Oramai non è dato sapere dove vivono gli esponenti del movimento guidato dal consigliere comunale Ranieri Vitagliano, atteso che tacciano la maggioranza consiliare di questioni che non riguardano il normale prosieguo amministrativo.
Ma vivete a Piedimonte o dove?
Effettivamente, a leggere lo sconclusionato manifesto di Sinistra
Matesina, viene il dubbio che chi lo ha scritto viva in un’ altra città e
non abbia visto ciò che l’Amministrazione Cappello ha realizzato per le
scuole cittadine negli ultimi cinque anni:
• Interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria su tutte le
scuole di competenza comunale ( 10 plessi), con l’abbattimento delle
barriere architettoniche, la realizzazione di bagni per disabili,
refettori, nuove aule, laboratori e l’adeguamento alla normativa sulla
sicurezza.
scuole di competenza comunale ( 10 plessi), con l’abbattimento delle
barriere architettoniche, la realizzazione di bagni per disabili,
refettori, nuove aule, laboratori e l’adeguamento alla normativa sulla
sicurezza.
• Interventi per il risparmio energetico con la sostituzione delle vecchie caldaie e l’installazione di pannelli fotovoltaici
• Fornitura in comodato d’uso gratuito dei libri di testo per centinaia di alunni in difficoltà economica.
• Fornitura del servizio mensa e trasporto scolastico a costo
sostanzialmente invariato, con riduzione dei costi per le fasce sociali
più deboli e totale esenzione per le famiglie indigenti.
sostanzialmente invariato, con riduzione dei costi per le fasce sociali
più deboli e totale esenzione per le famiglie indigenti.
• Contributi, borse di studio e tasse universitarie per alunni in condizione di particolare difficoltà.
• Contributo alle scuole per il funzionamento ordinario e per altre
spese straordinarie ( acquisto di strumenti musicali,
sussidi didattici, viaggi d’istruzione, etc.)
spese straordinarie ( acquisto di strumenti musicali,
sussidi didattici, viaggi d’istruzione, etc.)
Ma tutto questo e altro ancora è sfuggito ai rappresentanti della
minoranza consiliare, così come è sfuggito che in tante città, anche
grandi come Napoli, le difficoltà di bilancio non consentiranno
quest’anno l’attivazione del servizio di refezione scolastica.
A Piedimonte Matese, invece, l’Amministrazione ha mantenuto ed anzi
intensificato i servizi e i contributi alle scuole e lo ha potuto fare
perché ha utilizzato i fondi derivanti dalle indennità di carica alle
quali il Sindaco e gli Assessori rinunciano da oltre cinque anni.
Ma tant’è, si vuole fare la polemica a tutti i costi e allora si cita a
sproposito la decisione di una scuola di chiedere un contributo
volontario alle famiglie per coprire i costi della polizza assicurativa,
del libretto delle assenze e dell’arricchimento dell’offerta formativa.
Una scelta autonoma della scuola, deliberata dal Consiglio d’Istituto
(con la presenza di genitori e docenti), che è comune a tante altre
scuole e che non c’entra nulla con le politiche di un’Amministrazione
Comunale.
Queste cose, semplici e chiare, le sanno tutti quelli che lavorano in
una scuola o che hanno dei figli che la frequentano, ma sfuggono agli
estensori del manifesto, pesantemente “distratti” dalla loro voglia di
polemizzare e poco interessati alla verità delle cose.
Anche quando essa è facile e sta sotto gli occhi di tutti.
minoranza consiliare, così come è sfuggito che in tante città, anche
grandi come Napoli, le difficoltà di bilancio non consentiranno
quest’anno l’attivazione del servizio di refezione scolastica.
A Piedimonte Matese, invece, l’Amministrazione ha mantenuto ed anzi
intensificato i servizi e i contributi alle scuole e lo ha potuto fare
perché ha utilizzato i fondi derivanti dalle indennità di carica alle
quali il Sindaco e gli Assessori rinunciano da oltre cinque anni.
Ma tant’è, si vuole fare la polemica a tutti i costi e allora si cita a
sproposito la decisione di una scuola di chiedere un contributo
volontario alle famiglie per coprire i costi della polizza assicurativa,
del libretto delle assenze e dell’arricchimento dell’offerta formativa.
Una scelta autonoma della scuola, deliberata dal Consiglio d’Istituto
(con la presenza di genitori e docenti), che è comune a tante altre
scuole e che non c’entra nulla con le politiche di un’Amministrazione
Comunale.
Queste cose, semplici e chiare, le sanno tutti quelli che lavorano in
una scuola o che hanno dei figli che la frequentano, ma sfuggono agli
estensori del manifesto, pesantemente “distratti” dalla loro voglia di
polemizzare e poco interessati alla verità delle cose.
Anche quando essa è facile e sta sotto gli occhi di tutti.