Cappello ha deciso infatti di archiviare la campagna di adesioni del
2012, che era stata completata solo da una parte dei circoli
territoriali, per fondare il congresso su quella del nuovo anno,
cancellando in un colpo solo tutti i dubbi sulla regolarità.
Cappello ha deciso infatti di archiviare la campagna di adesioni del 2012, che era stata completata solo da una parte dei circoli territoriali, per fondare il congresso su quella del nuovo anno, cancellando in un colpo solo tutti i dubbi sulla regolarità e le accuse di brogli che avevano caratterizzato il dibattito interno nei mesi scorsi.
Si ripartirà da zero, a settembre. Con regole certe, e garanzia di trasparenza per tutti. E la mossa, ovviamente, ha suscitato il plauso anche da parte di chi aveva osteggiato l’elezione di Cappello: “Si tratta di una decisione sicuramente apprezzabile – commentava in serata Dario Abbate, che pure aveva disertato i lavori – un ottimo punto di partenza, anche se restano da sciogliere altri nodi, in particolare sull’identità del partito a Caserta”.
E in tal senso, nella sua relazione Cappello ha puntato molto sui temi sociali: “Qui da noi, la crisi ha i nomi e i volti dei lavoratori delle centinaia di aziende in crisi che ogni giorno aggiungono cassintegrati o licenziati. E’ una crisi economica, ma anche una grave crisi sociale, che sta allargando sempre più le disuguaglianze, colpendo generi e generazioni divaricando i territori. Su questi temi si gioca la possibilità di fare emergere un’alternativa credibile al centrodestra destra. Ripartiamo dai territori, facciamo in modo di tornare lì dove i cittadini hanno più bisogno, facciamo in modo che i cittadini avvertano che questo partito è dalla loro parte”.