L’assessore Attilio Costarella scrive una lettera al sindaco Vincenzo Cappello comunicando che altri importanti cimeli storici sarnno presto visibili nel Museo Civico cittadino.
L’oggetto è il Museo Civico di interesse regionale “Raffaele Marrocco” della Città di Piedimonte Matese. Scrive al Sindaco Vincenzo Cappello l’Assessore Attilio Costarella (nella foto), delegato al recupero delle prestigiose collezioni, ovunque disperse, del Museo ex Alifano ed all’allestimento del percorso espositivo delle stesse nel complesso monumentale di San Tommaso d’Aquino, che i piedimontesi conoscono come San Domenico. La cortese lettera, intrisa d’una evidente soddisfazione per i risultati raggiunti, informa il Capo dell’Esecutivo di Piazza De Benedictis della missione compiuta, senza dimenticare il lavoro e lo spirito di abnegazione di tutti coloro che nelle passate amministrazioni hanno concorso al raggiungimento dell’ambito risultato. Scrive così Costarella al Sindaco Cappello: “Sig. Sindaco,è con viva soddisfazione che Le comunico d’aver adempiuto, nei giorni 26 e 27 del corrente mese di Settembre, al progetto-obiettivo di recupero delle collezioni dell’ex Museo Alifano che Ella, con lungimiranza ed estrema aderenza alla realtà, volle assegnarmi nella passata consiliatura ed in quella attuale che è appena agli albori. Esse sono ora depositate in locale sicuro insistente sul territorio comunale.Ricorderà, Sig. Sindaco, perché insieme a me ha concorso allo scopo, tutte le missive indirizzate alla Soprintendenza Archeologica di Napoli e Pompei, nei cui magazzini giacevano da quaranta lunghi anni le collezioni dell’ex Museo Alifano ritirate, dopo i ripetuti furti, nel lontano Settembre del 1973. Non Le sfuggiranno, certamente, i contatti, epistolari e incontri, avuti negli ultimi sei anni con la Soprintendenza Archeologica di Salerno, Avellino, Benevento e Caserta competente per territorio e con la sua emanazione locale, il Dott. Enrico Angelo Stanco, persona colta, illuminata, estremamente disponibile ed affabile.
Sa che l’Amministrazione Comunale da Lei presieduta ha posto le basi per una utile sinergia con l’Università del Salento, referente il Prof. Gianluca Tagliamonte, docente di Etruscologia ed Antichità Italiche presso quell’Ateneo; con l’Università “Suor Orsola Benincasa” di Napoli, referenti il Prof. Federico Marazzi, docente di Archeologia Medievale, nonché la dott. ssa Raffaella Martino, che Ella ha con decreto sindacale nominato da alcuni lustri nostra consulente museologa e che ha svolto sul campo un lavoro puntuale, qualificato e certosino; ed infine con l’Università del Molise. Ricorderà, ancora, che grazie al generoso contributo economico dell’Amministrazione Comunale da Lei presieduta, negli anni 2008 e 2009, sono stati eseguiti scavi archeologici nelle aree del Monte Cila, che già in passato ha restituito tanti avanzi d’antichità, e di Monticello, ove sono stati scoperti reperti archeologici che hanno permesso agli studiosi dell’Ateneo salentino di datare, mediante l’ausilio del carbonio radioattivo, tracce di insediamenti umani in quel luogo già nel XIII-XII Secolo a. C., riscrivendo di fatto la storia della nostra Città. Lei conosce, Sig. Sindaco, il progetto, commissionato ad uno studio romano altamente specializzato (n!studio), per l’allestimento espositivo delle collezioni museali nell’ex Convento di san Tommaso d’Aquino, in avanzato stato di esecuzione.Grazie a queste utili sinergie è stato raggiunto il risultato insperato del recupero delle collezioni archeologiche dell’ex Museo Alifano, a cui lo scrivente lavora da più di un decennio.Voglio perciò personalmente ringraziarLa per quanto ha saputo e potuto fare per il raggiungimento dell’ambito risultato, unitamente a tutta l’Amministrazione Comunale. Un ringraziamento particolare vada anche a tutte le passate Amministrazioni Comunali che ci hanno preceduto, la cui preziosa opera svolta in tal senso ha oggi permesso a noi di raccogliere i frutti di tanto lavoro profuso. Personalmente, porto oggi a termine un delicato progetto-obiettivo con la consapevolezza di offrirlo, in nome e per conto dell’Amministrazione Comunale da Lei presieduta, ad una Città, come Piedimonte Matese, faro di cultura del Sannio alifano e sicuro punto di riferimento per il comprensorio matesino”. Inutile dire che, ora che le collezioni del Museo ex Alifano sono entrate a pieno diritto nella disponibilità del Comune, si sta alacremente lavorando per portare a termine l’esposizione di una loro parte consistente, che si stima possibile entro il prossimo mese di Dicembre. Per l’occasione, ritorneranno in Città l’ormai famosissimo “Corridore del Monte Cila” (per il quale è stata già formalmente ottenuta l’autorizzazione); nonché l’Ercole in assalto (già nella disponibilità dell’Amministrazione Comunale), statuina sannitica in bronzo rinvenuta durante gli scavi archeologici effettuati a più riprese nel 1994 e 1998 a Piedimonte Matese, nell’area di pertinenza dell’ex Convento del SS. Salvatore (attuale stazione ferroviaria) fondato nel 700 d. C da Arechi II, Principe dei Sanniti e Duca dei Longobardi.
Sa che l’Amministrazione Comunale da Lei presieduta ha posto le basi per una utile sinergia con l’Università del Salento, referente il Prof. Gianluca Tagliamonte, docente di Etruscologia ed Antichità Italiche presso quell’Ateneo; con l’Università “Suor Orsola Benincasa” di Napoli, referenti il Prof. Federico Marazzi, docente di Archeologia Medievale, nonché la dott. ssa Raffaella Martino, che Ella ha con decreto sindacale nominato da alcuni lustri nostra consulente museologa e che ha svolto sul campo un lavoro puntuale, qualificato e certosino; ed infine con l’Università del Molise. Ricorderà, ancora, che grazie al generoso contributo economico dell’Amministrazione Comunale da Lei presieduta, negli anni 2008 e 2009, sono stati eseguiti scavi archeologici nelle aree del Monte Cila, che già in passato ha restituito tanti avanzi d’antichità, e di Monticello, ove sono stati scoperti reperti archeologici che hanno permesso agli studiosi dell’Ateneo salentino di datare, mediante l’ausilio del carbonio radioattivo, tracce di insediamenti umani in quel luogo già nel XIII-XII Secolo a. C., riscrivendo di fatto la storia della nostra Città. Lei conosce, Sig. Sindaco, il progetto, commissionato ad uno studio romano altamente specializzato (n!studio), per l’allestimento espositivo delle collezioni museali nell’ex Convento di san Tommaso d’Aquino, in avanzato stato di esecuzione.Grazie a queste utili sinergie è stato raggiunto il risultato insperato del recupero delle collezioni archeologiche dell’ex Museo Alifano, a cui lo scrivente lavora da più di un decennio.Voglio perciò personalmente ringraziarLa per quanto ha saputo e potuto fare per il raggiungimento dell’ambito risultato, unitamente a tutta l’Amministrazione Comunale. Un ringraziamento particolare vada anche a tutte le passate Amministrazioni Comunali che ci hanno preceduto, la cui preziosa opera svolta in tal senso ha oggi permesso a noi di raccogliere i frutti di tanto lavoro profuso. Personalmente, porto oggi a termine un delicato progetto-obiettivo con la consapevolezza di offrirlo, in nome e per conto dell’Amministrazione Comunale da Lei presieduta, ad una Città, come Piedimonte Matese, faro di cultura del Sannio alifano e sicuro punto di riferimento per il comprensorio matesino”. Inutile dire che, ora che le collezioni del Museo ex Alifano sono entrate a pieno diritto nella disponibilità del Comune, si sta alacremente lavorando per portare a termine l’esposizione di una loro parte consistente, che si stima possibile entro il prossimo mese di Dicembre. Per l’occasione, ritorneranno in Città l’ormai famosissimo “Corridore del Monte Cila” (per il quale è stata già formalmente ottenuta l’autorizzazione); nonché l’Ercole in assalto (già nella disponibilità dell’Amministrazione Comunale), statuina sannitica in bronzo rinvenuta durante gli scavi archeologici effettuati a più riprese nel 1994 e 1998 a Piedimonte Matese, nell’area di pertinenza dell’ex Convento del SS. Salvatore (attuale stazione ferroviaria) fondato nel 700 d. C da Arechi II, Principe dei Sanniti e Duca dei Longobardi.
Cronache di Caserta