La notizia era stata anticipata durante l’ultima conferenza stampa, in occasione della presentazione di un’intesa fra Comune di Piedimonte Matese e Associazione Spazio Donna, per l’apertura di un centro antiviolenze.
Ora c’è anche l’atto ufficiale con il quale la giunta ha approvato la progettazione redatta dall’ufficio tecnico per la ristrutturazione dell’immobile destinato a ospitare la struttura operativa, la cui apertura è prevista per il mese di ottobre. L’edificio, acquistato con i fondi ricavati dalla rinunzia alle indennità di carica di sindaco e assessori, sorge in Largo Santa Maria la Vecchia, in pieno centro storico. L’amministrazione Cappello, stanziando circa ventimila euro (ottenuti dal medesimo fondo straordinario di rinunzia alle indennità) avvierà i lavori di recupero e riammodernamento funzionale entro l’estate. I locali, quindi, per il prossimo autunno, saranno pronti ad accogliere i due nuclei familiari individuati dagli operatori come ospiti del centro antiviolenze, struttura riservata in particolare alle donne vittime di maltrattamenti e ai loro figli. Del progetto si era parlato pochi giorni fa durante l’incontro di presentazione: fino al 30 di settembre gli operatori sociali seguiranno il corso di formazione ad hoc presso la Biblioteca comunale; da ottobre assumeranno la piena responsabilità operativa, affiancando gli ospiti del centro antiviolenze nel delicato percorso di superamento del trauma e di reinserimento. In virtù del protocollo d’intesa siglato fra il Comune e l’Associazione Spazio Donna, il Ministero ha stanziato 360.000 euro per la formazione e per la piena funzionalità del centro. Il Comune, dal canto suo, ha coperto le spese residue fino a 40.000 euro, assumendo anche l’onere della ristrutturazione del fabbricato. L’accordo raggiunto grazie a un’associazione temporanea di scopo ha reso entusiasti i vertici dell’associazione Spazio Donna, soprattutto perché nel Sud Italia strutture di accoglienza come quella in via di realizzazione a Piedimonte Matese sono rarissime e specialmente sul Matese e nell’Alto Casertano si stima un’alta presenza di domanda da parte di potenziali vittime di violenze che, al momento, non trova il dovuto ascolto e la conseguente risposta sul piano socioassistenziale. Il progetto è stato denominato «Aurora» non soltanto per segnare l’avvio di una nuova stagione di speranza e di rinascita, ma anche per richiamare alla memoria la figura della nobildonna Aurora Sanseverino, che a lungo si impegnò per il riscatto culturale di Piedimonte Matese nel diciottesimo secolo.
Cronache Web – Il Mattino