La settimana scorsa l’iter è stato ultimato con la concessione dell’autorizzazione paesaggistica. Resterà in piedi solo il refettorio da poco costruito ex novo.
Con i fondi post sisma derivanti dalle iniziative di accelerazione della spesa e in virtù del protocollo stipulato dalla Regione Campania con i comuni del cratere, sarà demolita e ricostruita la scuola di proprietà comunale “Cupa Carmine” a Piedimonte Matese. L’iter definitivo è stato completato il 30 marzo scorso, con la concessione dell’autorizzazione paesaggistica. Le opere di demolizione non interesseranno il refettorio appena realizzato adiacente al plesso. Precedentemente il piano aveva già ricevuto i pareri favorevoli dei tecnici istruttori rilasciato alle condizioni che il manto di copertura esteriore sia realizzato in coppi di argilla e che la colorazione del fabbricato sia in tinte neutre affinché si armonizzino con l’ambiente. Nello specifico i lavori si svolgeranno sull’intero corpo, ad esclusione del refettorio in quanto di più recente costruzione,e comporteranno la rimodulazione delle aule, in totale due per venticinque persone. L’accesso avverrà mediante una pensilina coperta collegata alla strada comunale e che consentirà di entrare in un disimpegno dove sarà presente la porta di ingresso. La Soprintendenza per i Beni Archeologici delle Provincie di Salerno, Avellino, Caserta e Benevento si è espressa in questi termini: “…questa Soprintendenza …ribadisce il parere già espresso con nota prot. n. 1947 del 16.02.2015, che ad ogni buon fine si allega alla presente (testo della nota prot. n. 1947 del 16.02.2015:…si prende atto dei lavori di cui trattasi e, considerato che gli stessi insistono in area non sottoposta a notifica di interesse archeologico e per la quale non si evincono al momento chiari indizi di presenze archeologiche , per quanto di competenza, si esprime parere favorevole all’esecuzione delle progettate opere, a condizione che i lavori siano seguiti dal personale tecnico scientifico dell’Ufficio dei Beni archeologici di Alife. Qualora nel corso dei lavori dovessero emergere testimonianze archeologiche e si rendessero necessari ulteriori accertamenti, questo Ufficio disporrà le indagini del caso, con oneri a carico della Committenza. Questa Soprintendenza si riserva, nel caso sopra descritto, di richiedere modifiche anche sostanziali all’esecuzione delle opere al fine di tutelare e conservare le eventuali scoperte archeologiche. La Committenza dovrà pertanto concordare con l’ufficio per i beni archeologici di Alife in data di inizio dei progettati lavori, comunicando altresì i nominativi del responsabile tecnico del cantiere e della Ditta esecutrice, per i controlli di rito.”