L’amministrazione comunale contesta lo schema di Regolamento Provinciale Tarsu perché così come proposto dalla Provincia di Caserta è “iniquo ed illegittimo”. Nell’ultima seduta svoltasi lo scorso mercoledì, la giunta comunale presieduta dal sindaco Vincenzo Cappello (nella foto) ha deliberato di produrre alcune osservazioni al regolamento per l’applicazione della tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani che l’amministrazione provinciale guidata da Domenico Zinzi ha approvato alla fine dello scorso mese di giugno. Su proposta dell’assessore al ramo Costantino Leuci e del suo collega delegato ai Tributi Corrado Pisani, unitamente al primo cittadino Cappello, l’esecutivo comunale ha deciso di contestare tempi e modalità di gestione dell’importante servizio che, dal prossimo 1 gennaio 2012, passerà nelle mani dell’Ente di Corso Trieste. Un passaggio di cantiere questo che non piace per nulla all’amministrazione Cappello che ritiene che sia la riscossione della Tarsu che l’espletamento del servizio di igiene urbana devono restare di competenza dei Comuni “al fine di garantire un adeguato livello di controllo della efficienza del servizio stesso e la necessaria rapidità di intervento in caso di disservizio”. Ma ciò che viene maggiormente contestato dalla giunta comunale è la previsione, contenuta nel regolamento provinciale, di una tariffa unica provinciale che risulta “iniqua economicamente perchè a danno dei cittadini residenti nei comuni di piccole e medie dimensioni”, anche in virtù del fatto che “non è specificata l’effettiva riduzione per i cittadini in base alla percentuale di raccolta differenziata raggiunta dai Comuni”. Alla luce di tali argomentazioni, l’esecutivo Cappello ha formulato alcune osservazioni su taluni articoli del regolamento provinciale Tarsu, in particolare sull’art.3, comma 6, dove si prevede che il servizio potrà essere anche affidato a terzi, una scelta che viene definita “anomala” dalla giunta visto “l’esubero di personale amministrativo proveniente dal Consorzio Unico di Bacino. Questa scelta comporterebbe un ulteriore danno economico per il cittadino. Pertanto si chiede di stralciare questo comma anche in virtù dei risultati referendari dove i cittadini della stessa Provincia di Caserta hanno scelto una gestione pubblica dei servizi piuttosto che privata”. Un altro punto contestato riguarda l’articolo 8, che stabilisce che la Tarsu è destinata alla copertura integrale dei costi derivanti dal complessivo ciclo di gestione dei rifiuti. “In tal modo – osserva l’amministrazione – non si tiene conto né dell’estensione viaria dei singoli Comuni ai fini della quantizzazione dello spazzamento, comportando in tal modo che i cittadini di comuni a bassa estensione territoriale devono coprire i maggiori oneri dei comuni di elevata estensione territoriale; né della conformazione urbanistica del territorio penalizzando ancora una volta i cittadini dei piccoli comuni che generalmente vivono in case di notevole estensione catastale rispetto ai cittadini dei grossi centri che generalmentea vivono in appartamenti. Questo squilibrio – conclude l’amministrazione comunale – comporterebbe che i piccoli comuni pagheranno una quota pro capite superiore a quella dei grossi centri”.
Enzo Perretta – Cronache di Caserta
Enzo Perretta – Cronache di Caserta