La gente che quotidianamente si reca in Comune per chiedere aiuti non sa più a chi Santo rivolgersi. Tagli per centinaia di migliaia di euro!
“Una situazione così a memoria d’uomo non l’abbiamo mai vista, per quello che io mi ricordi”. Così il sindaco di Piedimonte Matese Vincenzo Cappello, esordisce nell’illustrare il dramma in cui versa un’intera Comunità, l’Alto Casertano, a cui fa capo l’Ente da lui amministrato da quattro anni, per i servizi sociali erogati nell’ambito della legge 328/2000. Infatti il capoluogo matesino è capofila del C/6 l’unione dei Comuni che arrivano fino a Piana di Monte Verna ed a loro volta si rivolgono qui presso l’Ufficio di Piano con le rispettive richieste di sovvenzionamento che ormai, dopo i fondi tagliati del 50% dalla Regione Campania così come i tagli drastici anche alle misure di emergenza (Contrasto alla Povertà su tutte) vedranno si e no un buon tre quarti rimanere inevase. Ma non è tutto, atteso che lo Stato Centrale ha tagliato allo stesso Comune matesino diverse centinaia di migliaia di euro dai fondi di gestione del 2011. Ed ogni mattino, di buon mattino, diverse decine di persone del posto si recano presso gli uffici comunali per chiedere aiuti che non possono più essere concessi e se non altro non a tutti. Ieri sera ad Alife, anche il Vescovo della Diocesi Alife – Caiazzo Mons. Valentino Di Cerbo, nel corso di un incontro con i sindaci dell’Alto Casertano e con la Caritas si è mostrato altrettanto preoccupato, per la povertà che avanza metro dopo metro in ogni abitazione. Ceti medi che ormai non esistono più, redditi rivolti al basso ed una forbice economica che si è allargata vistosamente, laddove in un’area come questa, depressa sotto l’aspetto finanziario ed economico, vede quelle poche famiglie arricchite sempre di più, mentre le tante che fungevano da borghesia in questa società, calare vistosamente e repentinamente verso il basso. “Ci sono persone che oltre a non riuscire a pagare più le utenze, hanno difficoltà anche nell’organizzare un pasto fugace” aggiunge il sindaco Cappello il quale fa notare: “Molte volte cerchiamo di aiutare in qualche modo le persone che versano in gravi difficoltà, a volte anche ben oltre il limite delle nostre possibilità, ma fino a d un certo punto, perché poi un intervento fatto in maniera temporanea è solo un palliativo mentre la gente ha bisogno di una risposta che noi, solo come Comune, non possiamo dare. Le istituzioni, partendo proprio dalla Regione ed anche lo Stato Centrale dovranno in un modo o nell’altro rivedere questi tagli eseguiti in maniera indiscriminata, perché si sono persi molti posti di lavoro in ambito sociale e molte altre persone che hanno bisogno si un’assistenza accurata hanno visto venir meno un servizio per loro fondamentale.”
Corriere di Caserta
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