Piedimonte Matese, Alife, Alvignano, Gioia Sannitica, San Gregorio e San Potito Sannitico sosterranno le spese.
Il capoluogo matesino ed i comuni di Alife, Alvignano, Gioia Sannitica,
San Gregorio Matese e San Potito Sannitico sono pronti a farsi carico delle spese
di funzionamento per consentire la permanenza sul territorio dell’Ufficio del
Giudice di Pace. La
comunicazione è stata
prontamente trasmessa
nella tarda mattinata di
ieri dal sindaco
Vincenzo
Cappello
e dal presidente
del Consiglio
Benny Iannitti
al neo ministro di
Grazia e Giustizia
Anna
Maria Cancellieri, al
presidente facente funzioni del Tribunale di Santa
Maria Capua Vetere
Giancarlo De
Donato
, al vertice dell’associazione
avvocati del foro di Piedimonte Matese
Luigi Cimino
e, per conoscenza, anche
al consigliere dell’ordine degli avvocati
sammaritani Carlo Grillo al termine del
lungo confronto dei giorni scorsi tra le
diverse amministrazioni comunali, anche
se solo in cinque, dopo i ripetuti solleciti del
primo cittadino del capoluogo matesino,
hanno risposto presente, fornendo la propria disponibilità in termini economici o,
in alternativa, di personale. Nello specifico, il comune di Piedimonte ha messo a
diposizione gratuita i locali sede dell’ufficio giudiziario, le spese di gestione ed
una unità lavorativa, seguito a ruota dall’amministrazione comunale della vicina
Alife che, con il sindaco
Giuseppe Avecone
, ha garantito un contributo annuale
di 10 mila euro ed un dipendente per un
numero di ore lavorative
pari alla quota spettante di
38 mila euro, e dalla giunta del sindaco di Alvignano
Angelo Di Costanzo
che ha messo a disposizione un’unità di personale. I comuni di San Potito
Sannitico e Gioia Sannitica si sono dette pronte a
fornire il primo la presenza bisettimanale di un
dipendente ed il secondo una partecipazione annuale per complessivi 5mila
euro, mentre l’amministrazione di San
Gregorio Matese, comune dissestato, ha
assicurato che dal prossimo anno potrà
impegnare una somma di mille e 500
euro previa autorizzazione ministeriale.
“Fermo l’intervento della Corte Costituzionale relativamente alla questione di
legittimità costituzionale del decreto
legislativo n. l5512013, tale da poter travolgere la portata e le interferenze di detta
norma,
– si legge nella nota inviata al
dicastero di via Arenula –
l’amministrazione comunale ha volontà ed interesse,
in uno alle ulteriori amministrazioni
comunali ricomprese nella circoscrizione del Giudice di Pace di Piedimonte
Matese, al mantenimento degli uffici del
predetto Giudice, come già ampliamente
esplicitato ne1le precedenti comunicazioni in tema”
. Alla luce della disponibilità fornita dai comuni di Alife, Alvignano, San Potito Sannitico, San Gregorio
Matese e Gioia Sannitica
“a sopportare i
costi gestionali ed a fornire personale
utile per la prefata conduzione dell’Ufficio ed attesa la sussistenza delle condizioni di legge in ragione del carico di
lavoro dell’Ufficio, delle difficoltà di trasporto e di collegamento tra i paesi afferenti alla circoscrizione e la eventuale
nuova sede sammaritana, della necessità
di concretizzare il concetto del giudice
naturale e della giustizia di prossimità”
,
il vertice dell’amministrazione piedimontese ha espresso volontà di
“farsi carico
integrale di tutte le spese di funzionamento e di erogazione del servizio giustizia reso dall’Ufficio del Giudice di Pace
di Piedimonte Matese, restando a carico
dell’amministrazione della giustizia e del
ministero le spese ed i compensi dovuti
ai magistrati e quella per la formazione
del personale amministravo fornito dagli
enti locali, in ragione allo stato delle tre
unità lavorative”.
Il capoluogo matesino ed i comuni di Alife, Alvignano, Gioia Sannitica,
San Gregorio Matese e San Potito Sannitico sono pronti a farsi carico delle spese
di funzionamento per consentire la permanenza sul territorio dell’Ufficio del
Giudice di Pace. La
comunicazione è stata
prontamente trasmessa
nella tarda mattinata di
ieri dal sindaco
Vincenzo
Cappello
e dal presidente
del Consiglio
Benny Iannitti
al neo ministro di
Grazia e Giustizia
Anna
Maria Cancellieri, al
presidente facente funzioni del Tribunale di Santa
Maria Capua Vetere
Giancarlo De
Donato
, al vertice dell’associazione
avvocati del foro di Piedimonte Matese
Luigi Cimino
e, per conoscenza, anche
al consigliere dell’ordine degli avvocati
sammaritani Carlo Grillo al termine del
lungo confronto dei giorni scorsi tra le
diverse amministrazioni comunali, anche
se solo in cinque, dopo i ripetuti solleciti del
primo cittadino del capoluogo matesino,
hanno risposto presente, fornendo la propria disponibilità in termini economici o,
in alternativa, di personale. Nello specifico, il comune di Piedimonte ha messo a
diposizione gratuita i locali sede dell’ufficio giudiziario, le spese di gestione ed
una unità lavorativa, seguito a ruota dall’amministrazione comunale della vicina
Alife che, con il sindaco
Giuseppe Avecone
, ha garantito un contributo annuale
di 10 mila euro ed un dipendente per un
numero di ore lavorative
pari alla quota spettante di
38 mila euro, e dalla giunta del sindaco di Alvignano
Angelo Di Costanzo
che ha messo a disposizione un’unità di personale. I comuni di San Potito
Sannitico e Gioia Sannitica si sono dette pronte a
fornire il primo la presenza bisettimanale di un
dipendente ed il secondo una partecipazione annuale per complessivi 5mila
euro, mentre l’amministrazione di San
Gregorio Matese, comune dissestato, ha
assicurato che dal prossimo anno potrà
impegnare una somma di mille e 500
euro previa autorizzazione ministeriale.
“Fermo l’intervento della Corte Costituzionale relativamente alla questione di
legittimità costituzionale del decreto
legislativo n. l5512013, tale da poter travolgere la portata e le interferenze di detta
norma,
– si legge nella nota inviata al
dicastero di via Arenula –
l’amministrazione comunale ha volontà ed interesse,
in uno alle ulteriori amministrazioni
comunali ricomprese nella circoscrizione del Giudice di Pace di Piedimonte
Matese, al mantenimento degli uffici del
predetto Giudice, come già ampliamente
esplicitato ne1le precedenti comunicazioni in tema”
. Alla luce della disponibilità fornita dai comuni di Alife, Alvignano, San Potito Sannitico, San Gregorio
Matese e Gioia Sannitica
“a sopportare i
costi gestionali ed a fornire personale
utile per la prefata conduzione dell’Ufficio ed attesa la sussistenza delle condizioni di legge in ragione del carico di
lavoro dell’Ufficio, delle difficoltà di trasporto e di collegamento tra i paesi afferenti alla circoscrizione e la eventuale
nuova sede sammaritana, della necessità
di concretizzare il concetto del giudice
naturale e della giustizia di prossimità”
,
il vertice dell’amministrazione piedimontese ha espresso volontà di
“farsi carico
integrale di tutte le spese di funzionamento e di erogazione del servizio giustizia reso dall’Ufficio del Giudice di Pace
di Piedimonte Matese, restando a carico
dell’amministrazione della giustizia e del
ministero le spese ed i compensi dovuti
ai magistrati e quella per la formazione
del personale amministravo fornito dagli
enti locali, in ragione allo stato delle tre
unità lavorative”.
Cronache di Caserta – Nuova Gazzetta di Caserta