Nella sala consiliare di Caserta
riunione degli enti capofila
dei vari «ambiti territoriali»
riunione degli enti capofila
dei vari «ambiti territoriali»
Una situazione ormai al limite, che vede allo stremo operatori sociali e soprattutto fasce deboli di popolazione,quali anziani,minori e disabili. Questo è il quadro che emerge dalla riunione degli ambiti territoriali che si è tenuta ieri mattina a Caserta. Ospitati nella sala consiliare di Palazzo Castropignano sono intervenuti diversi sindaci dei comuni capofila, coordinatori degli uffici di piano, responsabili di associazioni e rappresentanti di sigle sindacali. Il centro della questione verte intorno al ritardo accumulato dalla Regione Campania nei pagamenti dei servizi erogati nelle varie comunità locali della provincia di Caserta. Si parla, in modo specifico, degli anni che vanno dal 2011 al 2014. “In un momento di crisi, in cui l’area del bisogno cresce, non si possono tagliare le spese sociali; bisogna casomai rivedere come le risorse nel sociale sono investite, con percorsi più trasparenti; bisogna investirle meglio ma il sociale resta una priorità cui non si può venire meno” dichiara Giovanni Letizia della Cisl. Anche la Cgil con la segretaria Camilla Bernabei è pessimista: “Siamo al fallimento delle politiche sul welfare nella nostra Regione. Uno sfascio che viene da lontano. È inammissibile che da cinque anni a questa parte non ci siano certezze per i diritti dei più deboli e contemporaneamente si metta in discussione la certezza del salario di tanti lavoratori del settore”. All’incontro, erano presenti, tra gli altri, sindaci di comuni importanti del casertano, come Piedimonte Matese, ed è proprio il sindaco del comune dell’Alto Casertano che denuncia una situazione ormai insostenibile cui si è arrivati nel suo ambito territoriale: “Sono 20 giorni ormai che ho interrotto i servizi. Nel mio caso parliamo di 31 comuni, parliamo di 350 utenti e di 1000 operatori sociali che non percepiscono compenso da 17 mensilità”. Vincenzo Cappello spiega che “parliamo di situazioni dove, per esempio, ci sono fratelli anziani disabili, assistiti da altro familiare anziano che non hanno più chi aiuta loro nelle necessità primarie come il fare la spesa o accompagnarli ad una visita medica”. Perché sono questi i servizi che sono stati interrotti, assistenza anziani e disabili, trasporto, per intenderci. Il sindaco di Piedimonte si dice “deluso e perplesso dall’indifferenza generale”. Ha ottenuto incontri con la commissione di trasparenza della Regione, con la prefettura, ha compiuto tutti i passaggi istituzionali per portare all’attenzione questa vicenda degli ambiti territoriali; sono stati compiuti tutti i tentativi possibili ma la situazione è rimasta immutata. Al termine dell’incontro, il sindaco di Caserta, Pio Del Gaudio, si è assunto un impegno: “Chiederemo di incontrare il governatore Stefano Caldoro. Bisogna scongiurare manifestazioni di protesta in cui si potrebbe canalizzare il disagio sociale sempre più emergente”. Infatti, il rischio ora è proprio questo, il sindaco di Piedimonte non lo nasconde: “Se ci sarà bisogno andremo sotto palazzo Santa Lucia per una manifestazione di protesta. Attendiamo questo ultimo tentativo di mediazione. Non c’è un tempo stabilito di attesa ma è di sicuro breve data la gravità delle situazioni”.
Maria Teresa Rossi “Il Mattino”