E’ il sindaco Vincenzo Cappello che fa chiarezza sulla vicenda. “La mia famiglia non c’entra assolutamente niente in questo progetto. Ed io stesso ho aderito al progetto della Comunità Montana di istituire una Commissione di studio che valuti attentamente la questione…”
Poiché ancora una volta la famiglia Cappello è stata immotivatamente chiamata in causa in alcuni articoli relativi al progetto del biodigestore anaerobico da realizzarsi nell’area ASI di Alife, il sindaco di Piedimonte Matese Vincenzo Cappello sente il dovere di specificare quanto segue, per sgomberare il campo da incorrette ricostruzioni degli avvenimenti: “Del Consorzio ASI di Caserta, che si occupa di promuovere le iniziative imprenditoriali sul territorio provinciale, mio fratello Piero non è più Presidente dal 7 Luglio 2014, data in cui ha effettuato il passaggio di consegne al Commissario dott. Luciano Morelli. Ritengo che il progetto dell’impianto di compostaggio della General Construction sia pervenuto al Consorzio ASI solo verso la fine del 2014, in concomitanza con la trasmissione al Comune di Alife, che in seno al Consiglio Generale ASI gode di un suo rappresentante, e agli altri Enti interessati dalla Conferenza dei Servizi regionale. Di tale impianto sia il sottoscritto che mio fratello siamo venuti a conoscenza, come quasi tutti i cittadini, solo quando il Comitato per la Tutela della Salute e dell’Ambiente, costituitosi ad Alife, ha cominciato a parlarne. La città di Piedimonte Matese, con propria delibera di Consiglio Comunale, ha già espresso la sua contrarietà, e allo stesso tempo ha aderito all’iniziativa promossa dalla Comunità Montana del Matese di istituire una commissione di studio che valuti attentamente la questione, e ci aiuti a individuare soluzioni alternative per garantire ai Comuni matesini l’autonomia nello smaltimento della Forsu. Mi auguro che ciò possa finalmente fare chiarezza sulle caratteristiche del progetto in un clima sereno e non inquinato dalle imminenti elezioni regionali. Se ci sarà da fare guerra, la faremo ma, come sempre, con cognizione di causa”.