L’indennità
spettante per la carica, questo mese è stata messa a disposizione di
quattro nuclei familiari per i loro fabbisogni e per i giovani meno
ambienti che devono pagare le tasse scolastiche.
spettante per la carica, questo mese è stata messa a disposizione di
quattro nuclei familiari per i loro fabbisogni e per i giovani meno
ambienti che devono pagare le tasse scolastiche.
Ancora una volta, con atti alla mano, il sindaco di Piedimonte Matese
Vincenzo Cappello, mette a disposizione delle persone meno ambienti la
sua indennità di carica per alcune esigenze, diverse tra loro, ma sempre
unite da un unico filo conduttore: la drammatica crisi congiunturale
che stanno vivendo soprattutto le cosiddette “fasce deboli”. Cappello,
quindi, ha disposto che dalla indennità di carica prevista per il ruolo
che occupa, vengano detratti 1.100 euro per permettere ad alcuni giovani
studenti di far fronte alle tasse scolastiche, delibera di Giunta
Comunale numero 175 del 3 ottobre scorso, mentre altri 5.100 euro (in
questo caso vengono attinte anche le indennità degli altri
amministratori comunali), delibera numero 178 del 3 ottobre scorso,
sono da destinarsi a finanziare quattro progetti personalizzati per un
periodo di tre mesi. Sono solo gli ultimi due atti di indirizzo politico
che la Giunta ha fornito all’assistente sociale Nicolina Raviele, la
quale ora esaminerà altre richieste che quotidianamente pervengono nel
Settore di cui ella si occupa, appunto l’Ufficio di Assistenza Sociale.
Il primo cittadino matesino ha sempre ribadito che: “Tra gli
obiettivi di questa amministrazione rientra la promozione di azioni atte
a sostenere quei cittadini che per motivi contingenti e straordinari si
trovano a dover fronteggiare difficoltà economiche per condizione di
totale o parziale inadeguatezza reddituale” per cui “Per
l’amministrazione diventa urgente rimuovere ostacoli di ordine economico
che impediscono al cittadino di soddisfare i bisogni primari del nucleo
familiare ed assicurare il diritto allo studio.” Questo per quanto
concerne il provvedimento di defalcare i primi 1.100 euro e devolverli
in favore degli studenti che debbono far fronte al pagamento delle tasse
scolastiche, mentre per i progetti in favore dei quattro nuclei
familiari, sempre Cappello fa presente che: “Quotidianamente
l’assistente sociale Raviele rappresenta le difficoltà dell’ufficio in
ordine alle richieste presentate da alcuni nuclei familiari versanti in
condizioni di totale inadeguatezza reddituale,che non consentono loro di
far fronte alle spese primarie , per i quali sono stati predisposti dei
progetti personalizzati, e pertanto si rende necessario provvedere in
merito.” E quindi la giunta ha stanziato ulteriori 5.100 euro per
quattro progetti. Ovviamente si tratta di soluzioni “tampone” che non
permettono di risolvere definitivamente il problema “indigenza” che pure
esiste a Piedimonte Matese. ma almeno in giro per l’Italia qualcuno che
adotta iniziative simili c’è, ed è auspicabile che anche altri politici
seguissero lo stesso esempio, soprattutto quando dai palchi, chiedendo i
voti all’elettorato afferma testualmente che: “Per mettersi al servizio della Comunità!”
E quale migliore occasione, se non quella di rinunciare alle proprie
indennità, che pure gravano sul bilancio di un Comune e metterle a
disposizione di chi ha bisogno?
Vincenzo Cappello, mette a disposizione delle persone meno ambienti la
sua indennità di carica per alcune esigenze, diverse tra loro, ma sempre
unite da un unico filo conduttore: la drammatica crisi congiunturale
che stanno vivendo soprattutto le cosiddette “fasce deboli”. Cappello,
quindi, ha disposto che dalla indennità di carica prevista per il ruolo
che occupa, vengano detratti 1.100 euro per permettere ad alcuni giovani
studenti di far fronte alle tasse scolastiche, delibera di Giunta
Comunale numero 175 del 3 ottobre scorso, mentre altri 5.100 euro (in
questo caso vengono attinte anche le indennità degli altri
amministratori comunali), delibera numero 178 del 3 ottobre scorso,
sono da destinarsi a finanziare quattro progetti personalizzati per un
periodo di tre mesi. Sono solo gli ultimi due atti di indirizzo politico
che la Giunta ha fornito all’assistente sociale Nicolina Raviele, la
quale ora esaminerà altre richieste che quotidianamente pervengono nel
Settore di cui ella si occupa, appunto l’Ufficio di Assistenza Sociale.
Il primo cittadino matesino ha sempre ribadito che: “Tra gli
obiettivi di questa amministrazione rientra la promozione di azioni atte
a sostenere quei cittadini che per motivi contingenti e straordinari si
trovano a dover fronteggiare difficoltà economiche per condizione di
totale o parziale inadeguatezza reddituale” per cui “Per
l’amministrazione diventa urgente rimuovere ostacoli di ordine economico
che impediscono al cittadino di soddisfare i bisogni primari del nucleo
familiare ed assicurare il diritto allo studio.” Questo per quanto
concerne il provvedimento di defalcare i primi 1.100 euro e devolverli
in favore degli studenti che debbono far fronte al pagamento delle tasse
scolastiche, mentre per i progetti in favore dei quattro nuclei
familiari, sempre Cappello fa presente che: “Quotidianamente
l’assistente sociale Raviele rappresenta le difficoltà dell’ufficio in
ordine alle richieste presentate da alcuni nuclei familiari versanti in
condizioni di totale inadeguatezza reddituale,che non consentono loro di
far fronte alle spese primarie , per i quali sono stati predisposti dei
progetti personalizzati, e pertanto si rende necessario provvedere in
merito.” E quindi la giunta ha stanziato ulteriori 5.100 euro per
quattro progetti. Ovviamente si tratta di soluzioni “tampone” che non
permettono di risolvere definitivamente il problema “indigenza” che pure
esiste a Piedimonte Matese. ma almeno in giro per l’Italia qualcuno che
adotta iniziative simili c’è, ed è auspicabile che anche altri politici
seguissero lo stesso esempio, soprattutto quando dai palchi, chiedendo i
voti all’elettorato afferma testualmente che: “Per mettersi al servizio della Comunità!”
E quale migliore occasione, se non quella di rinunciare alle proprie
indennità, che pure gravano sul bilancio di un Comune e metterle a
disposizione di chi ha bisogno?
Nuova Gazzetta di Caserta