Il Mattino parla del blitz del grande critico d’arte in città, ricevuto dal sindaco Vincenzo Cappello. Sgarbi è rimasto davvero estasiato nell’osservare il patrimonio artistico visitato.
Una visita a sorpresa di Vittorio Sgarbi al centro storico di Piedimonte Matese, l’altra sera, ha riacceso i riflettori su uno dei più bei borghi di Terra di Lavoro, in un momento particolarmente importante per la cittadina matesina, che si accinge ad ampliare il percorso espositivo del museo civico, recuperando le pregevoli collezioni museali che andranno ad arricchire le nuove sale, ricavate all’interno del complesso monumentale di San Domenico. L’arrivo di Sgarbi, nella tarda serata di domenica, ha lasciato di stucco il sindaco Cappello e l’assessore all’urbanistica Costarella, ben lieti di accompagnare l’ex sottosegretario ai beni culturali in un mini tour tra i principali monumenti della città, assieme al parroco di Santa Maria Maggiore, don Cesare Tescione. Una visita lampo decisa da Sgarbi mentre rientrava da Nola: la notizia dell’imminente avvio dei lavori di ampliamento del museo civico, fornitagli dal responsabile dell’ufficio archeologico di Alife Enrico Stanco, lo ha stuzzicato a tal punto da improvvisare una piacevole incursione nel cuore della Piedimonte antica. Sgarbi è rimasto estasiato dalle ceramiche settecentesche custodite nel museo civico Raffaello Marrocco, dalle tele della pinacoteca comunale, dalla chiesa gotica di San Domenico e dalla stupenda cappella di San Biagio. Una visita che ha in qualche modo tenuto a battesimo, in maniera del tutto inaspettata, l’avvio dei lavori di ampliamento del museo: al piano terra, infatti, è stato aperto proprio ieri il cantiere del nuovo percorso espositivo, dove saranno sistemati i reperti d’età sannita recuperati dal Museo archeologico di Napoli e che, una volta ultimati i lavori, troveranno definitiva sistemazione all’interno del complesso monumentale di San Domenico, diventando parte integrante del polo museale. E’ questa l’ultima tappa di un lungo lavoro di riqualificazione del chiostro quattrocentesco e delle sale attigue dell’ex convento domenicano. Una volta aperta anche la nuova ala del museo, la città di Piedimonte, per molti anni privata della normale fruizione di gran parte del suo patrimonio storico-artistico, potrà finalmente riappropriarsi e godere dei suoi tesori. Sarà finalmente possibile, a quel punto, ideare un unico grande percorso museale che, dal complesso di San Domenico, potrà svilupparsi su un fitto itinerario d’arte. Dalla chiesa di San Domenico e dalla cappella di San Biagio si raggiunge, infatti, la parte più antica del borgo medioevale, con la Basilica di Santa Maria Maggiore, il Palazzo ducale Gaetani d’Aragona (ancora in un mortificante stato di degrado), la chiesa di San Giovanni, il vicino parco archeologico del Monte Cila, per arrivare, infine, ai conventi francescani del Monte Muto, visitati dallo stesso Sgarbi al termine del suo tour fra le testimonianze artistiche della città. Un patrimonio unico nel suo genere, che racconta enfaticamente la storia antica e recente di Piedimonte Matese, dai primi insediamenti sannitici fino agli anni del fervore culturale di Sveva e Aurora Sanseverino. BOX. Tra le chiese più belle del centro storico di Piedimonte Matese, due appartengono al Fondo edifici per il Culto (Fec) e sono al momento chiuse al pubblico: quella del San Salvatore, in particolare, fu architettata da Cosimo Fanzago e, dall’altana superiore, si gode di una veduta mozzafiato sulla città. Da tempo il Comune cerca di lavorare alla stipula di una convenzione con il Fec che possa consentire la riapertura di questo ulteriore gioiello d’arte.
Gianfrancesco D’Andrea Il Mattino
Grande critico d'arte nonché gran bel personaggio …..sarei stata onorata di conoscerlo …..
Grande Sgarbi ….critico d 'arte eccellente ….personaggio stravagante e fuori dal comune ……sarebbe un onore immenso fare la sua conoscenza …..
Ho scritto due volte la stessa cosa pensando di non aver inserito il commento …..mi scuso …..