La prima scossa è stata avvertita alle 10.41 con epicentro la stessa area del 29 dicembre. La seconda, esattamente dodici ore dopo, alle 22.43, epicentro l’area alifana. In entrambi i casi si tratta di scosse di assestamento. Il sindaco Vincenzo Cappello: “Siamo stati lasciati soli a fronteggiare le emergenze…”
Lo sciame sismico che sta interessando il Matese, purtroppo, ancora non si è fermato. Ieri due scosse sono state registrate, la mattina alle 10.41 e la sera esattamente dodici ore dopo alle 22.43.In entrambi i casi il movimento tellurico è stato misurato in 2,7 gradi della scala Richter. Ancora una domenica amara per i cittadini di Piedimonte Matese, ancora scossi dal forte sisma del 29 dicembre scorso, quando il terremoto fu di 4,9 gradi della scala Richter. Da quel giorno c’è chi, per fortuna, ha potuto tornare alla routine della vita quotidiana. Altri, invece, si ritrovano ad affrontare le conseguenze dell’evento tellurico, che ha provocato danni a diverse abitazioni con le conseguenti ordinanze di sgombero e messa in sicurezza. Non mancano le polemiche: “Lo scioglimento del Centro Operativo Misto, privando il territorio di un valido soggetto di coordinamento dell’emergenza, non ha certo aiutato gli amministratori locali a gestire meglio le richieste di intervento avanzate dalla gente preoccupata e i sopralluoghi da eseguire; e anche l’assenza di vigili del fuoco e Protezione civile nel fine settimana contribuisce a generare disagio in questo momento di particolare difficoltà”, ha fatto sapere il sindaco Vincenzo Cappello. A causa del continuo sciame sismico, sono state chiuse al traffico veicolare e pedonale alcune strade tra cui via Ercole D’Agnese, in pieno centro storico. Da questo provvedimento ne è scaturito che l’area è stata transennata nella contigua piazza Roma e non permetterà, quindi, per il momento lo svolgimento regolare del mercato settimanale. “Attendiamo per oggi l’incontro con il presidente della Regione Stefano Caldoro –aggiunge il sindaco di Piedimonte Matese, Cappello – Noi amministratori ci troviamo a gestire una situazione difficile da soli, per lo più senza risorse da investire per dare un sostegno ai cittadini. Sinora abbiamo ricevuto rassicurazioni dalle Istituzioni, ma fatti concreti nessuno”. Il clima, quindi, è di tensione sul territorio. E di disagio per i cittadini. Il primo cittadino, infatti, dopo i nuovi movimenti tellurici è stato costretto ad emanare altre 4 ordinanze, una di inagibilità e 3 di parziale inagibilità. Un’altra famiglia si aggiunge a quelle già sfollate. Si tratta di quattro persone, tra le quali due minori. L’incubo del Matese continua…
Il Mattino