Se ne è occupato Il Mattino, con un articolo di Vincenzo Corniello. Al momento solo due sindaci hanno risposto all’appello del primo cittadino del capoluogo matesino.
Ultimi tentativi per fare in modo che l’Ufficio del Giudice di pace non sia definitivamente cancellato a Piedimonte Matese. In riferimento alla paventata soppressione di quell’Ufficio, il sindaco piedimontese, Vincenzo Cappello, nota che dei quattordici comuni invitati a partecipare al consorzio per gli oneri al ricostituendo Giudice di pace, solo due (San Potito Sannitico e Gioia Sannitica) hanno risposto con concreta disponibilità. Gli altri (Alife, Alvignano, Dragoni, Caiazzo, Castel Campagnano, Castello del Matese, Piana di Monte Verna, Raviscanina, Ruviano, S.Angelo d’Alife, San Gregorio Matese) non hanno dato riscontro, oppure non hanno comunicato tangibile disponibilità. Il primo cittadino ricorda che i tempi sono particolarmente stretti per evitare il rischio definitiva scomparsa di quell’Ufficio a Piedimonte Matese. Una ulteriore missiva ha spedito ieri il primo cittadino di Piedimonte ai sopracitati responsabili dei comuni interessati sottolineando che “in riferimento alla problematica si comunica -scrive Cappello- per ogni opportuna conoscenza che il Comune intestato ha già trasmesso in diverse occasioni, e da ultimo con nota 10/04/2013, richieste affinchè i Comuni compresi nella Circoscrizione Giudiziaria dell’Ufficio Giudice di Pace di Piedimonte Matese fornissero disponibilità alla costituzione di specifico Ente per la Gestione degli oneri afferenti al predetto ufficio e segnatamente alla copertura delle spese a sostenersi”. Con la precisazione che “a tutt’oggi, garantendo il Comune rappresentato i locali ed una unita lavorativa -scrive ancora il primo cittadino di Piedimonte -, sono pervenuti esclusivamente riscontri da parte del Comune di San Potito Sannitico, con la disponibilità di un dipendente a presenza bisettimanale, e del Comune di Gioia Sannitica, con una contribuzione di € 5000,00 l’anno”. E con la preoccupazione che risultando “evidente che sulla scorta dei menzionati presupposti -redige ancora Cappello- non appare praticabile alcuna gestione non potendo certamente il Comune rappresentato farsi carico in via esclusiva della gestione”. Infine l’ulteriore invito “affinché -conclude Cappello- si dia concreta manifestazione di volontà positiva, con indicazione specifica delle disponibilità”. Il sollecito arriva anche a seguito dell’invito del presidente dell’Associazione Avvocati del Foro di Piedimonte Matese, Luigi Cimino, a partecipare ad un incontro che si terrà lunedì 22 aprile, alle ore 11,30, presso la sede dell’associazione avvocati, nell’aula avvocati del Tribunale della Sezione distaccata di Piedimonte, “per verificare le possibilità che ci sono -ha riferito l’avvocato Cimino- per evitare tale ulteriore smacco per Piedimonte e per l’intera zona matesina”.
Vincenzo Corniello Il Mattino