La comunità di Piedimonte Matese si è riunita numerosa questa mattina, rispondendo con grande partecipazione all’invito dell’Amministrazione Comunale per l’inaugurazione della rinata piazza De Benedictis, per dieci anni interessata dai lavori per la realizzazione di un parcheggio interrato e oggi finalmente riconsegnata alla città e prima di tutto ai giovani che ritrovano nella piena disponibilità l’oratorio della parrocchia di Santa Maria Maggiore. L’attesa di rivedere quell’area liberata dal cantiere e riqualificata è dunque finita, un traguardo giunto al termine di un iter travagliato e ostacolato da più intoppi burocratici, che allungando i tempi di realizzazione hanno privato la cittadinanza di uno spazio pubblico oggi finalmente restituito attraverso un completo restyling che ha donato alla piazza un nuovo aspetto decoroso e nuove opportunità di fruizione collettiva, puntando anche alla valorizzazione dell’identità locale grazie all’installazione di una replica in grande del Corridore del Cila, statuetta sannita risalente al V secolo a.C., simbolo delle radici storiche della città.
“Oggi siamo qui per restituire ai cittadini un pezzo città di cui sono stati privati per lungo tempo – ha detto il sindaco Vincenzo Cappello in apertura della cerimonia di inaugurazione – Un nuovo luogo di aggregazione, un parcheggio che ci permette di pensare a nuovi piani urbanistici, ma anche e soprattutto l’oratorio di Santa Maria Maggiore che un’intera generazione di giovani non ha potuto conoscere. Molti in passato si sono formati in questi spazi, fulcro dello sport locale, e da oggi potranno continuare a farlo”.
Durante la cerimonia il sindaco ha ricostruito la cronistoria dell’iter progettuale, che prende avvio nel 1992, quando l’Amministrazione Comunale dell’epoca pensò al progetto di un parcheggio sotterraneo, e che prosegue negli anni con il primo affidamento dei lavori nel 2006 e la successiva sospensione per una serie di irregolarità progettuali riscontrate sia dall’impresa nelle sue riserve che successivamente dai nuovi progettisti. E’ dal 2007 che la realizzazione dell’opera passa nelle mani della prima Giunta Cappello, che si ritrova dinanzi a un bivio: predisporre il ripristino e la riconsegna dei luoghi, col pagamento dei lavori eseguiti e dei professionisti, oppure procedere con la rimodulazione del progetto e portarlo avanti. L’Amministrazione prende la decisione di continuare la realizzazione dell’opera, grazie anche alla condivisione dell’iniziativa da parte dell’allora parroco don Cesare Tescione. Nei mesi successivi si ritrova ad affrontare diversi ostacoli di ordine burocratico, tra cui esposti e contenziosi. Nel 2011 viene approvato il nuovo progetto, e dal 2012 prendono avvio gli interventi con la nuova impresa e la nuova direzione dei lavori (aggiudicataria della gara del 2007), fino alla consegna dell’opera nella giornata odierna.
“Come Amministrazione ce l’abbiamo messa tutta affinché il progetto venisse portato a termine, sapevamo che era una scommessa impegnativa ma alla fine siamo riusciti a raggiungere il risultato che inauguriamo oggi. Bisogna evidenziare che quest’opera è stata caratterizzata da un’eccessiva contenziosità in tutte le sedi, civili, penali e amministrative, causando perdite e lungaggini. Le complicazioni erano così continue che tutto ci appariva come un sogno irraggiungibile. Non c’è dubbio che chi ha ostacolato il progetto abbia fatto un danno non solo al Comune, ma anche ai cittadini. Mi preme ringraziare allora tutti coloro i quali hanno reso possibile questo traguardo, a cominciare dai miei assessori e consiglieri comunali, ai progettisti, i tecnici comunali, l’impresa, l’ex parroco di S. Maria Maggiore don Cesare, e ancor più le persone che spontaneamente hanno collaborato con un piccolo ma significativo supporto, segno di una sensibilità esemplare della cittadinanza che non si incontra spesso. L’opera che inauguriamo non è un traguardo solo per l’Amministrazione, ma ancor prima dei cittadini”.
La cerimonia è proseguita con la benedizione del parroco di S. Maria Maggiore don Andrea De Vico: “Una piazza come questa e l’oratorio sono luoghi che creano identità, tessuti di relazioni da incoraggiare e promuovere”, ha detto il sacerdote riferendosi anche alla presenza del Corridore del Cila, il bronzo realizzato da Alessandro Parisi che campeggia nel mezzo della nuova fontana.
Il tradizionale taglio del nastro ha poi sancito ufficialmente la consegna degli spazi alla cittadinanza, che ha potuto guardare da vicino i campi da gioco realizzati nell’area dell’oratorio, e mettere piede dopo tantissimi anni in un luogo nuovamente pronto ad accogliere tutte le attività oratoriali.