Amministrazione al lavoro per trovare i fondi ed elaborare le ipotesi di intervento Il titolo ha il respiro dell’ambizione ma è proporzionato alla ricchezza identitaria e l’importanza culturale e sociale del quartiere: “Ri-genera borgo San Giovanni”. Occorrerà trovare fondi e provviste finanziarie ma la giunta di centro sinistra ha mosso un primo passo per uno studio complessivo volto al recupero sostenibile del borgo più antico di Piedimonte Matese che racchiude molte tra le più prestigiose testimonianze (museo civico, palazzo ducale con un contenzioso in atto con la regione per un finanziamento, la basilica di Santa Maria Maggiore, la chiesa del S.S.Salvatore) del “capoluogo” matesino. Un lavoro curato da un gruppo pluridisciplinare di professionisti per la valorizzazione del centro antico, che pur soffre delle difficoltà che caratterizzano questo tipo di insediamenti socio-urbanistici (spopolamento, degrado edilizio, incoerenza stilistica di manufatti etc). E’ proprio questo uno degli obiettivi del lavoro adottato pochi giorni fa dalla giunta Cappello per impostare le ipotesi di intervento. Ovvero di “dare respiro ad aree in crisi o abbandonate. Caratterizzatela declino economico degrado urbano e disagio sociale nel quadro di in una strategia culturale in grado di essere leva di riqualificazione di spazi urbani specie nell’ottica del riuso. Il progetto, infatti, mira a promuovere il recupero del patrimonio edilizio di S.Giovanni con iniziative di riconversione sostenibile intesa come attività rivolta non solo ad adottare le nuove tecnologie dell’architettura ecologica ma anche sostenere nuove forme abitative, artistiche e creative degli spazi, pubblici privati, chiusi o all’aperto, a stimolare le iniziative cosiddette immateriali (formative, didattiche etc) di produzione culturale sia attraverso aiuti alle imprese culturali locali che mediante nuove attività , ad attivare sistemi di mobilità sostenibile, investendo su un più facile accesso al quartiere. Insomma, fare del quartiere un motore di produzione culturale, artistica ed artigianale.Tra le ipotesi lanciate : quella di attivare ed ospitare in maniera permanente una “scuola superiore di studi culturali e la creazione di un centro di ruralità critica e quella di attivare forme di “art in residence”, cioè di sostenere nuove tendenze creative emergenti e creare nuove opportunità aggregative anche mediante la concessione di spazi-atelier a basso costo per artigiani ed artisti vincolandoli all’impegno nella organizzazione di seminari creativi, festival ed eventi rivolti alla città.
Michele Martuscelli Buongiorno Caserta -foto di Marcello D’Andrea
Michele Martuscelli Buongiorno Caserta -foto di Marcello D’Andrea