Il sindaco Vincenzo Cappello: “Siamo preoccupati perchè da diversi mesi non si riescono a risolvere problematiche banali…”
Sale operatorie nuovamente chiuse. Annullati tutti gli interventi previsti. Operatività assicurata solo per situazioni di grande emergenze. La causa dell’ennesimo disservizio sarebbe da ricercare nel malfunzionamento dell’impianto di aria condizionata. Una problematica che si ripete continuamente da qualche tempo e che si alterna con tavoli operatori rotti o malfunzionanti. A complicare la situazione, poi, è arrivato anche un furto attraverso il quale sono state sottratte molte attrezzature dal reparto di odontoiatria. Pesanti disagi per gli utenti dell’Alto Casertano – un comprensorio dove abitano circa 100mila persone – ma anche forti preoccupazioni per il futuro dell’ospedale matesino. Con chiarezza alcuni sindaci della zona temono una regia ben precisa alla base dei continui fermi delle sale operatorie. Una ipotesi secondo cui i fermi sarebbero necessari per far abbassare la produttività della struttura sanitaria matesina. In tal modo per i vertici dell’Asl, magari nel prossimo piano sanitario, sarà più semplice giustificare eventuali tagli e quindi un ridimensionamento dell’ospedale stesso. “Siamo tutti molto amareggiati e preoccupati per il nostro ospedale, unico punto di riferimento sanitario in un territorio vastissimo. Siamo preoccupati – precisa Vincenzo Cappello, sindaco di Piedimonte Matese – perché da diversi mesi non si riescono a risolvere problematiche banali, così come non si riesce a parlare con un direttore generale dell’Asl, nonostante le continue richieste e gli interventi della Prefettura. Sono lontani i tempi – siamo negli ottanta, sottolinea Cappello – quando la nostra struttura sanitaria si permetteva il lusso di chiudere con bilanci attivi. Appare evidente che su questa linea l’ospedale a forte rischio ridimensionamento. Temiamo, continua il primo cittadino, che dietro guasti perenni possa nascondersi un disegno ben preciso che si giocherà sulle spalle dei cittadini dell’Alto Casertano. Se a tutto questo – conclude Cappello – si aggiunge il fatto che da due anni resta chiusa una nuova struttura pronta per ospitare i disagiati psichici mentre gli stessi vengono affidati a cooperative private, allora si capisce che l’Asl non ha alcuna intenzione di rendere efficiente il sistema sanitario nel Matese”. Il direttore sanitario della struttura matesina, Alessandro Accinni, invece, assicura che c’è il massimo impegno da parte dell’Asl per rimettere a pieno regime la struttura sanitaria matesina.
Giancarlo Izzo Corriere del Mezzogiorno