Il primo cittadino del capoluogo matesino, unitamente ad altri sindaci ha portato in dono alcuni prodotti tipici locali durante la celebrazione dell’ offertorio
“Non sono in grado di dare consigli agli amministratori ma posso dare un’indicazione che attiene al mio campo: non contano momenti celebrativi o stare nel chiuso della stanze ma quello di educare le nuove generazioni al rispetto dell’ambiente e del patrimonio ambientale che ci inorgoglisce”. Il vescovo della diocesi di Alife- Caiazzo ha terminato l’omelia con questo appello ai sindaci del parco regionale del Matese presenti domenica mattina alla cerimonia promossa dall’ente parco nella suggestiva chiesa del convento di SantaMaria Occorrevole. Un’iniziativa nata dal presidente Giuseppe Falco, in collaborazione con la fraternità Francescana, per rendere omaggio da parte delle comunità territoriali al tema-chiave ambientale del 2011, quello di dedicarlo alla conservazione e tutela delle foreste. Un bel momento di riflessione e di preghiera scandito dalla lettura del cantica delle creature ( uno dei momenti più intensi del ciclo liturgico domenicale introdotto dal padre guardiano Antonio Dinolfi che ha illustrato il senso della manifestazione) accompagnata dalla musica dell’organo (maestro- musicista frà Salvatore Lamberti) antico attivato poche settimane fa nello spazio laterale della chiesa. Prima della lettura della Laude francescana il presidente Falco ha affrontato la tematica della tutela del patrimonio forestale anche nel solco della visione francescana del problema ambientale.Falco si è fatto interprete di un appello a fare gioco di squadra “sulle cose che ci uniscono, accantonando quelle che ci dividono. I sindaci hanno portato dei doni ( prodotti locali) introdotti, nella Santa Messa, nella fase dell’offertorio da parte dei sindaci . “Il parco regionale – ha concluso Falco a fine cerimonia- sarà impegnato a sensibilizzare i cittadini e le amministrazioni alla corretta gestione sostenibile dei boschi e di tutte le specie arboree per custodire al meglio questo unico patrimonio ambientale”.
Michele Martuscelli
Michele Martuscelli