Ieri sera, il sindaco Cappello si è recato in prefettura per mettere a
punto un secondo piano di emergenza, sempre destinato alle famiglie
destinatarie delle ordinanze di sgombero, qualora i tempi di messa in
sicurezza dovessero protrarsi oltremodo.
punto un secondo piano di emergenza, sempre destinato alle famiglie
destinatarie delle ordinanze di sgombero, qualora i tempi di messa in
sicurezza dovessero protrarsi oltremodo.
Uffici pubblici funzionanti, eccetto quelli ubicati nell’ala storica del
municipio. Plessi scolastici di competenza comunale senza grosse
criticità: ne dovranno essere controllati ancora tre, ma si prevede una
regolare ripresa delle attività didattiche il prossimo 7 gennaio. In
queste ore saranno redatte delle relazioni tecniche per ciascuna scuola,
per rassicurare i dirigenti e garantire una regolare ripresa delle
lezioni al termine delle festività natalizie.
Nel complesso, la ricognizione di ieri, andata avanti per l’intera
giornata, ha riportato la città di Piedimonte Matese su un binario di
possibile normalità, almeno sul fronte degli istituti scolastici e degli
uffici. Resta però critica la situazione dell’istituto agrario: ieri
anche il presidente della Provincia Zinzi ha effettuato un sopralluogo
sia ad Alife, all’istituto professionale Manfredi Bosco, sia a
Piedimonte Matese, all’istituto agrario Scorciarini Coppola.
Quest’ultima istituzione scolastica non riaprirà e si ipotizza l’impiego
del vicino istituto industriale anche per le attività didattiche
dell’agrario, ma si tratta di ipotesi ancora al vaglio delle
istituzioni.
Nessun problema per le altre strutture scolastiche di competenza
provinciale, fra cui il tecnico commerciale il Liceo Galilei. Il
presidente Zinzi è giunto a Piedimonte accompagnato dall’assessore
provinciale all’Istruzione, Franca Cincotti, dall’assessore all’Ambiente
e alla Protezione civile, Paolo Bidello, dai dirigenti del settore
Pubblica istruzione, Mariarosaria Rossi, Lavori pubblici, Paolo Madonna,
Ambiente e protezione civile, Gennaro Spasiano.
«Adesso – ha detto Zinzi al termine del sopralluogo –
bisognerà individuare e applicare soluzioni utili a superare i disagi
cui potrebbero imbattersi gli studenti e il personale docente e non
docente. Siamo vicini alle famiglie che, nell’area matesina più che
altrove, hanno avvertito l’evento sismico e che ancora oggi non fanno
ritorno nelle proprie abitazioni».
Desta qualche preoccupazione in più proprio la situazione abitativa: le
squadre composte da vigili del fuoco e protezione civile regionale hanno
ispezionato anche ieri decine di edifici. «Venti i nuclei familiari rimasti al momento senza abitazioni – spiega il sindaco Vincenzo Cappello –
e certamente non posso escludere che nelle prossime ore ci saranno
ulteriori ordinanze di sgombero per quanto riguarda alcune abitazioni di
via Aldo Moro. Per questo motivo, abbiamo individuato nella palestra
della scuola primaria D’Amore la struttura di accoglienza affidata alla
Croce Rossa, già pronta all’utilizzo, dove potranno essere ospitate le
famiglie che ne faranno richiesta. Al momento contiamo circa dieci
nuclei familiari che non hanno provveduto autonomamente alla
individuazione di un ricovero provvisorio presso familiari o amici.
Questa è per ora l’unica soluzione in grado di tamponare l’emergenza,
anche perché la palestra ha un ingresso autonomo che consentirà al
centro di prima accoglienza di essere totalmente indipendente
dall’edificio scolastico».
Ieri sera, il sindaco Cappello si è recato in prefettura per mettere a
punto un secondo piano di emergenza, sempre destinato alle famiglie
destinatarie delle ordinanze di sgombero, qualora i tempi di messa in
sicurezza dovessero protrarsi oltremodo. Si pensa a roulotte o in
alternativa a piccole strutture prefabbricate. In seduta permanente,
ieri mattina, il Comitato operativo misto presieduto dal viceprefetto
Luigi Palmieri. Circa mille le istanze pervenute al centro operativo
comunale dall’inizio dell’emergenza fino a ieri sera. Richieste di
verifiche strutturali alle quali stanno dedicando tutto il loro tempo le
squadre dei vigili del fuoco e della protezione civile. Invariata la
situazione relativa al patrimonio artistico: alle cinque chiese già
chiuse temporaneamente al culto, potrebbe aggiungersi anche quella del
Santissimo Salvatore, edificio che, in ogni caso, viene aperto solo in
occasione di eventi culturali. Le verifiche proseguiranno in giornata.
Nessun problema, invece, per il complesso monumentale di San Domenico,
dove sono ospitati i percorsi museali con le collezioni civiche di età
sannita.
municipio. Plessi scolastici di competenza comunale senza grosse
criticità: ne dovranno essere controllati ancora tre, ma si prevede una
regolare ripresa delle attività didattiche il prossimo 7 gennaio. In
queste ore saranno redatte delle relazioni tecniche per ciascuna scuola,
per rassicurare i dirigenti e garantire una regolare ripresa delle
lezioni al termine delle festività natalizie.
Nel complesso, la ricognizione di ieri, andata avanti per l’intera
giornata, ha riportato la città di Piedimonte Matese su un binario di
possibile normalità, almeno sul fronte degli istituti scolastici e degli
uffici. Resta però critica la situazione dell’istituto agrario: ieri
anche il presidente della Provincia Zinzi ha effettuato un sopralluogo
sia ad Alife, all’istituto professionale Manfredi Bosco, sia a
Piedimonte Matese, all’istituto agrario Scorciarini Coppola.
Quest’ultima istituzione scolastica non riaprirà e si ipotizza l’impiego
del vicino istituto industriale anche per le attività didattiche
dell’agrario, ma si tratta di ipotesi ancora al vaglio delle
istituzioni.
Nessun problema per le altre strutture scolastiche di competenza
provinciale, fra cui il tecnico commerciale il Liceo Galilei. Il
presidente Zinzi è giunto a Piedimonte accompagnato dall’assessore
provinciale all’Istruzione, Franca Cincotti, dall’assessore all’Ambiente
e alla Protezione civile, Paolo Bidello, dai dirigenti del settore
Pubblica istruzione, Mariarosaria Rossi, Lavori pubblici, Paolo Madonna,
Ambiente e protezione civile, Gennaro Spasiano.
«Adesso – ha detto Zinzi al termine del sopralluogo –
bisognerà individuare e applicare soluzioni utili a superare i disagi
cui potrebbero imbattersi gli studenti e il personale docente e non
docente. Siamo vicini alle famiglie che, nell’area matesina più che
altrove, hanno avvertito l’evento sismico e che ancora oggi non fanno
ritorno nelle proprie abitazioni».
Desta qualche preoccupazione in più proprio la situazione abitativa: le
squadre composte da vigili del fuoco e protezione civile regionale hanno
ispezionato anche ieri decine di edifici. «Venti i nuclei familiari rimasti al momento senza abitazioni – spiega il sindaco Vincenzo Cappello –
e certamente non posso escludere che nelle prossime ore ci saranno
ulteriori ordinanze di sgombero per quanto riguarda alcune abitazioni di
via Aldo Moro. Per questo motivo, abbiamo individuato nella palestra
della scuola primaria D’Amore la struttura di accoglienza affidata alla
Croce Rossa, già pronta all’utilizzo, dove potranno essere ospitate le
famiglie che ne faranno richiesta. Al momento contiamo circa dieci
nuclei familiari che non hanno provveduto autonomamente alla
individuazione di un ricovero provvisorio presso familiari o amici.
Questa è per ora l’unica soluzione in grado di tamponare l’emergenza,
anche perché la palestra ha un ingresso autonomo che consentirà al
centro di prima accoglienza di essere totalmente indipendente
dall’edificio scolastico».
Ieri sera, il sindaco Cappello si è recato in prefettura per mettere a
punto un secondo piano di emergenza, sempre destinato alle famiglie
destinatarie delle ordinanze di sgombero, qualora i tempi di messa in
sicurezza dovessero protrarsi oltremodo. Si pensa a roulotte o in
alternativa a piccole strutture prefabbricate. In seduta permanente,
ieri mattina, il Comitato operativo misto presieduto dal viceprefetto
Luigi Palmieri. Circa mille le istanze pervenute al centro operativo
comunale dall’inizio dell’emergenza fino a ieri sera. Richieste di
verifiche strutturali alle quali stanno dedicando tutto il loro tempo le
squadre dei vigili del fuoco e della protezione civile. Invariata la
situazione relativa al patrimonio artistico: alle cinque chiese già
chiuse temporaneamente al culto, potrebbe aggiungersi anche quella del
Santissimo Salvatore, edificio che, in ogni caso, viene aperto solo in
occasione di eventi culturali. Le verifiche proseguiranno in giornata.
Nessun problema, invece, per il complesso monumentale di San Domenico,
dove sono ospitati i percorsi museali con le collezioni civiche di età
sannita.
Gianfrancesco D’Andrea Il Mattino