Il sindaco del capoluogo matesino, Vincenzo Cappello, ha coinvolto nella riunione del trenta novembre molti suoi colleghi dei Comuni viciniori
Già dodici firme al documento redatto dai sindaci dell’area matesina in cui si critica la “carta bianca” alla provincializzazione della tariffa rifiuti ed in particolare al dispositivo-base della delega all’incasso delle risorse Tarsu. Si prevedono altre adesioni a quelle raccolte nella riunione svoltasi ieri a Piedimonte Matese (tra presenti i rappresentanti di Alife, San Gregorio Matese, Capriati al Volturno , Gioia Sannitica, oltre al maggiore comune del comprensorio).
Si vuole in sostanza chiarezza su vari aspetti ed impegni tra cui una conoscenza dettagliata del piano d’azione, la destinazione del personale in servizio ma è il meccanismo del trasferimento dei fondi a suscitare moltissime riserve. Ecco la nota integrale inviata al presidente della giunta provinciale Domenico Zinzi, agli assessori provinciali alle finanze ed all’ambiente ed ai vertici della Gisec, lo strumento societario provinciale che dovrebbe subentrare nei rapporti di gestione. Ecco la nota integrale. “ Con riferimento alla nota in cui si invitavano i Singoli Sindaci a firmare un “Atto di delega Irrevocabile all’incasso della TARSU/TIA a favore della GISEC SpA” è Nostro dovere, nei confronti soprattutto dei cittadini che rappresentiamo, far presente il dissenso forte con cui apprendiamo i dettami della stessa, rimanendo perplessi e per le modalità di trasmissione della notizia e per i contenuti dell’Atto di delega. In particolare saremmo tenuti a sottoscrivere l’Atto di Delega da Voi inviatoCi in cui i Comuni si impegnano a trasferire l’intero importo derivante dalla riscossione della TARSU/TIA, rimanendo in capo ai comuni le funzioni di accertamento, riscossione (e quindi anche controllo) della stessa. Tutto questo dovrebbe avvenire:senza conoscere il piano di attuazione REALE con cui la GISEC intenderebbe svolgere il servizio nei singoli Comuni. A memoria, in uno degli ultimi incontri avvenuti in Provincia, si avevano in attivo due piani industriali, uno redatto dal CONAI ed uno redatto dalla GISEC stessa, che pare indicassero costi di gestione e strategie di attuazioni differenti; senza garanzia di tariffazione per gli utenti. Nello specifico si ritiene fuori da ogni logica di Pianificazione Territoriale l’applicazione di una tariffa unica provinciale che accomuna i grandi agglomerati urbani (dove si differenzia poco e che hanno rappresentato per le precedenti gestioni consortili veri e propri “Buchi Neri” in quanto portatori di debiti enormi per una forse errata calibrazione dei servizi…) ai piccoli comuni dell’entroterra casertano; senza garanzia di mantenimento dell’aliquota di raccolta percentuale oggi effettivamente ottenuta dai comuni. Si sottolinea, nella fattispecie, che proprio a causa dei dovuti rinvii del Piano di gestione dei comuni sottoscrittori del Protocollo d’intesa, alcuni dei comuni stessi hanno iniziato la differenziata totale in ritardo, ma raggiungendo subito quote di raccolta differenziata nettamente superiore al 50% previsto dall’attuale normativa nazionale; senza conoscere la modalità e la tipologia di raccolta che si adotteranno per i singoli comuni.Appare inoltre strano che si sottoscriva un atto di delega tra Enti, venendo tra l’atro sottolineato nella parte iniziale della nota trasmessa che tale azione deve avvenire “… nello spirito di leale collaborazione che deve necessariamente connotare i rapporto fra soggetti istituzionali [omissis]” , in cui solo un Ente (il Comune) si obbliga a mettere in atto determinate azioni, così come riportato all’Art. 5 dell’Atto stesso, mentre la controparte (la GISEC SpA, ovvero la Provincia) ha l’unico scopo di incassare la TARSU senza assumere obbligo alcuno nei confronti dei comuni stessi. Sempre inerente l’Art. 5, non possiamo non menzionare il terzo comma, quello in cui “Il Comune…. Si impegna a mettere a disposizione la propria tesoreria per eventuali anticipazioni di cassa da erogare sulla base dell’intero gettito impositivo”. Chiunque nella vita abbia amministrato un Comune si rende immediatamente conto dell’indefinibile “improbabilità di attuazione” di tale comma!Inoltre, si rileva che a regime, con l’assunzione dell’intera gestione del ciclo integrato dei rifiuti da parte della Provincia di Caserta, ai sensi dell’art. 11 c. 3 della legge 26/2010, compete alla medesima ex lege, attraverso la Società Provinciale, anche la riscossione e l’accertamento dei predetti tributi, restando a carico dell’Ente locale unicamente la trasmissione alla Provincia dei seguenti dati: – archivi afferenti alla TARSU e alla TIA – i dati afferenti alla raccolta dei rifiuti nell’ambito territoriale di competenza – la banca dati aggiornata al 31/12/2008 dell’anagrafe della popolazione.In tale prospettiva, non sussiste la lamentata scissione tra la titolarità dei servizi e la materiale disponibilità delle relative risorse finanziaria rappresentata dai proventi della TARSU/TIA. E’ quindi evidente che non può essere sottoscritta la delega de qua essendo privo del relativo potere ex art. 11 comma 2 e segg. Legge 26/2010.Alla luce di quanto sopra esposto e con l’auspicio che si possa concretizzare un confronto istituzionale con una leale collaborazione propedeutica alla definizione del comune problema nell’interesse dei cittadini, gli scriventi restano in attesa di un gradito riscontro”.
Michele Martuscelli Campania Notizie
Si vuole in sostanza chiarezza su vari aspetti ed impegni tra cui una conoscenza dettagliata del piano d’azione, la destinazione del personale in servizio ma è il meccanismo del trasferimento dei fondi a suscitare moltissime riserve. Ecco la nota integrale inviata al presidente della giunta provinciale Domenico Zinzi, agli assessori provinciali alle finanze ed all’ambiente ed ai vertici della Gisec, lo strumento societario provinciale che dovrebbe subentrare nei rapporti di gestione. Ecco la nota integrale. “ Con riferimento alla nota in cui si invitavano i Singoli Sindaci a firmare un “Atto di delega Irrevocabile all’incasso della TARSU/TIA a favore della GISEC SpA” è Nostro dovere, nei confronti soprattutto dei cittadini che rappresentiamo, far presente il dissenso forte con cui apprendiamo i dettami della stessa, rimanendo perplessi e per le modalità di trasmissione della notizia e per i contenuti dell’Atto di delega. In particolare saremmo tenuti a sottoscrivere l’Atto di Delega da Voi inviatoCi in cui i Comuni si impegnano a trasferire l’intero importo derivante dalla riscossione della TARSU/TIA, rimanendo in capo ai comuni le funzioni di accertamento, riscossione (e quindi anche controllo) della stessa. Tutto questo dovrebbe avvenire:senza conoscere il piano di attuazione REALE con cui la GISEC intenderebbe svolgere il servizio nei singoli Comuni. A memoria, in uno degli ultimi incontri avvenuti in Provincia, si avevano in attivo due piani industriali, uno redatto dal CONAI ed uno redatto dalla GISEC stessa, che pare indicassero costi di gestione e strategie di attuazioni differenti; senza garanzia di tariffazione per gli utenti. Nello specifico si ritiene fuori da ogni logica di Pianificazione Territoriale l’applicazione di una tariffa unica provinciale che accomuna i grandi agglomerati urbani (dove si differenzia poco e che hanno rappresentato per le precedenti gestioni consortili veri e propri “Buchi Neri” in quanto portatori di debiti enormi per una forse errata calibrazione dei servizi…) ai piccoli comuni dell’entroterra casertano; senza garanzia di mantenimento dell’aliquota di raccolta percentuale oggi effettivamente ottenuta dai comuni. Si sottolinea, nella fattispecie, che proprio a causa dei dovuti rinvii del Piano di gestione dei comuni sottoscrittori del Protocollo d’intesa, alcuni dei comuni stessi hanno iniziato la differenziata totale in ritardo, ma raggiungendo subito quote di raccolta differenziata nettamente superiore al 50% previsto dall’attuale normativa nazionale; senza conoscere la modalità e la tipologia di raccolta che si adotteranno per i singoli comuni.Appare inoltre strano che si sottoscriva un atto di delega tra Enti, venendo tra l’atro sottolineato nella parte iniziale della nota trasmessa che tale azione deve avvenire “… nello spirito di leale collaborazione che deve necessariamente connotare i rapporto fra soggetti istituzionali [omissis]” , in cui solo un Ente (il Comune) si obbliga a mettere in atto determinate azioni, così come riportato all’Art. 5 dell’Atto stesso, mentre la controparte (la GISEC SpA, ovvero la Provincia) ha l’unico scopo di incassare la TARSU senza assumere obbligo alcuno nei confronti dei comuni stessi. Sempre inerente l’Art. 5, non possiamo non menzionare il terzo comma, quello in cui “Il Comune…. Si impegna a mettere a disposizione la propria tesoreria per eventuali anticipazioni di cassa da erogare sulla base dell’intero gettito impositivo”. Chiunque nella vita abbia amministrato un Comune si rende immediatamente conto dell’indefinibile “improbabilità di attuazione” di tale comma!Inoltre, si rileva che a regime, con l’assunzione dell’intera gestione del ciclo integrato dei rifiuti da parte della Provincia di Caserta, ai sensi dell’art. 11 c. 3 della legge 26/2010, compete alla medesima ex lege, attraverso la Società Provinciale, anche la riscossione e l’accertamento dei predetti tributi, restando a carico dell’Ente locale unicamente la trasmissione alla Provincia dei seguenti dati: – archivi afferenti alla TARSU e alla TIA – i dati afferenti alla raccolta dei rifiuti nell’ambito territoriale di competenza – la banca dati aggiornata al 31/12/2008 dell’anagrafe della popolazione.In tale prospettiva, non sussiste la lamentata scissione tra la titolarità dei servizi e la materiale disponibilità delle relative risorse finanziaria rappresentata dai proventi della TARSU/TIA. E’ quindi evidente che non può essere sottoscritta la delega de qua essendo privo del relativo potere ex art. 11 comma 2 e segg. Legge 26/2010.Alla luce di quanto sopra esposto e con l’auspicio che si possa concretizzare un confronto istituzionale con una leale collaborazione propedeutica alla definizione del comune problema nell’interesse dei cittadini, gli scriventi restano in attesa di un gradito riscontro”.
Michele Martuscelli Campania Notizie