Continua il braccio di ferro relativo alla possibile soppressione dell’ufficio legale e l’accorpamento dei processi. L’incontro si è concluso con un nulla di fatto. Resta il no al mantenimento di alcuni primi cittadini
Nulla di fatto nel vertice dell’altro ieri tra sindaci e avvocati per scongiurare la chiusura degli Uffici di Pace del capoluogo matesino e di Capriati al Volturno. Dopo il no convinto alla soppressione delle due importanti sedi giudiziarie espresso da diverse fasce tricolori e amministratori comunali all’indomani dell’entrata in vigore delle legge sul contenimento dei costi della spesa pubblica e, quindi, anche di quelli del funzionamento della giustizia, adesso sembra essersi affievolita la volontà dei comuni di difendere un presidio di legalità che rappresenta, tanto a Piedimonte Matese quanto a Capriati al Volturno, anche una indubbia fonte per l’indotto economico che dispiega i suoi effetti positivi sull’intero comprensorio matesino, ed un servizio in più per la collettività che, in caso di definitiva chiusura, sarebbe costretta a recarsi a Santa Maria Capua Vetere anche per un semplice ricorso contro una multa d’auto. Prova ne è la scarsa partecipazione alla riunione convocata lunedì pomeriggio presso il comune capoluogo, a cui hanno partecipato solo il sindaco Vincenzo Cappello (nella foto) e l’assessore delegato Benny Iannitti in rappresentanza del comune di Piedimonte Matese, capofila dei 14 comuni, tra cui Alife, Alvignano, Caiazzo, Castello del Matese, Castel Campagnano, Dragoni, Gioia Sannitica, Piana di Monte Verna, Piedimonte Matese, Raviscanina, Sant’Angelo d’Alife, San Gregorio Matese e San Potito Sannitico, che gravitano per competenza territoriale sul locale ufficio del Giudice di Pace di via Don Bosco, ed il vice sindaco Luigi Testa in rappresentanza dell’altro comune capofila, ovvero Capriati al Volturno, sede di altro Ufficio del Giudice di Pace competente per gli altri nove comuni, quali Ailano, Capriati al Volturno, Fontegreca, Ciorlano, Gallo Matese, Letino, Prata Sannita, Pratella, Valle Agricola, oltre al vice sindaco di Gioia Sannitica Raffaele Pucino e la delegazione dell’associazione degli avvocati del foro di Piedimonte Matese guidata dal presidente Luigi Cimino, insieme ai legali Antonio Palmieri, Michela Visone e Amedeo Insero, e al neo consigliere dell’ordine degli avvocati del foro sammaritano Carlo Grillo. La riunione, alla quale erano stati invitati i sindaci dei 23 comuni interessati, doveva affrontare il riordino e la conseguente soppressione degli Uffici di pace, prendendo in esame l’unica ancora di salvezza rappresentata dalla possibilità data ai comuni di consorziarsi per richiedere, entro sessanta giorni dalla pubblicazione, avvenuta lo scorso 11 gennaio, il mantenimento delle sedi ubicate nei capoluoghi matesino e capriatese. I rappresentanti degli avvocati e ei sindaci presenti hanno dovuto prendere che, nonostante gli sforzi profusi, solo 8 amministratori comunali, ovvero Alife, Alvignano, Gioia Sannitica, Piedimonte Matese, Piana di Monte Verna, Raviscanina, Capriati al Volturno e Prata Sannita, sulle 23 interessate hanno sinora deliberato per il mantenimento degli uffici soppressi, per cui si è deciso di aggiornare la riunione a mercoledì prossimo alle ore 12. Pur dicendosi “meravigliato per la scarsa presenza dei sindaci interessati dal provvedimento di soppressione”, il vice presidente dell’associazione matesina degli avvocati Palmieri si è detto “ancora fiducioso sulla riuscita dell’operazione salvataggio”, sottolineando come “la contemplata possibilità di mantenere gli Uffici, pur prevedendo in modo praticamente integrale le spese di erogazione e funzionamento a carico dei Comuni, permetterebbe al nostro territorio di conservare, nell’interesse della collettività, il servizio giustizia con ciò evitando la ricaduta sociale che potrebbe scaturire da una diversa valutazione dei comportamenti sanzionabili ed il conseguente pericolo di un aumento della microcriminalità”.
Enzo Perretta Cronache di Caserta
Enzo Perretta Cronache di Caserta