Ieri il corteo di protesta
dei dipendenti della Comunità
montana nel capoluogo con a capo
i sindaci dell’alto Casertano.
“Ridateci la dignità” è lo slogan scelto e gridato
a più riprese ieri mattina dalle centinaia di
baif in servizio presso le comunità montane
del Matese e del Monte Maggiore che hanno
deciso di scendere in strada e di protestare
contro l’assenza di risposte e, soprattutto, di
fondi da parte della Regione Campania.
Un corteo in una giornata di sciopero proclamata
dalle segreterie provinciali della Flai-
Cgil, della Fai-Cisl e della Uila-Uil che si è
snodato per le vie del centro del capoluogo di
Terra di Lavoro, con partenza dal piazzale
antistante la stazione ferroviaria, fino davanti
la Prefettura di Caserta invadendo pacificamente
e civilmente piazza Vanvitelli ma senza
rinunciare a far sentire la propria voce su una
situazione orbai drammatica e non più sostenibile
che vede centinaia di famiglie non più in
grado di vivere dignitosamente dopo che tantissimi
operai stagionali
non percepiscono lo stipendio
da ormai oltre un anno.
Al loro fianco non solo i
sindacati di categoria che
hanno promosso la protesta,
ma anche e soprattutto i
presidenti dei due enti
montani del Matese Fabrizio
Pepe e del Monte Maggiore
Antonio Carusone,
in carica da meno di un
mese, ed i sindaci e loro
delegati di quasi tutti i
comuni con tanto di fascia
tricolore, con in testa il
primo cittadino di Piedimonte
Matese Vincenzo
Cappello ed i sindaci e
consiglieri provinciali di
Pietramelara Luigi Leonardo
e di Dragoni Silvio
Lavornia, che è da poco
anche vice presidente della
comunità montana che ha
sede a Formicola.
Fischietti in bocca, bandiere
al vento, campanacci
delle montagne a ribadire la
loro appartenenza alle aree
interne del casertano, i
braccianti agricoli e idraulico-
forestali hanno lanciato un forte grido di
dolore alle istituzioni provinciali perché intercedano
presso la Regione per ottenere gli stipendi
arretrati.
Una volta giunti sotto il palazzo del Governo,
una delegazione guidata dai presidenti Pepe e
Carusone e formata dai sindaci e dai rappresentanti
sindacali regionali e provinciali, tra i
quali Bruno Ferraro della Fai Cisl, Pasquale
Campanile della Flai-Cgil e Gaetano Laurenza
della Uila-Uil, sono stati ricevuti per
circa un’ora dal capo di gabinetto del Prefetto,
Gaetano Cupello, e dal vice prefetto con
delega agli Enti Locali Vincenzo Italiano, per
un colloquio in cui sono state spiegate le
ragioni della protesta e rivendicato il diritto
dei laboratori a percepire il salario loro spettante
ed atteso, in alcuni casi, anche da 15
mesi.
Pepe e Carusone hanno chiesto ed ottenuto l’istituzione
di un tavolo di crisi in Prefettura al
quale convocare anche la Regione già dai
prossimi giorni. Al termine dell’incontro, nel
dirsi soddisfatti dell’attenzione della Prefertura,
sindacati e sindaci hanno deciso di manifestare
anche stamattina e ad oltranza sotto il
consiglio regionale della Campania, in occasione
della seduta odierna del parlamentino,
per chiedere una risposta certa e concreta alle
istanze dei baif.