Il primo cittadino e la sua Giunta Comunale, rinunciano da sei anni alle indeniità, destinandole per il 90% alle attività sociali. I risultati si vedono.
Contrasto alla povertà, scatta il nuovo piano previsto dall’amministrazione comunale di Piedimonte Matese, guidata da Vincenzo Cappello, Oltre duecento famiglie potranno contare su un reddito minimo; in cambio dovranno prestare la propria opera in interventi utili per l’intera collettività. Non sarà quindi un sussidio erogato passivamente ma una vera paga a fronte di un lavoro. L’iniziativa si innesta nell’ambito del piano di zona sociale triennale in applicazione del primo Piano Sociale Regionale 2009 – 2011, relativo alla terza annualità. Il nuovo progetto evidenzia l’attenzione che l’amministrazione comunale del centro Matesino rivolge alle politiche sociali che sono sempre state una priorità per l’amministrazione Cappello. “La nostra amministrazione sin dal 2007 – precisa Cappello – ha voluto rinunciare alle indennità di carica, risorse che destiniamo per il 90% al sociale, laddove si fanno sentire i tagli del Governo, e il resto – conclude il sindaco – per il supporto di iniziative culturali”. Anche per il progetto di contrasto alla povertà, una parte dei fondi necessari saranno quelli provenienti dalla rinuncia alle indennità di carica; rinuncia attuata costantemente dallo stesso Cappello e dai suoi assessori. Nel suo primo mandato, infatti, furono circa 600mila euro i fondi utilizzati per aiutare persone e famiglie in difficoltà. Qualche mese fa, a Milano, proprio per l’impegno nel campo del sociale, al sindaco di Piedimonte Matese venne assegnato il premio “Il Campione”, promosso ormai da dodici anni dall’associazione milanese di volontariato “City Angels” assieme all’Osservatorio giornalistico Mediawatch, e conferito a “campioni” di solidarietà e civismo. Si possono attuare delle buone politiche sociali anche senza perdere di vista il bilancio comunale, infatti il conto consuntivo 2012, del municipio di Piedimonte Matese, è stato chiuso con un attivo poco inferiore al milione di euro.
Giancarlo Izzo Corriere del Mezzogiorno