Interviene il sindaco, avv. Vincenzo Cappello: “Troppe estese le aree ad alto rischio di assoluta inedificabilità”
Rivedere la reale estensione della zona rossa, quella, cioè, a più alto rischio idrogeologico e, subito dopo, completare, una volta per tutte, la stesura del piano urbanistico comunale. Dopo la stipula di un protocollo d’intesa fra il Comune di Piedimonte Matese e l’Autorità di Bacino, è stato avviato il primo monitoraggio in quelle zone del territorio comunale dove, secondo alcune relazioni tecniche, le zone rosse, gravate dal vincolo di assoluta inedificabilità, non avrebbero, in realtà, la larga estensione prevista dalle precedenti perimetrazioni. «È stato necessario – spiega il sindaco Vincenzo Cappello – rivedere con precisione quali siano le effettive estensioni delle aree ad alto rischio idrogeologico, per avere un quadro esatto delle ripartizioni da inserire nel redigendo piano urbanistico comunale. Ci sono, infatti, fondati motivi per ritenere che le precedenti valutazioni abbiano esteso a dismisura le zone con vincolo di inedificabilità. Per questo motivo abbiamo chiesto ai tecnici dell’Autorità di Bacino di dare un responso dettagliato e definitivo, che permetterà di approdare alle fasi finali della stesura del piano». Una procedura ad andamento lento, avviata già nel 1997 dalla prima giunta Sarro, poi arenatasi prima nelle secche del commissariamento ad acta disposto su richiesta della Comunità Montana del Matese, poi nei cavilli di una battaglia innazi al Tar e al Consiglio di Stato, che restituì nel 2005 gli atti al Comune. Dopo la perimetrazione del centro storico, la zonizzazione acustica e l’aerofotogrammetria, ora è la volta dei nuovi monitoraggi delle zone rosse. Circa i tempi di approvazione, però, ancora nessuna precisa previsione. Tempi mediamente lunghi anche per la definizione del cosiddetto piano del colore, che dovrebbe restituire alla città, e in particolare al suo centro storico, una omogeneità cromatica, specie ai palazzi d’epoca e a tutte le facciate che impreziosiscono la parte alta e più antica dell’abitato. «Prevediamo di poter approvare il piano entro i primi mesi del prossimo anno – assicura l’assessore Attilio Costarella -. Il ritardo accumulato finora deriva dalla particolare estensione del centro storico». Quanto all’esecuzione del piano, avverrà gradualmente nel corso degli anni: «Saranno i proprietari – conclude Cosatrella – a ristrutturare volta per volta le facciate seguendo le indicazioni del regolamento».
Gianfrancesco D’Andrea “Il Mattino”
Gianfrancesco D’Andrea “Il Mattino”