Istituito un tavolo tecnico nel capoluogo matesino. E’ composto dai sindaci di Alife, San Potito Sannitico, Gioia Sannitica, San Gregorio Matese, Castello Matese e, ovviamente di Piedimonte.
Stop alla fiera
settimanale del lunedì nel centro
cittadino e al mercato rionale del
sabato nella popolosa frazione
di Sepicciano. L’altolà allo svolgimento delle attività mercatali
è arrivato dal sindaco
Vincenzo
Cappello
che, nell’ottica di assicurare l’ordine e la sicurezza
pubblica, ha emanato un’ordinanza contingibile ed urgente di
sospensione del mercato settimanale del lunedì e del sabato.
Il provvedimento adottato dal
primo cittadino si è reso necessario per salvaguardare la pubblica e privata incolumità sia nel
corso di svolgimento della fiera
di inizio settimana che interessa
gran parte del centro del capo-
luogo matesino, con centinaia di
esercenti che invadono in particolare viale della Libertà, piazza
Roma, piazza Carmine, via Carmine, via De Cesare, piazza
Europa, via Gaetani e piazza
Gaetani, che durante il mercatino rionale del fine settimana
nella popolazione frazione di
Sepicciano dove la piazza antistante lo stadio comunale
“Pasqualino Ferrante” e gli spazi
limitrofi vengono occupati da
diversi banchi e venditori ambulanti. Lo stop predisposto dal
comune fa il paio con la sospensione forzata già registrata all’indomani della forte scossa di
domenica della scorsa settimana
e con l’ulteriore blocco delle attività commerciali verificatasi
l’altro ieri nel centro città e di
sabato scorso nella periferia, per
cui ora resta da capire se l’ordinanza verrà revocata o meno
entro sabato e lunedì prossimi,
come appare probabile essendosi ormai normalizzatasi la situazione nel capoluogo matesino.
Intanto, i sindaci dei sei comuni
rientranti nella zona dell’epicentro, Vincenzo Cappello di Piedimonte,
Antonio Montone
di
Castello del Matese,
Giuseppe
Avecone
di Alife,
Mario Fiorillo
di Gioia Sannitica,
Francesco Imperadore
di San Potito
Sannitico e
Giuseppe Mallardo
di San Gregorio Matese,
hanno istituito un tavolo tecnico
che si riunisce quotidianamente
in città per fare il punto della
situazione sulle priorità da
seguire in questi giorni successivi al sisma. Centrali sono per
ora le difficoltà legate alle famiglie che hanno subito un’ordinanza di sgombero e per le quali
risulta necessario trovare in
breve tempo una collocazione
stabile per ridurre loro i disagi
che derivano dall’essere allontanati dalla propria casa. Accanto
a una soluzione per gli sfollati,
bisogna individuare anche quelle per gli edifici pubblici e privati che hanno subito lesioni e
che necessitano di interventi
urgenti di messa in sicurezza.
Si è in attesa, per il momento,
di una risposta da parte della
Regione e del Prefetto, dopo
il nuovo incontro dei primi
cittadini avvenuto nei giorni
scorsi, così da capire se inten-
deranno affidare gli interventi
ai vigili del fuoco facendosi
carico dei costi, e recuperare
risorse da investire negli aiuti
agli sfollati. E’ stato richiesto
a questo proposito un incon-
tro urgente con il governatore
della Regione Campania
Stefano Caldoro
per un confronto e una richiesta di intervento in favore dei cittadini
dei comuni interessati dal
sisma. I sindaci matesini
hanno inoltre accolto la
disponibilità della Caritas
diocesana a collaborare per
assistere le persone rimaste
senza casa.
REGOLARE IL RIENTRO A SCUOLA E NEGLI UFFICI PUBBLICI. – La prima campanella e
la riapertura degli uffici pubblici hanno sancito il ritorno
alla quasi normalità. Non si
sono registrati problemi ieri
mattina alle riaperture delle
scuole nei vari plessi scolastici dei sei Comuni colpiti
dal sisma. Unico a rimanere
chiusto è stato l’Agrario a
Piedimonte anche se gli studenti hanno seguito le lezioni
lezione presso il vicino Istituto industriale e presto le
aule verranno trasferite in
locali della Curia già individuati dalla Provincia di
Caserta, che dovrà provvedere a pagare il fitto. Intanto è
giunta notizia che venerdì
chiude il Centro operativo
misto. Restano comunque i
danni ad edifici privati e ai
luoghi sacri. Oltre alla chiesa
Ave Gratia Plena e quella
annessa al convento francescano di Santa Maria Occorrevole dichiarate inagibili
nelle ore immediatamente
successive alla scossa, sono
state chiuse dopo i sopralluoghi dei vigili del fuoco di
Caserta che hanno accertato
la presenza di danni rilevanti
anche le chiese di San
Domenico, di Santa Maria
Maggiore e quella della
Madonna del Carmine. Al
momento sono trenta le
famiglie residenti nei sei
centri (23 a Piedimonte,
quattro a Gioia Sannitica e 3
a Castello del Matese) che
hanno dovuto lasciare le proprie abitazioni dichiarate inagibili. Nessuno dei nuclei
familiari avrebbe però i
mezzi per provvedere in proprio ai lavori di messa in
sicurezza ed il Comune ha
chiesto a Regione e Governo
di farsi carico dei primi interventi.
settimanale del lunedì nel centro
cittadino e al mercato rionale del
sabato nella popolosa frazione
di Sepicciano. L’altolà allo svolgimento delle attività mercatali
è arrivato dal sindaco
Vincenzo
Cappello
che, nell’ottica di assicurare l’ordine e la sicurezza
pubblica, ha emanato un’ordinanza contingibile ed urgente di
sospensione del mercato settimanale del lunedì e del sabato.
Il provvedimento adottato dal
primo cittadino si è reso necessario per salvaguardare la pubblica e privata incolumità sia nel
corso di svolgimento della fiera
di inizio settimana che interessa
gran parte del centro del capo-
luogo matesino, con centinaia di
esercenti che invadono in particolare viale della Libertà, piazza
Roma, piazza Carmine, via Carmine, via De Cesare, piazza
Europa, via Gaetani e piazza
Gaetani, che durante il mercatino rionale del fine settimana
nella popolazione frazione di
Sepicciano dove la piazza antistante lo stadio comunale
“Pasqualino Ferrante” e gli spazi
limitrofi vengono occupati da
diversi banchi e venditori ambulanti. Lo stop predisposto dal
comune fa il paio con la sospensione forzata già registrata all’indomani della forte scossa di
domenica della scorsa settimana
e con l’ulteriore blocco delle attività commerciali verificatasi
l’altro ieri nel centro città e di
sabato scorso nella periferia, per
cui ora resta da capire se l’ordinanza verrà revocata o meno
entro sabato e lunedì prossimi,
come appare probabile essendosi ormai normalizzatasi la situazione nel capoluogo matesino.
Intanto, i sindaci dei sei comuni
rientranti nella zona dell’epicentro, Vincenzo Cappello di Piedimonte,
Antonio Montone
di
Castello del Matese,
Giuseppe
Avecone
di Alife,
Mario Fiorillo
di Gioia Sannitica,
Francesco Imperadore
di San Potito
Sannitico e
Giuseppe Mallardo
di San Gregorio Matese,
hanno istituito un tavolo tecnico
che si riunisce quotidianamente
in città per fare il punto della
situazione sulle priorità da
seguire in questi giorni successivi al sisma. Centrali sono per
ora le difficoltà legate alle famiglie che hanno subito un’ordinanza di sgombero e per le quali
risulta necessario trovare in
breve tempo una collocazione
stabile per ridurre loro i disagi
che derivano dall’essere allontanati dalla propria casa. Accanto
a una soluzione per gli sfollati,
bisogna individuare anche quelle per gli edifici pubblici e privati che hanno subito lesioni e
che necessitano di interventi
urgenti di messa in sicurezza.
Si è in attesa, per il momento,
di una risposta da parte della
Regione e del Prefetto, dopo
il nuovo incontro dei primi
cittadini avvenuto nei giorni
scorsi, così da capire se inten-
deranno affidare gli interventi
ai vigili del fuoco facendosi
carico dei costi, e recuperare
risorse da investire negli aiuti
agli sfollati. E’ stato richiesto
a questo proposito un incon-
tro urgente con il governatore
della Regione Campania
Stefano Caldoro
per un confronto e una richiesta di intervento in favore dei cittadini
dei comuni interessati dal
sisma. I sindaci matesini
hanno inoltre accolto la
disponibilità della Caritas
diocesana a collaborare per
assistere le persone rimaste
senza casa.
REGOLARE IL RIENTRO A SCUOLA E NEGLI UFFICI PUBBLICI. – La prima campanella e
la riapertura degli uffici pubblici hanno sancito il ritorno
alla quasi normalità. Non si
sono registrati problemi ieri
mattina alle riaperture delle
scuole nei vari plessi scolastici dei sei Comuni colpiti
dal sisma. Unico a rimanere
chiusto è stato l’Agrario a
Piedimonte anche se gli studenti hanno seguito le lezioni
lezione presso il vicino Istituto industriale e presto le
aule verranno trasferite in
locali della Curia già individuati dalla Provincia di
Caserta, che dovrà provvedere a pagare il fitto. Intanto è
giunta notizia che venerdì
chiude il Centro operativo
misto. Restano comunque i
danni ad edifici privati e ai
luoghi sacri. Oltre alla chiesa
Ave Gratia Plena e quella
annessa al convento francescano di Santa Maria Occorrevole dichiarate inagibili
nelle ore immediatamente
successive alla scossa, sono
state chiuse dopo i sopralluoghi dei vigili del fuoco di
Caserta che hanno accertato
la presenza di danni rilevanti
anche le chiese di San
Domenico, di Santa Maria
Maggiore e quella della
Madonna del Carmine. Al
momento sono trenta le
famiglie residenti nei sei
centri (23 a Piedimonte,
quattro a Gioia Sannitica e 3
a Castello del Matese) che
hanno dovuto lasciare le proprie abitazioni dichiarate inagibili. Nessuno dei nuclei
familiari avrebbe però i
mezzi per provvedere in proprio ai lavori di messa in
sicurezza ed il Comune ha
chiesto a Regione e Governo
di farsi carico dei primi interventi.
Enzo Perretta Cronache di Caserta