Fin dal 2007 sindaco, assessori e consiglieri rinunciano per sostenere le famiglie dei “primi della classe”
Le indennità degli amministratori comunali per sostenere studenti bravi le cui famiglie faticano per garantire il pagamento delle tasse universitarie. E’ la nuova iniziativa nel sociale del governo cittadino che punta alla valorizzazione di giovani volenterosi per evitare una precoce fuga di cervelli. Lo ha stabilito l’amministrazione comunale di Piedimonte Matese con un atto di giunta municipale, guidata dal sindaco Vincenzo Cappello, che rinuncia alle indennità e con parte di esse va a sostenere le spese universitarie di giovani bravi e bisognosi. «E’ la nostra risposta — precisa il primo cittadino piedimontese — per arginare le difficoltà di tante famiglie prese nella morsa della crisi finanziaria e del contestuale aumento delle spese per lo studio». Aiutare giovani studenti è un’idea che si innesta tra gli obiettivi dell’amministrazione che intende promuovere azioni atte a sostenere quei cittadini che per motivi contingenti e straordinari si trovano a dover fronteggiare difficoltà di carattere socio-sanitario, economico, di inserimento.
Sin dal 2007, sindaco, assessori e consiglieri di Piedimonte Matese rinunciano agli emolumenti ed utilizzano quelle somme — per una cifra che supera di poco i 100mila euro all’anno — per interventi nel campo del sociale. Nell’anno in corso la rinuncia all’indennità è stata totale con l’obiettivo di contribuire al sostentamento di circa centocinquanta famiglie attraverso la realizzazione di progetti di lavori di pubblica utilità. «Abbiamo deciso di intensificare gli sforzi nell’azione di contrasto alla povertà e di sostegno alle fasce più deboli, nonostante il taglio drastico dei trasferimenti da parte dello Stato e della Regione — spiega il primo cittadino, Vincenzo Cappello — abbiamo deciso di intensificare gli sforzi nell’azione di contrasto. Ma ponendo in essere un’iniziativa che non si configurasse come una sorta di elemosina, bensì come un corrispettivo per un lavoro svolto, per salvaguardare la dignità degli individui. Attiveremo una serie di progetti per la piccola manutenzione degli edifici comunali, per la vigilanza davanti alle scuole e le pulizie negli uffici, che consentiranno a 150 persone di guadagnare meglio».
Giancarlo Izzo Corriere del Mezzogiorno
Sin dal 2007, sindaco, assessori e consiglieri di Piedimonte Matese rinunciano agli emolumenti ed utilizzano quelle somme — per una cifra che supera di poco i 100mila euro all’anno — per interventi nel campo del sociale. Nell’anno in corso la rinuncia all’indennità è stata totale con l’obiettivo di contribuire al sostentamento di circa centocinquanta famiglie attraverso la realizzazione di progetti di lavori di pubblica utilità. «Abbiamo deciso di intensificare gli sforzi nell’azione di contrasto alla povertà e di sostegno alle fasce più deboli, nonostante il taglio drastico dei trasferimenti da parte dello Stato e della Regione — spiega il primo cittadino, Vincenzo Cappello — abbiamo deciso di intensificare gli sforzi nell’azione di contrasto. Ma ponendo in essere un’iniziativa che non si configurasse come una sorta di elemosina, bensì come un corrispettivo per un lavoro svolto, per salvaguardare la dignità degli individui. Attiveremo una serie di progetti per la piccola manutenzione degli edifici comunali, per la vigilanza davanti alle scuole e le pulizie negli uffici, che consentiranno a 150 persone di guadagnare meglio».
Giancarlo Izzo Corriere del Mezzogiorno