Ieri i primi cittadini dell’alto Casertano si sono riuniti su invito del sindaco del capoluogo matesino Vincenzo Cappello. Presenti all’incontro anche i conseglieri dell’Associazione avvocati matesini. Chiesto un appuntamento con il presidente Sticco per poi andare a Roma dal Ministro della Giustizia…
Giù le mani dalle sedi del Giudice di Pace di Piedimonte Matese e Capriati al Volturno. Il no unanime all’ipotesi di soppressione degli uffici giudiziari matesini e del loro accorpamento alla sede circondariale di Santa Maria Capua Vetere è arrivato da parte dei sindaci riunitisi, nella tarda mattinata di ieri, presso la casa comunale del capoluogo dopo essere stati convocati appositamente dal primo cittadino Vincenzo Cappello e dal presidente dell’associazione degli avvocati del foro di Piedimonte Luigi Cimino. Presenti anche i sindaci di Capriati al Volturno GiovanBattista Viccione, di Prata Sannita Domenico Scuncio, di Dragoni Antimo Nocera, di Piana di Monte Verna Raffaele Santabarbara, di Sant’Angelo d’Alife Crescenzo Di Tommaso, di San Gregorio Matese Teodolinda Stocchetti, di San Potito Sannitico Francesco Imperadore, e gli assessori comunali di Alvignano Giovanni Maiorisi, di Ciorlano Domenico Buccio, di Raviscanina Bruno Corona, di Gioia Sannitica Raffaele Pocino e diversi avvocati, tra cui i consiglieri dell’associazione matesina Antonio Palmieri, Amedeo Insero, Michela Visone, Giovanni Amendola e Adriano Prato, si è discusso a lungo della strategia comune da adottare per evitare “un ulteriore scippo ai danni di un territorio che ha già dato molto e ricevuto pochissimo”. Il vertice, a cui ha presenziato anche il presidente dell’Ordine degli avvocati di Santa Maria Elio Sticco che ha promosso “l’incontro preliminare per sensibilizzare i sindaci sulle conseguenze negative che comporterebbe la chiusura degli uffici del Giudice di Pace”, ha registrato l’impegno da parte di tutti gli amministratori locali a ricercare una soluzione che, come ha spiegato il sindaco Cappello, “possa evitare di creare ulteriori disagi alle popolazioni locali che, diversamente, sarebbero costrette a recarsi a Santa Maria anche per il ricorso contro una semplice multa, rimettendoci tempo, soldi e fastidi vari”. Da qui la proposta del primo cittadino piedimontese di chiedere “un appuntamento con i presidenti Sticco e Cimino e con il collega sindaco Viccione presso il Ministero di Grazia e Giustizia per verificare i costi sostenuti dallo Stato nell’anno 2011 per il funzionamento delle due sedi di Piedimonte e Capriati, e poi discutere tra noi amministratori la strada più equa per sostenere come comuni tali spese”. Una tesi sposata in pieno sia dal leader degli avvocati matesini Cimino, che ha prima chiarito che “non si tratta di un problema che riguarda solo noi avvocati ma l’intero Matese” e poi denunciato come “in questo territorio stanno sopprimendo ormai tutto e noi da bravi sanniti dobbiamo vincere questa battaglia per il Giudice di Pace per poi salvare anche la sede distaccata del Tribunale”, che dallo stesso presidente dell’Ordine sammaritano Sticco che ha sottolineato l’importanza di “vedere confermate le due sedi per poi creare uffici giudiziari efficienti ed in grado di rispondere ai bisogni dei cittadini”. Per il sindaco di Capriati Viccione si tratta di “una decisione che ci viene calata dall’alto, ma come comune siamo pronti a continuare a sostenere le spese e a mantenete la situazione de quo con il Giudice di Pace nel nostro paese”.
Enzo Perretta Cronache di Caserta
Enzo Perretta Cronache di Caserta