamentali per assicurare la
nascita della sede del Centro
Operativo Misto che sorgerà
nel complesso degli ex Salesiani
».
Roberta Muzio “Il Mattino”