“I nostri ragazzi meritano ambienti più idonei e soprattutto sicuri per affrontare il percorso formativo che li attende. Stesso discorso anche per l’Agrario…” Così il primo cittadino matesino, candidato alla presidenza della Provincia, commenta il record negativo dell’Istituto Industriale matesino.
“Un altro primato negativo per cui si distingue la nostra Provincia. Non si può più attendere, occorre intervenire subito in maniera concreta per salvaguardare la sicurezza dei nostri studenti”. E’ quanto sostiene Vincenzo Cappello in qualità di candidato per il Partito Democratico alla Presidenza della Provincia di Caserta, commentando quanto emerso dall’ultimo rapporto di Cittadinanzattiva sulla qualità degli edifici scolastici italiani, documento che ha fatto il giro dei media nazionali e in cui l’Istituto Tecnico Industriale “G. Caso” di Piedimonte Matese risulta essere la peggiore scuola d’Italia tra quelle prese in esame, una struttura di proprietà dell’Ente provinciale che langue in condizioni disastrate e fatiscenti in barba a qualsiasi norma sulla sicurezza dei luoghi deputati all’istruzione, abbandonata a se stessa in carenza di un’efficace opera di manutenzione. Una situazione esasperata che si trascina da tempo, la cui assoluta gravità è stata già sollevata in diverse circostanze nel corso dell’ultimo anno da Vincenzo Cappello, quale primo cittadino di Piedimonte Matese, con solleciti e ordinanze rivolte alla Provincia per provvedere urgentemente alla messa in sicurezza dell’edificio, senza però ottenere risposte risolutive. “I nostri ragazzi meritano ambienti scolastici sicuri e adeguati al loro percorso formativo –sostiene Vincenzo Cappello – e lo stesso va detto per gli studenti dell’Istituto Agrario “A. S. Coppola”, altra realtà scolastica in crisi a Piedimonte, i quali da molti mesi ormai non possono usufruire delle proprie aule perché l’edificio è chiuso per i danni strutturali causati dal sisma del 2013. L’attenzione al mondo della scuola non può scivolare in secondo piano, ma deve essere solida priorità di un’Amministrazione provinciale”.