Il sindaco Vincenzo Cappello: “Da diversi anni abbiamo sollecitato l’Asl senza ottenere risposte. Adesso sembra la vlta buona…”
Struttura sanitaria per disagiati mentali completata, in atto il trasferimento degli arredi, si attende solo il collegamento, da parte dell’Enel, alla rete elettrica. Un collegamento che da molto tempo l’Asl non riesce ad ottenere. Dopo una lunga attesa i disagi per decine di utenti e le rispettive famiglie potrebbe presto cessare. Attualmente i pazienti della strututra – una ventina circa – sono alloggiati in due strutture private. “Da diversi anni, più volte – ha precisato il sindaco Vincenzo Cappello – abbiamo sollecitato i vertici dell’Asl per il completamento della struttura. Abbiamo avuto solo rassicurazioni alle quali non sono mai seguiti fatti concreti. Ora, finalmente – conclude Cappello – si intravede lo spiraglio giusto verso la conclusione della vicenda”. Da due anni la struttura destinata al Sir resta chiusa, pronta per ospitare i disagiati psichici mentre gli stessi vengono affidati a cooperative private. I tanti anni trascorsi per il completamento della struttura sembrano riassumere bene i disagi, in tema di sanità, che pesano sugli utenti del Matese e dell’Alto Casertano le cui proteste hanno trovato conferma anche in una recente sentenza del Tar che definisce l’area come ‘zona disagiata’ e impone quindi una presenza maggiore di medici sul territorio. Per i residenti dei 35 comuni compresi nell’area Matese – Alto Casertano ammalarsi è un lusso, troppo grande. Dopo la chiusura dell’ospedale di Teano resta attiva solo la struttura di Piedimonte Matese. I residenti, per curarsi, sono costretti a continui pellegrinaggi verso le strutture del Molise, del Lazio oppure verso il capoluogo di Terra di Lavoro. Ora, è disponibile poco meno di un posto letto per ogni 1000 abitanti. La media regionale è invece di 3,2 posti letto per 1000 abitanti. Una media che sale ulteriormente per il capoluogo partenopeo.
Nuova Gazzetta di Caserta
Nuova Gazzetta di Caserta